Digestione e tolleranza al caffè: informazioni utili

Digestione e tolleranza al caffè: informazioni utili

Il caffè è una bevanda che divide molto l’opinione degli esperti: fa bene o fa male al nostro organismo? Non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda, in quanto dipende dal nostro metabolismo; numerose sono le precisazioni a riguardo spiegate dagli intenditori sul web, come sul blog di caffè Pasqualini.

In primis occorre parlare di tolleranza: ogni individuo può sopportare un numero stabilito di tazzine di caffè al giorno senza accusare alcun sintomo. Per altri soggetti, invece, basta una sola dose per scatenare dei sintomi che vanno dalle palpitazioni all’insonnia, e tutto ciò perché la tolleranza tra le persone alla caffeina è differente.

Bisogna quindi scegliere, a seconda delle caratteristiche del proprio organismo, adattando il consumo di caffeina a seconda della propria tolleranza. Un espresso al bar contiene una quantità minore di caffeina rispetto alla moka casalinga, poiché con quest’ultima, durante la preparazione, la bevanda filtra più lentamente. In caso non ci si potesse recare al bar per bere un caffè più leggero, è possibile optare per il caffè solubile.

Il caffè migliora la digestione?

La digestione è la funzione che scompone i cibi ingeriti e li rende assimilabili dall’organismo. Ovviamente il caffè così come altri liquidi non ha bisogno di esser decomposto dall’organismo, ma può influire con questo processo. Uno dei quesiti che ci si pone, in quanto, anche in questo caso le risposte non sono univoche, è: il caffè aiuta i processi digestivi? La risposta è affermativa. Il caffè non possiede proprietà prettamente digestive, ma può rivelarsi un valido alleato in quanto aumenta la produzione di acido cloridrico e stimola le funzioni dell’intestino.

Con maggiore acidità si riesce meglio a digerire le proteine. Questo, però, se ci si attiene ad alcuni accorgimenti: innanzitutto occorre assumere la bevanda amara, quindi priva di zucchero raffinato. Al massimo, si può optare per un dolcificante naturale come la stevia. Inoltre, il caffè preso a stomaco vuoto irrita le mucose gastriche. Proprio per questo, per i soggetti affetti da gastrite oppure ulcera, assumere caffè è altamente sconsigliato. Quando invece si assume il caffè in prossimità dei pasti, la produzione del sopra menzionato acido cloridrico aiuta a scomporre i cibi nel nostro organismo.

Dopo un pasto ricco di carboidrati e molto pesante, invece, la caffeina può produrre effetti tutt’altro che positivi, perché invece di aiutare la digestione crea altri disturbi come l’emicrania. Gli effetti della caffeina, infatti, reagiscono in modo diverso a seconda di ciò che si è ingerito. Ad esempio, I grassi contenuti in un pasto, legandosi con la caffeina, abbassano i livelli di insulina nel sangue rendendo più difficoltosa la digestione degli zuccheri.

Se gli aspetti negativi di questa bevanda appaiono molteplici, bisogna però sottolineare che altrettanti sono gli effetti positivi, specialmente del caffè biologico. In questo caso, nei soggetti affetti da obesità e sovrappeso può essere un valido supporto nella riduzione dell’appetito (bisogna, ovviamente, sempre rivolgersi ad uno specialista che possa confermare la non dannosità dell’utilizzo del caffè nell’ambito della dieta).

È utile bere il caffè appena svegli?

Un’altra domanda molto frequente tra i consumatori di caffè che riguarda il nostro organismo è: che effetto fa la bevanda per farci essere più svegli di mattina? In realtà, seppur il consumo di caffè risulta essere un rituale mattutino per molti italiani, berlo appena svegli può essere addirittura controproducente.

Questo, perché la caffeina interferisce con la produzione di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”) da parte del nostro organismo, quindi per tenerci svegli l’organismo fa affidamento sulla caffeina. Inoltre, bere caffè quando il cortisolo è al massimo non permette alla caffeina di sommarsi all’ormone, ma la sostanza contenuta nel caffè si sostituisce al cortisolo: è per questo che la caffeina con il passare del tempo fa sempre meno effetto su un consumatore assiduo di caffè.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia