Come funziona la pillola dell’aborto?

Come funziona la pillola dell’aborto la RU486?

Come funziona la pillola dell’aborto la RU486

Aborto. In Italia si scatenano di nuovo le polemiche attorno al tema dell’aborto. In questo caso non stiamo parlando della fatidica “legge 194” ma della pillola abortiva Ru486.

La pillola abortiva Ru486 potrebbe essere distribuita nei consultori familiari, dunque anche al di fuori degli ospedali, in regime ambulatoriale così come il progetto della Regione Lazio.

Come funziona la pillola dell’aborto, come agisce il farmaco che consente di interrompere la gravidanza senza sottoporsi a intervento chirurgico?

La pillola abortiva ha delle regole e delle scadenze precise: la Ru486 può infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane, che varia da nazione a nazione.Come funziona la pillola dell’aborto la RU486

In Italia, accertato con un’ecografia che la gravidanza sia all’interno dell’utero e di un periodo inferiore a sette settimane, e completate le procedure della legge 194, il medico somministra il mifepristone.

Questa molecola blocca i recettori del progesterone sulla mucosa e sulla muscolatura dell’utero, aumentandone l’eccitabilità e favorendo la dilatazione del collo.

Nel 70% dei casi l’interruzione di gravidanza avviene entro le 4 ore dalla somministrazione del primo farmaco, nel restante 30% entro le 24 ore successive.

Trascorse 24-36 ore, viene somministrata una prostaglandina che induce contrazioni uterine ed espulsione dei tessuti embrionali.

Nel 70% dei casi l’espulsione del feto avviene entro le 4 ore.

Il ricorso all’intervento chirurgico è necessario nel 2% dei casi.

Fino a ora, dopo circa 10-14 giorni, la donna torna in ospedale per il controllo. L’Emea, nelle sue indicazioni, non prevede il ricovero.

In Italia, le linee guida per la somministrazione della pillola abortiva Ru486 prevedono che il farmaco venga “somministrato esclusivamente in regime di ricovero ospedaliero, in linea con il parere del Consiglio superiore di sanità e la determina dell’Agenzia italiana del farmaco”.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia