Nichel: cos’è e perché può generare allergia

Nichel: cos’è e perché può generare allergia

Il suo simbolo è Ni ed è l’elemento chimico contraddistinto dal numero atomico 28. Ma è universalmente conosciuto come nichel: questo metallo argenteo è estratto ed impiegato principalmente nell’acciaio inox oltre ad essere contenuto naturalmente in alcuni cibi, nell’acqua ed in alcuni gioielli da bigiotteria.

Si parla molto spesso della sua tossicità in quanto si è evidenziato come una dose massiccia di questo elemento all’interno dell’organismo può effettivamente rappresentare un rischio per la salute. Per questo motivo l’Unione Europea ha emesso un decreto che stabilisce la quantità massima di nichel che deve essere presente nei prodotti che lo contengono.

Alcune persone, però, risultano comunque particolarmente sensibili a questo metallo. In questi casi il sistema immunitario degli individui coinvolti, a contatto con il nichel si attiva generando una dermatite sulla pelle.

Il principale sintomo di allergia al nichel è quindi uno sfogo sulla cute ma possono capitare, in chi è maggiormente sensibile, anche episodi di nausea o sensazione generale di malessere e stanchezza.

Per determinare se si è più o meno intolleranti al nichel vi è un particolare test allergologico chiamato “Patch Test” che diagnostica in meno di 48 ore l’effettiva allergia a questo particolare metallo da parte dell’organismo.

Quali cibi scegliere se si è allergici al nichel

Il nichel è quindi presente in numerosi cibi ed anche nell’acqua che quotidianamente ingeriamo. Gli alimenti che contengono nichel sono numerosi e bisogna chiarire innanzitutto che l’allergia e l’eventuale troppo accumulo di questo metallo nel corpo può variare da persona a persona.

Sicuramente un alto livello di nichel si può trovare in questa verdura e frutta: pomodori, cipolle, asparagi, carciofi, spinaci, cavolfiori, pere, kiwi, mirtilli, lamponi, uva e avocado.

Il nichel è presente anche nei funghi, in alcune specie di molluschi e crostacei, in particolari cereali integrali come il grano saraceno e l’avena, nei legumi ed infine anche nel cacao ed in molta frutta secca tra cui spiccano maggiormente le noci, le mandorle e le arachidi.

Se quindi si vuole evitare di accumulare troppa quantità di questo metallo nell’organismo bisogna scegliere questi prodotti senza nichel al supermercato, dato che è stato ampiamente dimostrato come tra questi cibi il contenuto di nichel sia molto basso o addirittura assente.

Via libera a peperoni, melanzane, zucchine, mele, arance, fragole, albicocche, banane, pesche, melone ed anguria.

Il pesce spada è un altro cibo altrettanto sicuro ma nel reparto pescheria con una bassa quota di nichel vi sono anche la cernia, il dentice, l’orata, la spigola oppure il tonno.

Addirittura alcune aziende agricole hanno creato una specialità di pomodoro completamente senza nichel: questo speciale ortaggio non solo non contiene il metallo al suo interno ma anche il fertilizzante utilizzato ed il terreno su cui è stato seminato sono garantiti come “Nichel Friendly”.

Se si è allergici al nichel bisogna fare attenzione anche a questi prodotti

Il nichel è contenuto anche in numerosi altri prodotti di uso quotidiano come detersivi, creme, dentifrici o cosmetici.

Per questo motivo quando ci si trova davanti allo scaffale del supermercato meglio prediligere prodotti biologici ed ecologici. Soprattutto se si lavano capi di neonati o bambini è meglio optare per soluzioni più naturali.

Anche alcuni dentifrici, molte creme o numerosi cosmetici presentano al loro interno una minima quantità di nichel ed in questo caso bisogna ricordarsi di verificare sull’etichetta del prodotto se vi è la dicitura “Nichel Tested” che garantisce la soglia massima presente di 1 parte di metallo per milione, quantità giudicata tollerabile dal corpo umano.

All’atto dell’acquisto, però, è sempre meglio prediligere la dicitura “Nichel Free”, l’unica che garantisce l’assoluta non presenza di questo metallo all’interno del prodotto. Soprattutto nel caso dei cosmetici, è molto più sicuro scegliere articoli che non diano reazioni allergiche.

C’è da aggiungere che i brand della cosmetica, attualmente, sono diventati molto attenti a questa tematica realizzando creme e trucchi più sicuri, a prova di ogni problematica. Ma nel caso si abbia qualche remora o dubbio su un prodotto cosmetico già acquistato si può fare una prova sulla propria pelle e verificare a distanza di 24/48 ore se è intervenuto qualche episodio di dermatite da contatto.

 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia