I videogiochi aiutano a vivere e pensare meglio

I videogiochi aiutano a vivere e pensare meglioUna volta, i videogiochi erano cose per adolescenti nerd e tendenzialmente poco inclini alla socialità. Poi con l’uscita della prima Playstation (era il 1994…), sono divenuti un fenomeno di massa ed anche trendy, ribaltando completamente o quasi la percezione precedente. Oggi rappresentano un’industria molto fiorente che genera un fatturato di miliardi di euro all’anno in tutto il mondo e che appassiona più di una generazione. A dirlo sono i vari dati raccolti in più di uno studio che parlano di un’età media dei giocatori e delle giocatrici che è di 34 anni.

Se videogiocare non diventa patologico ma una passione che non vi mangia tutto il vostro tempo, si tratta di una attività con molti effetti benefici. Sfatando uno dei luoghi comuni più in voga, videogiocare fa anche bene alla vista. L’Università dell’Ontario ad esempio ha effettuato degli studi su alcune persone con problemi di cataratta. Dopo aver passato 30 giorni giocando al famoso first person shooter di Electronic Arts, Battlefield 4, hanno appurato effetti benefici sulle capacità visive sia per l’allenamento degli occhi stessi nell’affrontare le situazioni di gioco.

Un’altra università, questa volta quella della East Carolina, ha invece realizzato dei test che hanno messo in luce la positività del gaming per problemi di ansia e depressione. Sono bastati alcuni puzzle da risolvere in nel famoso videogame mobile Bejeweled Blitz per verificare scientificamente la riduzione di ansia e depressione nei soggetti presi in esame. Il miglioramento aumentava ulteriormente dopo una verifica di 30 giorni. Concentrare l’attenzione su sfide complicate ma non impossibile sembra che riesca nel migliore dei modi a distrarre le persone dalle proprie preoccupazioni di qualsiasi genere esse siano.

La pubblicazione scientifica Current Biology ha inoltre messo in luce il miglioramento delle capacità di pensiero ed apprendimento. Grazie ai videogiochi, si riescono a sviluppare più rapidamente vie alternative alla risoluzione di un problema e non trovarsi così di fronte ad ostacoli che inizialmente ci sembrano essere insormontabili.

In realtà anche il tanto vituperato gioco d’azzardo, se non diventa patologico, può avere effetti positivi nella nostra capacità di pensiero. Alcuni studi hanno potuto constatare come il gambling possa migliorare la memoria, la risoluzione di problemi, la concentrazione, il coordinamento mano – occhio e la capacità di elaborare molti dati a livello mentale, come accade ad esempio con il blackjack online e il calcolo probabilistico.

Altre ricerche hanno invece evidenziato anche altri effetti positivi. Se si gioca in modo moderato (è sempre il caso di ribadirlo…), si possono avere benefici per ridurre problemi seri come l’ansia, lo stress e la disforia.

Anche il famoso psichiatra, sociologo, nonché ospite di tantissime trasmissioni TV Paolo Crepet ha parlato in termini positivi del gioco d’azzardo affermando che “non si tengono in considerazione alcuni effetti potenzialmente positivi del gioco, quali la socializzazione, il diritto al sogno, la possibilità di alleviare la propria amarezza e la propria tristezza“. Anche se è opportuno, segnalarlo, tali dichiarazioni sono all’interno di una perizia di parte che lo studioso ha realizzato per Lottomatica contro il Comune di Bergamo per il regolamento particolarmente restrittivo sulla fruizione del gioco d’azzardo stesso.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia