Federico Moccia: l’amore? E’ pazzesco, infinito, ti travolge, non ha età!

intervista a federico moccia Pinkitalia

Federico Moccia e il suo “Tre metri sopra il cielo”.

Sono passati tanti anni da quel libro che è diventato un successo letterario e cinematografico. Il figlio del grande Pipolo dopo quattro film da regista (Scusa se ti chiamo amore, Scusa se ti voglio sposare, Amore 14, Universitari) e altrettanti manuali d’amore letterari, si cimenta in una regia dove il trascorso ha un peso considerevole tra ex compagni di scuola.

 

“Compagni di banco” è stato in scena a maggio al Teatro Ghione e Federico, maestro dell’amore giovanile ci apre i lucchetti del suo cuore.

Pinkitalia intervista in esclusiva Federico Moccia

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intervista a federico moccia Pinkitalia

  • I compagni di scuola sono leggendari, per Federico cosa rappresentano?

Sono le pagine della nostra esistenza, l’idea del compagno di scuola o di banco ci accompagna per tutta la nostra vita,  ma non va visto con nostalgia, il trascorso non va associato alla malinconia,  il fatto di ritrovarsi dopo tanto tempo è un modo per rinverdire ciò che è stato e tornare a capirsi più di prima. L’esclusività con alcune persone fa parte anche della mia vita. Io conosco tanta gente, ma solo con pochi riesco a stabilire un feeling particolare, dove capisco e mi capiscono al volo.

 

  • L’amore secondo Moccia. Dopo “Tre metri sopra il cielo”, sei diventato quasi un guru dei sentimenti tra i giovanissimi (vedi lucchetti!)

Non esageriamo. In “Tre metri sopra il cielo” c’erano dei codici comportamentali che alcuni meglio di altri hanno capito. Ogni parola, ogni sguardo, ogni scherzo o ironia può essere letta dalle persone in maniera diversa. Io sono stato solo un osservatore della realtà giovanile in quel contesto e ho avuto la fortuna di farmi capire da un determinato pubblico.

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  • Oggi i giovani amano come ai tempi del tuo libro di esordio?

L’amore è pazzesco, infinito, ti travolge, non perde mai lo smalto dei tempi migliori, non ha età. E’ solo chi non ha provato il vero amore che lo guarda con superficialità. L’amore fa paura perché ti travolge, ti strapazza, ma quando arriva è qualcosa di speciale e di unico e merita di essere vissuto.

 

  • Il tuo rapporto con le donne

E’ un rapporto di grande curiosità,  sono affascinato dalle donne, le guardo con ammirazione. Non mi piace però essere sedotto. La seduzione ci può essere, ma non deve essere invasiva, deve divertire senza disturbare. La ragazza più difficile, introversa, è quella che poi interessa di più all’uomo fatto in un certo modo, che non ama le cose clamorose.

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  • Cos’è che non ha funzionato in “About Love”, forse i conduttori Alvin e Anna Tatangelo?

E’ piaciuto il fatto di raccontare delle storie vere, molto forti. I conduttori erano degli inviati che raccontavano e sottolineavano alcuni momenti, ma era la storia a prenderti e non chi la conduceva. Secondo me il format è uscito in un momento in cui c’erano tante trasmissioni televisive e non ha avuto il tempo di essere visto da una buona fetta di pubblico che ha traghettato la sua attenzione verso altre offerte. Ci sono dei programmi che nel tempo ti conquistano, che partono in un certo modo e hanno in seguito un incredibile risultato.

 

  • Quindi lo riproporrete

Assolutamente si, perché chi l’ha visto è rimasto positivamente sorpreso. Non so se il titolo cambierà, ma quello che abbiamo fatto andrà in onda. Ci sarà un momento della programmazione di “Italia Uno” che sarà riservato al programma. Laura Casarotto che è un ottimo direttore di rete sceglierà il momento migliore per far conoscere il format. Lei mi piace molto perché sperimenta, si mette in gioco, aprendo a cose nuove.

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  • C’è un film in cantiere per Moccia?

Mi piacerebbe molto fare un film da “Compagni di banco”. Adesso vediamo come va in teatro, ma il quinto film come regista sarebbe un bel traguardo!

 

A cura di Paola Aspri

www.spettacolandotv.com

Articolo scritto da Redazione PinkItalia