L’importanza del gioco nella crescita del bambino

Lo sapevi che il gioco è un momento di apprendimento essenziale per il bambino? Attraverso il gioco il bimbo inizia a capire come funzionano le cose, che cosa si può fare e non si può fare con gli oggetti, prende confidenza con le distanze, scopre la presenza di regole da rispettare.

Durante la crescita i giochi per la prima infanzia sono strumenti indispensabili per la formazione del bambino. Quali sono i giochi più adatti e in che modo incidono sullo sviluppo del piccolo?

Il gioco e lo sviluppo del bambino

Numerosi studi in materia dimostrano che il gioco, tanto negli umani quanto negli animali, è una fase importante nello sviluppo dei piccoli e dei cuccioli. Durante il gioco il bimbo può sperimentare la sua creatività, le capacità cognitive ed entra in relazione con i suoi coetanei sviluppando la sua personalità. Il gioco favorisce:

  • lo sviluppo affettivo
  • lo sviluppo cognitivo
  • lo sviluppo sociale

Una delle caratteristiche che rende il gioco così importante nello sviluppo del bambino riguarda la finzione, prendere le distanze dalla realtà grazie all’uso dell’immaginazione. Per raggiungere questo scopo, il gioco deve essere:

  • piacevole e divertente, il bambino deve viverlo come un qualcosa di positivo;
  • limitato nel tempo e nello spazio;
  • senza scopi particolari se non quello di divertirsi;
  • senza obblighi;

Per il bambino il gioco non è un semplice passatempo, ma l’attività principale quotidiana, come un lavoro. 

Lo sviluppo cognitivo, ogni età ha i suoi giochi

Gli studi di psicologia infantile, fin dal 1940, hanno evidenziato che il gioco è essenziale per lo sviluppo intellettivo del bambino. Esplorando, manipolando e sperimentando, il piccolo prende consapevolezza di sé, impara a coordinare le azioni e comprende le connessioni causali. Inoltre, l’attività ludica stimola la memoria, il linguaggio, la concentrazione e l’attenzione.

Nel primo anno di vita il bambino si confronta con i cosiddetti “giochi di esercizio”, fatti di ripetizioni di schemi motori e vocali che vengono osservati negli adulti. In questa fase impara a coordinare i gesti e controllare i movimenti, afferrando gli oggetti, portandoli alla bocca, aprendo e chiudendo le manine.

Tra i 2 e i 6 anni, grazie ai “giochi simbolici”, il bimbo sviluppa la capacità di rappresentare una situazione non reale, imitando gesti e schemi appresi grazie all’osservazione. È in questa fase che inizia a riprodurre esperienze visive anche se non riesce ancora a sperimentare in prima persona. 

Tra i 7 e gli 11 anni troviamo i “giochi con regole”, il bambino inizia a vivere il rapporto con gli altri e impara a condividere e rispettare le regole.

Come si deve comportare l’adulto?

Il gioco è una capacità innata nell’essere umano ma la funzione dell’adulto è essenziale per accompagnare e supportare il bambino nelle varie fasi di sviluppo. In questo possono essere di grande aiuto i giochi che si scelgono per i piccoli esploratori: con colori accesi e dai suoni affascinanti. Oggi possiamo trovare in commercio giochi pensati per tutte le età, che stimolano l’interesse e la curiosità verso il mondo che li circonda.

Il ruolo essenziale dell’adulto è quello di scegliere il gioco giusto in base all’età del piccolo. Ad esempio, nei primi mesi il neonato interagisce con gli oggetti portandoli alla bocca, se da un lato è importante optare per gli anelli per la dentizione con scopi funzionali oltre che di gioco, dall’altro lato è possibile scegliere peluche morbidi per permettergli di giocare in sicurezza. 

Dal terzo mese in su c’è una sola regola: più colorato e rumoroso è, maggiore sarà il divertimento. E quando il bambino sarà grande abbastanza, a partire dal primo anno, la scelta dei giochi si fa più ampia con soluzioni per muovere i primi passi, per imparare a parlare e iniziare a esplorare il mondo in autonomia.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia