Tipologie di mascherina: protezione e sicurezza

Tipologie di mascherina

Il coronavirus più precisamente noto anche come COVID19 ha sicuramente stravolto la vita di tutto il pianeta terra. Colpendo più o meno tutte  le nazioni del mondo, ha portato tantissimi problemi indiretti, anche u economia e società. Fra le diverse abitudini, c’è stata anche la diffusione di uno strumento un tempo riservato alle sale operatorie o al massimo utilizzate dai cittadini del Giappone sui treni. Stiamo ovviamente parlando delle mascherine.

Le mascherine erano fino a poco tempo fa un elemento molto improbabile da vedere in giro per strada, soprattutto in paesi come l’Italia. Infatti, agli inizi dell’emergenza sanitaria, abbiamo avuto molti problemi con il rintracciare e distribuire tutte le mascherine che ogni giorno servivano tra gli ospedali, i lavoratori sanitari e in linea di massima tutti i cittadini.

Con il tempo abbiamo poi scoperto che di mascherine ne esistono di diversi tipo e con diversi livelli di protezione anche acquistabili online in store come lo shop MaskHaze. In commercio ancora oggi purtroppo si trovano mascherine con materiali e design non propriamente conformi a quanto necessario per la propria sicurezza; è importante sapere quale articolo si sta acquistando e quali sono le sue caratteristiche. Per ovviare a questo e aiutarti nella scelta delle prossime mascherine che indosserai per la tua sicurezza e per quella del prossimo, in questo articolo andremo ad esaminare le principali tipologie di mascherine, mettendole a confronto e cercando quelle più adatte alle tue esigenze specifiche.

Mascherine chirurgiche: tutti i dettagli pratici

Le mascherine chirurgiche sono senza dubbio quelle più diffuse sul mercato e anche quelle più basilari in quanto a protezione. Lo scopo delle mascherine chirurgiche è quello essenziale di fermare, fin dove possibile per la sua conformazione e le sue proprietà, la trasmissione degli agenti infettivi.

Questi dispositivi di protezione individuale  sono in grado di contenere una sorta di barriera microbica progettata appositamente da tecnici e medici; lo scopo è ridurre al minimo la diffusione nell’ambiente che ci circonda di elementi che possano causare l’infezione. Questi agenti vengono sprigionati dal naso e dalla nostra bocca mentre parliamo, ma anche e soprattutto quanto starnutiamo o tossiamo. Quando compiamo queste azioni semplici e all’apparenza innocue, in realtà disseminiamo per l’ambiente microparticelle di saliva che possono contenere al loro interno il virus. Infatti le mascherine chirurgiche hanno lo scopo primario di proteggere chi ci circonda, ma non sono molto utili per la protezione di noi stessi. Per questo l’unico modo per farle funzionare al meglio è quello di farle indossare a tutti.

Al momento esistono due principali classificazioni all’interno delle stesse mascherine chirurgiche. 

Abbiamo le mascherine di TIPO I. Questi dispositivi di protezione individuare, stando alle direttive di medici e tecnici dell’ambito, andrebbero utilizzare esclusivamente dai pazienti in ambito ospedaliero per ridurre la trasmissione del virus. Dunque non sono in alcun modo pensate o ideate per il personale medico di alcun grado, che necessita di livelli di protezione molto più elevati.

Abbiamo inoltre le mascherine di TIPO II e TIPO IIR. Differentemente da quanto detto in precedenza queste mascherine invece possono essere adoperate in diversi contesti dallo stesso personale sanitario. La R della seconda sigla indica una particolare resistenza agli schizzi, caratteristica molto utile in ambito medico sanitario.

Mascherine protettive EN 149

Partiamo subito chiarendo che EN 149 non è qualche strana sigla, ma indica semplicemente la norma europea che sancisce lo standard per questa tipologia di mascherine. In particolare queste maschere protettive, a differenza delle precedenti chirurgiche che abbiamo descritto poco fa, sono in grado di fornire una difesa anche a chi le indossa. Queste mascherine sono in grado di bloccare l’inalazione di eventuali agenti nocivi e infettivi, legati sia al covid che ad altre possibili malattie; lo fanno bloccando quegli elementi che veicolano le varie forme di diffusione come aerosol, goccioline o microscopiche particelle allo stato solido. Sono le più indicate per il personale medico e in generale per tutti i lavoratori altamente esposti. Tuttavia attenzione ad utilizzarle correttamente, sebbene infatti l’abitudine ci porti ormai quasi a sottovalutare l’importanza di questi dispositivi, le mascherine devono essere utilizzate in modo attento.

Le mascherine EN149, ma in generale tutte le mascherine, vanno utilizzate in modo da renderle quanto più aderenti possibili al visto. Dunque ad esempio se abbiamo molto barba, questa va assolutamente tagliata.

La norma EN 149 include al suo interno diversi tipi di mascherine, che si dividono in tre gruppi fondamenti:

  • Le mascherine FFP1, con un’efficienza di filtraggio di circa l’80%.
  • Le mascherine FFP2, con un’efficienza di filtraggio di circa il 94%.
  • Le mascherine FFP3, con un’efficienza di filtraggio di circa il 99%.

Al momento, data la pandemia che ancora rappresenta un serio problema per la nostra salute, l’organizzazione mondiale della sanità, anche nota semplicemente con l’acronimo di OMS, ha indicato ai cittadini di utilizzare almeno la FFP2 se si ha necessità di affidarsi a strumenti con un alto livello di sicurezza. La FFP3 invece è assolutamente il livello migliore al momento disponibile con una percentuale di filtrazione che, raggiungendo il 90% non ha praticamente nessun problema. Questa tipologia in particolare è consigliata per medici e personale sanitario in particolari condizioni di estrema pericolosità e con un’alta possibilità di contrarre il virus, come ad esempio nei reparti covid degli ospedali.

Mascherine in stoffa sono effettivamente utili?

Con l’esplosione della pandemia come abbiamo detto in precedenza ci siamo trovati a fronteggiare la carenza di mascherine; un tempo dovevano servire solo qualche milione di medici nel mondo, mentre in poche settimane sono state cercate praticamente a una grandissima percentuale del popolo terrestre. Questo ha portato molti a improvvisare delle mascherine fatte in casa che tipicamente andavano a utilizzare tessuti domestici, spesso sovrapposti. 

Per un po’ si è discusso sull’effettiva utilità di questi mezzi; alla fine è stato stabilito che, se realizzati con cura, possono effettivamente aiutare a proteggere soprattutto la gente che ci circonda. Le mascherine di stoffa dunque possono fornirci uno strumento di protezione ulteriore contro le difficoltà di questo virus che può andare facilmente a rovinare la nostra vita.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia