Antonio Giuliani a PinkItalia: “I vantaggi le donne se li sono conquistati sul campo”

Antonio Giuliani a PinkItalia

Delle origini di Primavalle Antonio Giuliani conserva la semplicità, quella del romano doc, di chi non si è montato la testa nonostante i successi da “one man show”.

Dopo aver portato con successo in tournèe “Identikit”, questa estate ha voluto alleggerire i temi con “Confusion” che chiuderà la stagione di “I Love Comico” a Villa Ada il 4 e il 5 settembre a Roma.

Antonio Giuliani a PinkItalia

Uno spettacolo che racconta la confusione dei nostri tempi e che ci fa assomigliare da buoni italiani agli spagnoli nelle movenze e nel modo di vivere tra la leggerezza e l’inconfondibile caos  esistenziale. Da una settimana è uscito il suo libro “Antonio Giuliani Doc” (Di Origine Comica) ed è in procinto di girare a Ottobre il suo primo film da regista, “Spaesati” dove sarà vestito da donna.

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Antonio Giuliani a PinkItalia
Antonio Giuliani

Come vedi l’uomo di oggi?

E’ depilato, fisicato, un po’ troppo femmina. Non si vede più l’uomo con il riporto ascellare, il petto villoso.  L’uomo deve essere tatuato, incremato, la donna è predisposta al bello, un tempo doveva adattarsi, non c’erano cerette, né artifici per migliorarsi.

 

Antonio Giuliani e il suo rapporto con le donne

Io non sono un bacchettone e neanche un criticone, ma non sopporto di vedere una donna piena di tatuaggi, mi piace vedere quelli giusti, il troppo stroppia. Comunque non esiste persona più solidale di me con le donne. Sul palcoscenico sono stato in coppia con Cosima Coppola, Eva Grimaldi, Valentina Persia, Manuela Arcuri.

 

Che vantaggio ha la donna sull’uomo oggi?

Un vantaggio conquistato sul campo, troppe donne sono morte per ottenere dei diritti. Una buona parte del vantaggio l’abbiamo però concessa noi maschi, diventando meno agguerriti. L’uomo si è un po’ defilato e nascosto e la donna è uscita allo scoperto.

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In “Confusion” è menzionata anche la confusione sociale ed economica che stiamo vivendo?

Io entro in scena con un gommone, ma spiego alla platea che non sono uno sbarcato, ma un uomo che voleva solo comprarsi un mezzo per prendere il largo al mare. Tutto per smentire il tormentone degli italiani sugli sbarchi.

 

Cosa pensi di questo flusso continuo sulle nostre coste?

Penso che ci sia uno sfruttamento da parte dei nostri governanti che regalano schede telefoniche a questi poveracci, che fuggono dalla guerra e chiedono asilo. C’è tutto un commercio dietro a questi pacchetti gratuiti, che gratuiti non sono perché le compagnie telefoniche vengono poi pagate dallo Stato con i nostri soldi. Andando avanti così ci vanno a rimettere gli stessi italiani, ma, premetto, io non ce l’ho con gli extracomunitari, e che andrebbero sistemate meglio le cose.

Siamo stati emigranti anche noi e lo siamo ancora. Dopo i Rumeni siamo il popolo che cerca più lavoro a Londra, quindi non è che navighiamo nell’oro.

 

Tanti anni fa in “Fateci Largo” parlasti degli Italiani all’estero

Soprattutto della Merkel perché erano sbarcati 25 mila italiani a Monaco e affermai che se la Premier continuava a parlare male di noi con disprezzo, quel piccolo ma incisivo gruppetto avrebbe distrutto parte di Monaco. Risolleviamo il nostro debito, ma ci mettiamo poco a indebitare il territorio altrui.

 

A chi va la tua simpatia come politico?

Ad Alfio Marchini, che mi sembra una persona normale, anche se non l’hanno neanche fatto avvicinare al Campidoglio.

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Alfio Marchini

Cosa pensi del clamore suscitato dai funerali di Vittorio Casamonica?

Quando si parla di Roma viene tutto amplificato, arrivano da ogni parte i soliti slogan di “Roma ladrona” e così via. Se i funerali del Casamonica Senior si fosse svolto a Carpi non avrebbe dato quell’effetto boomerang.

I Casamonica vivono a Roma da moltissimi anni e se al funerale di un loro parente tirano pelati di rosa e suonano la colonna sonora del Padrino sono cose loro. Altri personaggi in passato, molti illustri,  hanno chiamato bande e ben altro a presenziare funerali e matrimoni, ma non è successo niente di mediaticamente negativo. I Casamonica dopo questo evento saranno ancora più forti di prima. Chi di dovere avrebbe dovuto dire: “Siamo a Roma, sapevamo quello che doveva succedere, ma abbiamo paura.” Con questa pubblicità mediatica si è sporcato il nome della città e la capitale ha perso diversi turisti che erano in partenza per la città eterna.

 

Qual è il vizio dell’italiano?

Se vizio si può chiamare soprattutto a Roma è la sbirciata, quella che l’uomo lancia alla donna  bella che gli passa accanto anche se a fianco ne ha un’altra. Il rischio è sempre la “cinquina”, a Roma è la famosa sberla a mano aperta.

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Sei a favore delle adozioni ai gay?

Istintivamente sono a favore delle adozioni per le coppie dello stesso sesso, però se penso alla vita sociale che può avere quel figlio, avendo io un figlio di sette anni, allora mi sento in diritto di avere qualche dubbio.

 

Tuo figlio Flavio vuole seguire le orme paterne?

Non ci pensa per niente, lui ha sette anni è un genio del pallone. A Settembre entra nella Scuola Calcio Roma.

 

Programmi futuri?

Sto finendo di ultimare la sceneggiatura di “Spaesati”, in cui racconto la storia di un ragazzo omosessuale che è chiuso in casa dal padre, per paura che in Paese sia giudicato per la sua condizione. Questo film sarà prodotto dalla Merico Productions e nel cast figurano, Michela Quattrociocche, Massimo Lopez, Maurizio Mattioli.

 

By Paola Aspri

www.spettacolandotv.com

Articolo scritto da Redazione PinkItalia