La cisticercosi: di cosa si tratta e quali sono i sintomi?

La cisticercosi è una parassitosi causata dalla forma larvale di un verme parassita, il cestode Taenia Solium. Mangiare uova escrete con le feci umane può portare allo sviluppo di questa parassitosi che, in genere, avviene in seguito alla contaminazione fecale di alimenti. 

Le uova, dopo che sono state ingerite, si schiudono all’interno dell’intestino e rilasciano delle forme immature del parassita, dette anche oncosfere. Queste sono in grado di penetrare attraverso la parete intestinale e viaggiare nel flusso sanguigno, intaccando muscoli, tessuti sottocutanei, occhi, fegato e altri organi. Ma la tenia comporta anche sintomi neurologici?

La cisticercosi è asintomatica e provoca una reazione minima nella maggior parte degli organi, tuttavia, se le oncosfere sono in grado di invadere il sistema nervoso possono dare origine ad una patologia molto grave: la neurocisticercosi. 

Cisticercosi: sintomi, cause e rimedi

Le uova di T. Solium possono essere viste durante un esame microscopico che analizza i campioni fecali, mentre la neurocisticercosi può essere riconosciuta con esami diagnostici come TC o RM.   

L’infezione da teniasi, al contrario della cisticercosi, avviene in seguito all’assunzione di carne di maiale contaminata. La cisticercosi, come anticipato nel paragrafo precedente, riguarda gli alimenti contaminati da uova escrete con le feci umani. 

Le sintomatologie provocate dai vermi adulti possono essere lievi e correlate a sintomi gastrointestinali o con l’espulsione attraverso le feci. In genere, però, la cisticercosi è una patologia asintomatica.

Tutto cambia quando le larve invadono il sistema nervoso centrale e causano sintomi neurologici, dando origine alla neurocisticercosi. 

L’infestazione celebrale può causare sintomi anche molto gravi, dovuti all’infiammazione indotta dalla degenerazione dei cisticerchi, dall’effetto massa e dal rilascio di antigeni. Tra i sintomi più comuni troviamo convulsioni, ipertensione endocranica, idrocefalo, segni neurologici focali, meningite asettica e alterazioni dello stato di coscienza. 

Diagnosi cisticercosi e neurocisticercosi

La diagnosi si ottiene svolgendo una serie di esami specifici, a partire dall’esame microscopico delle feci per analizzare uova e proglottidi, continuando con una TC/RC e con test sierologici per i pazienti che hanno dei sintomi neurologici come quelli appena citati. 

Le buone abitudini che aiutano le infezioni

Le infezioni intestinali possono essere prevenute mangiando in modo sano e fare attenzione quando si viaggia in zone endemiche caratterizzate da una scarsa igiene, in cui gli alimenti possono essere contaminati da feci umani. 

Si consiglia di evitare di mangiare carne cruda o cotta inadeguatamente, prestare attenzione a dove si acquistano gli alimenti che successivamente devono essere cotti e mangiati. La carne e il pesce devono essere cotte ad una temperatura elevata, che supera i 60°C e per i tempi sufficienti a scaldare tutte le parti interne. 

In alcuni casi è consigliato effettuare il congelamento preventivo della carne per almeno 24-48 ore, in luoghi dove la temperatura è inferiore a -20°C, così da garantire una maggiore protezione nei confronti di parassiti e della tenia.   

Le buone abitudini devono essere applicate già dal momento in cui si va a fare la spesa, acquistando carne o pesce presso negozi di fiducia che possono garantire di rifornirsi presso produttori certificati e sottoposti a controlli sanitari, così da poter dimostrare la completa tracciabilità della filiera. 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia