Over 65: fermare il tempo con dieta, esercizio e orologio hi-tech

Dieta sana e soprattutto adeguata, 45 minuti di attività fisica mirata a settimana e un orologio hi-tech che non solo misura tutti i passi fatti, ma anche eventuali cadute. Per due anni. Ecco i tre pilastri del mega-studio europeo per fermare l’invecchiamento, guidato da un team italiano e presentato a Roma.

Un lavoro che vedrà protagonisti un gruppo dei ‘over 70’ europei, di cui 170 italiani tra Roma e Ancona, con l’obiettivo di capire come fermare la fragilità fisica causata dagli anni che passano.

Il 31% degli over 65 è disabile in Italia, e qui la disabilità costa 25 mld l’anno. Il primo indizio dell’invecchiamento è l’incapacità di camminare. «Questo studio è disegnato come un trial di fase III per capire come migliorare la capacità di camminare in modo autonomo, ad esempio per fare la spesa» spieg

a Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria della Cattolica di Roma, presentando il progetto Sprintt.

Si partirà con un controllo dietetico: una dietista registrerà 3 giorni di abitudini a tavola e spiegherà cosa correggere.

«Gli anziani mangiano poco, o troppo. Invecchiando si perdono 22 kg di muscolo, anche perché l’introito proteico è troppo ridotto», dice Bernabei. Così non stupisce che, secondo uno studio francese, un anziano fragile costa 8 mila euro l’anno contro 2 mila del normopeso.

Il programma europeo, guidato proprio dal gruppo della Cattolica, gode di un finanziamento pubblico-privato di 49 mln di euro.

«Bisogna capire prima di tutto gli effetti del nostro intervento. L’Orologio ci dirà quanti metri si fanno al dì e se in questo modo si evita di cadere nel buco della disabilità», evidenzia Bernabei. Un’iniziativa guardata con interesse da Sergio Pecorelli, presidente Aifa, che plaude all’innovatività.

«Anche perché il 67% dei farmaci venduti nel nostro paese sono per over 65, ma solo il 32% è provato su di loro. Quello di oggi è un prototipo – afferma – guardato con molta attenzione dall’agenzia regolatoria. Credo che quello attuato qui possa essere un meccanismo virtuoso che in qualche modo va premiato».