Prevenzione cardiovascolare, quanto è importante fare attività fisica

L’attività fisica aerobica, se svolta in maniera continuativa e regolare, può risultare addirittura più efficace di un medicinale nella prevenzione delle patologie cardiovascolari. Lo dimostra una ricerca condotta su scala internazionale denominata “Nateglinide e Valsartan in Impaired Glucose Tolerance Outcomes Research”, per la quale sono state coinvolte più di 9mila persone di 40 Paesi di tutto il mondo, dall’Europa al Nord America, dall’Asia al Sud America. Lo scopo era quello di verificare gli effetti del nateglinide, un farmaco antidiabetico di ultima generazione, e di metterli a confronto con l’attività fisica aerobica in relazione alla prevenzione cardiovascolare. Lo studio si è concentrato su una popolazione ad alto rischio, con uno o più fattori di rischio cardiovascolare e con intolleranza glucidica.

Come si è svolto lo studio

Tutti i pazienti che hanno preso parte alla ricerca sono stati sottoposti a un lungo monitoraggio che è durato ben sei anni. Lo studio prevedeva di riservare una specifica attenzione all’attività fisica effettuata all’inizio dell’indagine e dopo un anno: l’attività motoria è stata misurata attraverso un contapassi. Ebbene, ciò che è emerso è davvero interessante: i due medicinali non hanno generato esiti favorevoli, mentre si è scoperto che bastano pochi passi al giorno per diminuire del 10% il rischio di avere una malattia cardiovascolare, a partire da 2mila passi per arrivare a 10mila passi al giorno.

L’attività motoria

Si tratta di una conferma ulteriore di come una pratica fisica regolare sia foriera di benefici per tutto il corpo, a maggior ragione nel caso in cui si inserisca nel contesto di uno stile di vita sano. Diverse ricerche internazionali hanno permesso di capire che il fitness e l’attività motoria, se praticati con regolarità, si abbinano a un rischio più basso di eventi cardiovascolari, perfino per persone che sono malate di diabete o presentano altre patologie croniche. A volte, tali risultati positivi sono stati messi in dubbio perché si misurava la quantità di attività fisica che veniva svolta dai partecipanti agli studi sulla base di questionari che essi dovevano compilare: il che poteva mettere in dubbio la loro scientificità e la loro validità.

Perché fare sport è fondamentale

Lo studio di cui si è parlato all’inizio di questo articolo, come si è visto, non si è basato sulla somministrazione di questionari, e di conseguenza ha superato tale ostacolo. Pertanto è stato possibile quantificare, attraverso il numero di passi, il livello di efficacia che può essere garantito dallo svolgimento continuativo dell’attività fisica aerobica. Si è scoperto, così, che la sua azione in termini di prevenzione è perfino più potente di quella dei farmaci, almeno per ciò che concerne la diminuzione dei maggiori eventi cardiovascolari come gli ictus non fatali, gli infarti miocardici e le mortalità cardiovascolari. Tutto questo a prescindere da un eventuale abbinamento con terapie personalizzate o dallo stile di vita seguito.

Camminare fa bene

Una camminata rappresenta la più semplice delle attività fisiche, e permette di ridurre una vasta gamma di fattori di rischio cardiovascolare, dall’ipertensione arteriosa al diabete, passando per la sindrome metabolica. Camminando tra le 3 e le 5 volte alla settimana, per altro, è possibile prevenire l’osteoporosi, dal momento che l’attività fisica è in grado di favorire la mineralizzazione delle ossa. La produzione di endorfine, che sono gli ormoni del benessere, rappresenta un prezioso sostegno contro lo stress, gli stati di ansia e le patologie depressive. Inoltre non va dimenticato che lo sport incrementa le difese immunitarie, contribuendo a ridurre il sovrappeso.

Che cosa mangiare

La pratica dell’attività fisica richiede un regime alimentare equilibrato ma che, al tempo stesso, sia in linea con lo sport che si svolge. Rimanere a corto di energia è un errore che non si deve compiere, e d’altro canto si deve evitare anche di appesantire il corpo. Il fabbisogno di calorie deve essere valutato in funzione di una serie di fattori come la durata dello sforzo e la sua intensità, ma anche l’età e il sesso.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia