George Clooney presidente degli Stati Uniti?

George Clooney presidente degli Stati Uniti?George Clooney presidente degli Stati Uniti

 

George Clooney futuro presidente degli Stati Uniti? E’ questa la domanda che ha fatto tremare i muri della casa Bianca.

Una domanda rivolta all’attore regista statunitense al Festival del Cinema di Venezia durante la conferenza stampa di presentazione del suo film Suburbicon.

“Se vorrei essere il prossimo presidente degli States? Oh, potrebbe essere divertente” ha risposto Clooney. Insomma, non un secco no ma uno staremo a vedere. Il papà dell’attore Michael Clooney ha corso per il Congresso nel 2004 nel Kentucky per il partito democratico perdendo per un margine del 10 percento.

“Chi vorrebbe vivere così?” Disse Clooney nel 2015 quando anche allora si parlava di una sua probabile discesa in politica. “Sono amico con molti di quei ragazzi e penso che sia l’inferno”.

Gli occhi a Venezia sono però tutti concentrati sulla coppia glamour Clooney/Amal!

Trump ha indirettamente ispirato Suburbicon, il film di Clooney in corsa a Venezia: “E’ un film che volevo fare perchè mi piacevano i temi. Mi sembrava un momento appropriato per parlare di muri e minoranze che fanno da capro espiatorio, anche se all’interno di un thriller insolito”. George Clooney non usa giri di parole per spiegare come mai ha deciso di dirigere proprio ora un film come Suburbicon,  che racconta come l’apparente serenità di una comunità periferica degli Stati Uniti di fine anni ’50 nasconda verità inquietanti e violente che rimangono celate perché lo sguardo cade appunto sui capri espiatori’: la prima famiglia di afroamericani che si trasferisce nell’idilliaca comunità e che viene strenuamente attaccata.George Clooney presidente degli Stati Uniti

“Ho sempre amato l’idea di un omicidio consumato in una città perfetta – sottolinea Clooney – con tutta la gente che guarda nella direzione sbagliata. E’ la storia di un’epoca e di un luogo dai quali, purtroppo, non ci siamo mai veramente allontanati. In fondo anche adesso Trump parla di ‘rendere grande l’America’ costruendo muri contro le minoranze, proprio come se ne parlava negli anni ’50, quando il modello perfetto era un grande uomo bianco”.

Protagonisti del film sono l’inquietante padre di famiglia Gardner Lodge (Matt Damon), sua moglie e sua cognata (entrambe interpretate da Julianne Moore) e il figlio dei Gardner, un bambino, eppure l’unico costretto a fare i conti con la realtà di lucida follia della sua famiglia e ad aprirsi all’amicizia con il figlio nero dei nuovi vicini.

“Sono convinto che i ragazzi miglioreranno il mondo – ha dichiarato Clooney – sono cresciuto negli ’60 e 70 durante il movimento per i diritti civili, nel sud la segregazione stava scomparendo e pensavamo che questi problemi sarebbero scomparsi per sempre e invece non è stato così. Perché diamo ancora la colpa dei nostri problemi alle minoranze, che qualcuno teme ci tolgano dei privilegi”.

Parlando degli Usa, Matt Damon a precisa domanda sull’eventuale impegno diretto in politica di Clooney lo vede come una benedizione: “Non ci potrebbe essere un presidente degli Stati Uniti migliore di George!“, conclude col sorriso.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia