Non solo auto elettriche per salvare il mondo

Tutti sanno che bisogna fare la propria parte per poter salvare la nostra Terra, ormai malandata e non con pochi problemi. Dal surriscaldamento ai tsunami e terremoti, questi problemi non sono risolvibili dall’oggi al domani (come si potrebbe diventare più ricchi giocando su Planetwin 365), ma ognuno può fare un piccolo, anzi piccolissimo passo per poter migliorare la situazione.

L’auto elettrica che sembra ormai essere uno dei metodi migliori per ridurre il proprio impatto ambientale, ma è veramente così?

L’auto elettrica, non è tutto oro quello che luccica

Non necessariamente minor impatto ambientale è sinonimo di sostenibilità, infatti per le auto elettriche, il maggior problema è, ed è sempre stato, la produzione e lo smaltimento delle batterie. Prodotte con il litio e il cobalto, le batterie per le auto possono creare localmente dei seri problemi ambientali, oltre che spesso, i suoi due componenti principali, sono di difficile estrazione e sono pochi i giacimenti disponibili. Inoltre non si pensa mai al deficit nella produzione di elettricità che si verrebbe a creare se tutti utilizzassero queste auto.

Sullo smaltimento c’è bisogno di un’ulteriore digressione, infatti sui social girano numerose mappe di depositi di rifiuti tossici e radioattivi della Somalia che suggeriscono molta cautela ai paesi sviluppati, infatti i problemi ambientali non sono risolti trasferendoli in paesi che sono indifesi e molto più poveri, l’unico modo per poterne uscire fuori è un riciclo completo di queste batterie, ma questo purtroppo comporta ancora un ulteriore sforzo scientifico e tecnologico.

Problemi economici, ma anche di spazi

Considerando il costo per cambiare l’auto, la transizione verso la mobilità elettrica potrebbe creare un solco sociale molto profondo, quasi come quello della crisi del 2008. Oltre al problema economico si aggiunge anche un problema molto più pratico, che è quello degli spazi per l’installazione delle colonnine di ricarica dell’auto.

Mentre negli USA, dove spesso le case sono degli edifici uni o bifamiliari e con il garage dove è possibile installare le linee elettriche potenziate per la ricarica dell’auto, in Europa il discorso è un po’ più complicato. Nelle città europee, ricche di strade strette (e di case senza garage) è molto difficile introdurre queste colonnine e difficilmente i cittadini saranno in grado di adattarsi all’uso massivo di queste auto.

Quali strade intraprendere allora

Per contrastare i cambiamenti climatici i paesi possono intraprendere principalmente tre strade, non fare nulla e sperare che la Terra si adatti, la decarbonizzazione mitigando così il problema, oppure l’adattamento gestendo meglio il territorio.

Pochissime sono state le politiche di adattamento regionali o locale, oppure sono state intraprese, ma non in modo serio e consapevole, purtroppo però se non ci sarà un cambiamento radicale i problemi continueranno ad ingigantirsi e saranno fuori dalla gestione di chiunque.

Spingere sulle rinnovabili, sui carburanti innovativi, sulla razionalizzazione degli usi energetici sono certamente dei passi indispensabili, ma è anche molto importante il collegamento tra lega acqua, cibo ed energia, che rappresenta ad oggi una delle sfide principali.

È giunto il momento di cambiamenti radicali e chi meglio dei giovani può crearli visto che tutto quello che faranno sarà solo a beneficio del loro futuro. Inoltre i giovani hanno il coraggio di osare, cosa che spesso manca a chi invece comanda.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia