Protagoniste e giocatrici: ecco come le donne trovano posto nel mondo dei videogiochi

Chi di noi non è cresciuta catturando Pokèmon sul Game Boy o ingaggiando sfide con gli amici a Tekken?Se già nell’infanzia, i videogiochi sono stati parte della nostra vita, crescendo alcune di noi hanno perso questa passione, mentre altre sono diventate giocatrici sempre più accanite. Il mondo dei videogiochi si è evoluto in questi anni, passando da pesanti e costose piattaforme ad app che si possono scaricare comodamente sullo smartphone, ampliando così il bacino di utenti e il tipo di servizi offerti. Se i videogiochi sono stati per decenni prettamente rivolti a un pubblico maschile, negli ultimi anni si sono visti molti più videogiochi i cui protagonisti sono personaggi femminili; inoltre, è salito il numero di giocatrici, tanto che il 52% dei gamer di oggi è composto da donne.

Non solo Lara Croft

Se pensiamo a una protagonista femminile di un videogioco, la nostra mente va irrimediabilmente a Lara Croft, l’archeologa del gioco Tomb Rider, prodotto dalla casa britannica Eidos Interactive. Se Lara Croft, e il franchise di videogiochi e film che la circonda, è ancora l’eroina dei videogiochi per eccellenza, sono sempre di più i personaggi femminili giocabili al giorno d’oggi. Cadendo un po’ nello stereotipo, molti di questi personaggi appaiono in giochi rivolti solo a un pubblico femminile, come quelli a tema cucina e moda, o dedicati alla vita di star e influencer come Kim Kardashian: Hollywood, in cui la protagonista è appunto la più famosa ereditiera della famiglia Kardashian. Questi giochi sono solitamente disponibili sugli app store dei nostri smartphone e sono privi di una storia complessa alle spalle.

I personaggi femminili diventano però anche i protagonisti di storie più articolate e non rivolte a un pubblico strettamente femminile. È il caso ad esempio di S.I.M. (Sara Is Missing) e Simulacra, prodotti da Monsoon Lab: due giochi a tema horror/thriller in cui il giocatore, dopo aver trovato il cellulare di una ragazza scomparsa, deve scoprire cosa è le successo e provare a salvarla cercando indizi nel suo telefono e contattando i suoi amici e conoscenti.

Le protagoniste femminili però sono anche uscite dal ruolo di cuoche o di vittime e ora sono le eroine di giochi considerati una volta prettamente maschili, assumendo ruoli che raramente sono stati assunti da donne prima d’ora. È il caso di Jane Blonde, l’agente segreta del gioco firmato Betway Casinò, che si fa strada a colpi di pistola nel mondo dello spionaggio, facendo concorrenza a personaggi come James Bond. Le donne dei videogiochi, quindi, come anche le combattive protagoniste di Resident Evil e Final Fantasy, sanno sparare e accompagnarci in avventure pericolose ed entusiasmanti. Tutti questi personaggi, però, sono già presenti nel gioco, non sono personalizzabili e non sono sempre giocabili: la vera svolta è data infatti da giochi come Assassin’s Creed Syndacate o Dragon Age Inquisition, che lasciano scegliere al giocatore se giocare con un personaggio maschile o femminile, prendendo così in considerazione i bisogni delle giocatrici.

Protagoniste e giocatrici: ecco come le donne trovano posto nel mondo dei videogiochi
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Ormai, si sa che sempre più donne sono interessate a quei mondi che una volta erano etichettati come “maschili”. Ora però, vediamo un aumento notevole della presenza femminile nei giochi di ruolo fantasy come il celebre Dungeon and Dragons e ancora di più nell’utilizzo dei videogame. Se una volta passare le ore a giocare ai videogiochi era visto come una cosa da nerd o da “sfigati”, ora grazie a internet, questi stereotipi stanno cadendo e sta emergendo una nuova categoria di star e influencer: i gamer. Questi ragazzi di solito giocano in diretta su piattaforme come YouTube o Twitch ai loro videogiochi preferiti, mostrando al pubblico le loro strategie e abilità. I canali di questi gamer hanno un enorme successo, tanto che raggiungono anche diversi milioni di iscritti. E le ragazze? Niente paura, ci sono anche loro e non sono da meno. Tra le gamer donne più di successo spicca la statunitenste iHasCupquake, che dal 2010 ha avuto più di 2 miliardi di visualizzazioni e 6,3 milioni di iscritti. SSSniperwolf, di Liverpool, Inghilterra, ha invece raggiunto invece i 9 milioni di iscritti giocando principalmente a Call of Duty. Anche se la presenza delle donne nel mondo del gaming è sempre più sdoganata, non è tutto rose è fiori. Come si evince da un articolo di Wired, le gamer professioniste sono infatti ancora oggi pagate considerevolmente meno di gamer uomini.

A causa degli stereotipi presenti nel mondo dei videogiochi, le donne giocatrici sono anche vittime di bullismo, vengono prese in giro e considerate automaticamente meno capaci degli uomini, semplicemente perché sono donne. Anche nella vita di tutti i giorni, non è raro ricevere uno sguardo confuso da amici e conoscenti quando diciamo che ci piace ancora giocare ai videogiochi o che ci giochiamo con regolarità, mentre raramente la cosa viene contestata agli uomini.

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Nonostante questi scogli, il mondo dei videogiochi è sempre più aperto alle donne, offrendoci personaggi in cui immedesimarci, avventure al pari di quelle giocate dagli uomini e l’opportunità di fare del gaming anche una carriera. Grazie al fatto che non abbiamo più bisogno di spendere centinaia di euro per comprare una PlayStation o un Xbox per giocare, possiamo cercare il gioco più adatto a noi nell’app store del nostro telefono e riscoprire la gamer che c’è in noi. Nostalgia degli anni ‘90 e dei Pokèmon? Pokèmon Go è gratis, disponibile su tutti i dispositivi e ci permette di diventare veri allenatori catturando i Pokèmon che incontriamo durante la nostra passeggiata quotidiana!

 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia