Instagram: l’ascesa delle micro influencer

Instagram: l’ascesa delle micro influencer

C’è ancora molto da fare per colmare il divario retributivo di genere, ma esiste almeno un settore in cui le parti sono decisamente invertite. Le social media influencer guadagnano mediamente il 35% in più dei colleghi uomini e non ci sono attualmente segnali di inversione in questo trend.

Sono i risultati di uno studio condotto da un’agenzia del Regno Unito che ha messo a confronto i guadagni di donne e uomini influencer, e che di fatto conferma un trend visibile anche in altri paesi, Italia compresa. Sono infatti sempre di più le social media influencer che, grazie ai loro blog e profili Instagram, Facebook o YouTube attirano brand per la sponsorizzazione di prodotti di moda, lusso e lifestyle.

Le influencer nel mondo del marketing

Diventare influencer è un obiettivo per un crescente numero di donne e i numeri del suddetto studio condotto nel Regno Unito ce ne danno una motivazione: una influencer con 100mila follower può guadagnare fino a 41mila sterline per due post sponsorizzati a settimana, contro i 31mila di un uomo con lo stesso seguito social.

Il divario tra influencer donne e uomini non sorprende più di tanto se consideriamo che un crescente numero di aziende del lusso sta investendo nell’influencer marketing e sono le donne il target principale di queste campagne. Ma perché le aziende, non solo del lusso, stanno investendo sempre di più sulle influencer?

Da un lato tra gli utenti si stanno diffondendo software adblock, dall’altro le aziende si stanno orientando verso forme di pubblicità che per gli utenti siano un piacere e non una interruzione. Tutto è iniziato con i blog e il native advertising e infatti molte influencer hanno iniziato la loro attività come blogger, raccontando i propri acquisti di abbigliamento e accessori, i locali frequentati, i luoghi in cui trascorrere le vacanze e il week end. Poi sono arrivati i social e attualmente sempre più aziende si indirizzano verso collaborazioni su Instagram.

Instagram e le micro influencer

Influencer su Instagram: il coinvolgimento dei follower

Per diventare influencer basta allora avere un ampio seguito social e in particolare su Instagram? Non sempre è così semplice. Ad esempio, per una azienda di abbigliamento e accessori le collaborazioni avranno maggiore successo se l’influencer stessa ha una reale passione per il brand che andrà a promuovere. Le aziende e le agenzie di influencer marketing non guardano solo al numero di follower Instagram, ma anche al legame che si può instaurare tra l’influencer, il prodotto e i follower stessi. Insomma, meglio puntare sul tasso di coinvolgimento, ossia sulle reazioni, i commenti, i like che produce un singolo post.

Per questo le aziende si stanno interessando alle micro influencer: non hanno lo stesso seguito delle celebrità, ma possono vantare un rapporto più diretto con la propria community. Secondo uno studio di Digiday sono le micro influencer ad avere un seguito più attivo: in proporzione provoca molte più reazioni e coinvolgimento il post di una instagrammer con poche migliaia di follower, che non quello di una celebrità con milioni di seguaci.

Le micro influencer sono la scelta ideale per le aziende che vogliono raggiungere nicchie specifiche e puntare su campagne efficaci che generano conversazioni attorno a un brand. Così facendo le aziende rispettano quello che era il principio fondante del Cluetrain Manifesto: i mercati sono conversazioni.

L’influencer marketing non segue le logiche della pubblicità e dell’interruzione, segue le relazioni e la fiducia. Ci fidiamo delle persone che conosciamo e questa è una delle tante ragioni per cui il pubblico segue le tendenze delle micro influencer. Un aspetto, questo, che riguarda anche la relazione tra l’azienda e l’influencer: secondo MediaBuzz alla base di una campagna di influencer marketing ci deve essere un legame di fiducia tra il brand e l’influencer in modo che questa creda in quello che sta comunicando. Scegliere l’influencer giusta è strategico per il successo di un campagna e ancora di più lo è coltivarne la relazione nel tempo.

Per scegliere la giusta influencer l’azienda dovrà fare diverse valutazioni. Il numero di follower non è la metrica più importante, dovranno invece essere analizzate con attenzione le conversazioni e la loro qualità. Quanto è alto il livello di coinvolgimento? L’influencer sviluppa con i suoi follower conversazioni spontanee e di qualità in cui il brand può inserirsi facilmente?

Come diventare influencer

Secondo un recente articolo pubblicato su CorCom fino al 50% degli acquisti avviene dietro passaparola ed è per questo che le aziende sono letteralmente a caccia delle micro influencer. Queste si sono costruite una reputazione online che le rende esperte e affidabili in uno specifico ambito (moda, lusso, bellezza, benessere, viaggi, food, ecc.) e oltre a questo hanno un seguito di almeno 3000 follower su Instagram.

Diventare influencer è quindi un obiettivo alla portata delle “comuni mortali” e non solo delle celebrità, ma non per questo è un percorso facile. C’è sempre più competizione ed è importante trovare una propria nicchia, che ti differenzia e distingue dalle altre. Occorre poi postare contenuti regolarmente e verificare di volta in volta che cosa funziona e cosa no; usare strumenti di analytics e individuare quali sono i post che generano più conversazioni e reazioni.

La cosa più importante è non comprare follower, ma costruirsi nel tempo una community solida ed entusiasta, che poi è quello che valutano principalmente le aziende. Contenuti di qualità, post sinceri, condividere le proprie passioni ed esperienze sono la migliore ricetta per avere un seguito di fan fedeli e coinvolti.

Instagram e le micro influencer

Influencer marketing su Instagram

All’inizio l’influencer marketing era incentrato sui blog, poi sono arrivati Facebook, Twitter e YouTube. Adesso il social degli influencer è Instagram ed è la piattaforma che sta registrando il più alto tasso di crescita: i follower aumentano ed è forse anche per questo che è sempre più scelta dagli influencer.

Un report della società Quintly rivela che il tasso di interazione su Instagram è il più elevato tra tutti i canali social, mentre altri studi mostrano che circa il 92% degli influencer sceglie Instagram come principale piattaforma social.

Chi vuole diventare influencer dovrà quindi lavorare per avere un seguito di utenti fedeli su Instagram, anche perché è su questa piattaforma che le aziende stanno cercando la maggior parte delle collaborazioni. Un recente rapporto pubblicato da Klear (The State of Influencer Marketing) non solo ha confermato che Instagram è la piattaforma regina per l’influencer marketing, ma anche che nel 2017 sono raddoppiati i post Instagram con hashtag #ad. Non solo: i post così contrassegnati hanno ricevuto in media 682 like e il 90% di essi fino a 1000 like.

Anche per Klear le aziende stanno prestando crescente attenzione alle micro influencer, con l’84% dei post #ad pubblicati da donne. Tra le aziende con più programmi di influencer marketing ci sono quelle del settore moda (sono il 73% e generano il 25% dei post #ad), seguite a distanza da food, elettronica, auto e viaggi.

Le micro influencer in Italia

La buona notizia per le aspiranti Instagram influencer italiane è che il nostro è il terzo paese al mondo per numero di post sponsorizzati. Secondo i dati di Klear gli Stati Uniti sono al primo posto con il 49% dei post, seguiti dal Regno Unito (9%) e Italia (5%). Seguono poi Germania (anch’essa al 5% circa), Canada (4%) e Australia (4%).

Il momento è insomma propizio per tutte le italiane che vogliono diventare influencer e guadagnare su Instagram. Le aziende cercano sempre di più le micro influencer e l’Italia è uno dei paesi al mondo in cui le società investono maggiormente nelle collaborazioni su Instagram.

Lontane per ora dai numeri delle grandi celebrità, “micro” influencer italiane di successo come Anna Marconi, Lucia Del Pasqua e Anna Pernice hanno dimostrato che con lavoro, determinazione e individuando la giusta nicchia di mercato è possibile ottenere grandi risultati come influencer su Instagram. Ognuna con il suo stile e pubblico di riferimento, hanno saputo creare blog di successo e contribuito alla crescita del mondo delle micro influencer italiane.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia