L’astronave del futuro pilotata da Barbara Carfagna

L’astronave del futuro pilotata da Barbara Carfagna

Barbara Carfagna

intervista a cura di Gianfranco D’Anna

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Nessuno fra un migliaio d’anni, sulla Terra o su un altro pianeta, userà un pennello per spolverare reperti e oggetti di questo secolo. E le parole che state leggendo non saranno decrittate alfabeticamente o comparate con i termini di altre lingue storiche.

Lettori fotonici e insieme  bionici scandaglieranno quanto rimarrà e trasformeranno istantaneamente in linguaggi fonici e visivi quello che fino ad oggi è stata l’elaborazione e la trasformazione del pensiero in parole e scrittura.

Molto prima dei futuri mille anni quella che ora è l’imperscrutabile evoluzione della web civilization avrà infatti trasformato in profondità il concetto stesso di umanità e di genere umano, in forme e  modi che è perfino impossibile immaginare. Una trasformazione totale e accelerata che già attualmente si percepisce.

“Chi realizzerà questo nuovo mondo saranno quanti nasceranno adesso” afferma Barbara Carfagna, inviata del Tg1, e soprattutto ideatrice – conduttrice di CODICE il programma cult di Rai1 che sta anticipando tutte le più avveniristiche tematiche della web civilization.

  L’astronave del futuro pilotata da Barbara Carfagna

 

  • Prevarrà il sostrato sentimentale o la razionalità digitale? Come evolveranno i rapporti donna/uomo quando l’intelligenza umana e artificiale si integreranno?

Essere umani nell’era digitale significa vivere in un ambiente in cui non si deve scegliere come se fossero due cose distinte. Anzi, spesso il digitale può potenziare le emozioni con conseguenze imprevedibili perché non mediate dalla fisicità. La natura ci ha provvisti di “sensori” naturali quando siamo in presenza fisica degli interlocutori. Il pericolo è dunque essere più manipolabili da chi conosce bene i metodi da usare nel digitale. Nei rapporti “sani” o in chi cerca relazioni, per contro, l’intelligenza artificiale può aiutare molto.

Le app più serie d’incontri fanno una preselezione accurata di persone che hanno gli stessi obiettivi e gusti e questo fa risparmiare tempo in chi cerca rapporti occasionali o duraturi. In più, garantiscono dal punto di vista della sicurezza perché chi le usa è registrato e i suoi comportamenti sono tracciabili.  Si sta aprendo invece un fronte consistente sulle relazioni uomo-macchina. I geminoid, androidi con sembianze umane, magari con software di machine learning al loro interno, stanno diventando molto ambiti per relazioni di tipo “coniugale” e familiare oltre che sessuale.

  • Reazioni culturali: che domande pongono essenzialmente le telespettatrici di Codice?

Le donne pongono domande più filosofiche che tecnologiche. Anche in politica. A capo del Govtech di Singapore e del progetto Smart Dubai ci sono due donne. Potrebbe non essere un caso. Questa è un’era che richiede uno sguardo più ampio, d’insieme, sulla complessità, che va governata in modo molto meno lineare che nel passato.

  • Quanto si è accresciuta la tua esperienza umana e professionale, man nano che la trasmissione affrontava tematiche tanto rilevanti per il futuro dell’umanità?

Moltissimo. In otto anni di studi nel settore sono cambiata moltissimo. Ho dovuto abbattere le mie certezze, abitudini, presunzioni per riuscire a capire la complessità e la novità portate da questo tsunami di dati che sta cambiando la stessa identità degli uomini.

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  • Le attuali generazioni sono culturalmente superate o piuttosto godono del privilegio della consapevolezza della cultura  attuale e, insieme, della “visione” del futuro?

Godiamo, a saperlo vedere, di un privilegio che non avranno più nel futuro: vedere i sistemi in cui ci stiamo avvolgendo riconoscendoli. Chi è nato nel digitale non sarà più consapevole. Per fare un esempio saranno un po’ come quei bambini che pensano che le uova nascano nelle scatole in fabbrica perché non hanno mai visto una fattoria. Solo che magari, in questo caso, l’uovo sarà davvero prodotto in laboratorio e loro non sapranno mai la vecchia storia della gallina, il gallo e l’uovo.

  • Temi e argomenti delle prossime puntate di Codice?

Cyberwar, smart cities, e digital humanities. Quest’ultima sarà dirompente come la prima sulla blockchain, ma non vi dico di più.

  • Dopo il trampolino di lancio del Tg1 e della trasmissione, dei saggi sulla cyber intelligence e della scrittura, quali le prospettive e i progetti professionali di Barbara Carfagna?

Spero di poter rifare Codice. Credo che in questo momento diffondere questo tipo di riflessioni e informazioni possa fare la differenza per il Paese. In Rai non ci sono ovviamente solo io, c’è anche Massimo Cerofolini di Radio1 ad esempio e tanti altri; ma più siamo e meglio è per il futuro dell’Italia nel panorama digitale globale.

 

CHI E’ BARBARA CARFAGNA

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Barbara Carfagna à nata a Roma, il 6 maggio 1969. E’ una giornalista e conduttrice televisiva italiana.

Giornalista e conduttrice Rai, realizza reportages per TV7 e Speciale tg1. Per Rai1 è autrice e conduttrice di CODICE, trasmissione di seconda serata, e INFOSFERA, rubrica sul digitale

Figlia del chitarrista Carlo Carfagna, ha studiato per dieci anni violino al conservatorio “S.Cecilia” di Roma. Ha successivamente studiato lingua araba presso la moschea di Roma e ha seguito corsi di giornalismo e comunicazione religiosa per non vaticanisti presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma. Dopo esperienze da inviata di cronaca e esteri, si è specializzata in giornalismo scientifico, in particolare neuroscienze, etica dell’informatica, digitale, innovazione. Dal 1995 in Rai, inizia l’attività giornalistica nella redazione di Rai 2 L’Altra Edicola, formandosi televisivamente alla scuola Format di Giovanni Minoli, per cui lavorerà a Mixer. Nel 1998 è inviata di cronaca nella rubrica del TG1 Prima. Sotto la direzione di Albino Longhi passa a TV7 e Speciale TG1, seguendo i principali fatti di cronaca italiana e realizzando speciali in Etiopia, Niger (dove ha realizzato reportages sull’espansione dell’Islam fondamentalista), Nigeria (dove ha intervistato in esclusiva Safya, la donna condannata alla lapidazione per adulterio), Sudafrica, Cambogia (dove ha realizzato documentari storici e sul traffico di bambini) e Germania (sul neonazismo nell’ex Germania est). Per Rai Educational (oggi Rai Cultura) ha prodotto e realizzato reportages sulle colonie francesi in Africa. Ha collaborato con Unomattina nel periodo di conduzione di Monica Maggioni, Porta a Porta e Chi l’ha visto? nell’edizione condotta da Federica Sciarelli. Nel 2004 Clemente Mimun la porta nella redazione cronaca del TG1, dove la assume nel 2006. Segue le principali inchieste di cronaca nera e giudiziaria italiana e i misteri d’Italia. Gianni Riotta le affida la conduzione del TG1 e la rubrica Italia Italie da lei proposta sui temi dell’immigrazione.

Lavora per le rubriche Tv7 e Speciale TG1, con particolare attenzione alla divulgazione scientifica, alla filosofia, politica e economia digitale.

Ha iniziato nella carta stampata, dai giornali circoscrizionali La Quarta e Il Quirino, poi Il Giornale, L’Opinione, Diario, Sette del Corriere.

Collabora con Italiana, Il Foglio, Panorama, Formiche su temi di politica, economia, società digitali.

È stata membro del consiglio direttivo del think tank Vedrò, segue l’attività di altri pensatoi italiani (Aspen, Formiche, Italiacamp).

Relatrice e docente ai corsi di formazione su digitale e cybersecurity per: dirigenti in aziende partecipate italiane; multinazionali americane; forze armate alla scuola di Chiavari, servizi segreti alla Link Campus University, Cyber e Politica all’Università di Tel Aviv e al corso LUISS per dirigenti della Pubblica Amministrazione.

 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia