Elena Sofia Ricci a PinkItalia: “Il nostro essere donna non deve essere virile”

Elena Sofia Ricci a PinkItalia
Elena Sofia Ricci

Elena Sofia Ricci dopo 12 anni di distacco dal palcoscenico torna con un testo del grande Tennessee.

Tennessee Williams è stata una vecchia passione per Elena Sofia Ricci che lo aveva già scelto anni fa per “Estate e fumo”, “Suor Angela “ per “Che dio ci aiuti” (riprenderanno le riprese della quarta edizione nel 2016), dopo 12 anni di distacco dal palcoscenico torna con un testo del grande Tennessee che più di ogni altro la fa confrontare con tre situazioni femminili diverse.

I Blues”, mai rappresentato prima sarà in scena al Teatro Sala Umberto di Roma dal 20 ottobre all’8 novembre, con la regia di Armando Pugliese e le musiche del marito Stefano Mainetti.

Elena Sofia Ricci a PinkItalia ph Marina Alessi
Elena Sofia Ricci a PinkItalia “I Blues al Teatro Sala Umberto di Roma dal 20 ottobre all’8 novembre

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  • Se non avessi fatto l’attrice cosa avresti fatto?

La psicanalista. Avrei voluto fare medicina per fare psichiatria, perché sono affascinata dalla mente. Fare l’attrice e la paziente, mi ha ripagato in parte di questa voglia e desiderio di conoscere l’animo umano.

  • Quale donna che rappresenti in “I Blues” è più affine alla condizione di oggi?

Sono tre donne in realtà simili a tutte noi, perché ognuna nella sua vita ha fatto un viaggio all’inferno. La più tragicamente contemporanea è Flora dei ventisette vagoni, una donna che viene maltrattata dal marito, violentata continuamente e di cui nessuno si accorge.

Questo prototipo femminile fa parte della cronaca quotidiana.

Anche gli altri caratteri lo sono ma non in maniera diffusa come Flora. La bambina che vado ad interpretare va a raccattare il cibo nei cassonetti dell’immondizia e rappresenta la solitudine che attanaglia il mondo moderno e raffigura nei suoi occhi la speranza in un mondo migliore.

Mentre l’altra è una zitella che vive in solitudine, convinta di essere violentata tutte le notti da quell’uomo che pensa l’abbia amata, un’ossessione d’amore inventata. Comunque ciascuna delle donne raccontate da Williams è un pezzetto di noi e anch’io mi sento parte integrante dell’universo del drammaturgo.

Elena Sofia Ricci a PinkItalia ph Marina Alessi

  • Cosa rimproveri all’uomo di oggi?

L’uomo in questo momento storico vive un confronto con la donna frustrante, non è stato capace di adeguarsi all’evoluzione storica e l’uomo non è preparato ad avere accanto una donna alla pari, autonoma che non ha bisogno della sua presenza continua.

Mi piace ricordare una frase di Macbeth: “La mia ambizione è così grande e cosi forte, come uno che è in sella ad un cavallo, prende una spinta e cade rovinosamente.”

La donna è in questa affermazione, perché negli anni della rivendicazione femminile, siamo cadute dall’altra parte, abbiamo esagerato. Adesso dobbiamo ritrovare un equilibrio, una centralità, il nostro essere donna non deve essere virile.

Elena Sofia Ricci a PinkItalia

  • In che stato è la nostra nazione?

Noi ci lamentiamo dei politici, ma siamo noi cittadini a non avere nessun senso civico, etico e morale. Ci sono dei veri eroi come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino che sono stati onesti e hanno pagato questa onestà con la vita. E’ inutile lamentarci delle classi politiche, perché ci rappresentano perfettamente, perché noi siamo una nazione senza senso della comunità.

Chi non paga le tasse non è un evasore, ma un ladro, perché le ruba a chi le paga. Chi evade la può fare franca perché non c’è certezza nella pena. Siamo un Paese di quaquaraquà.

  • Qual è il Sindaco che auspichi a Roma dopo Marino?

Ci vorrebbe il Padreterno, ma forse anche lui avrebbe difficoltà a gestire non solo Roma, ma tutta l’Italia.

Elena Sofia Ricci a PinkItalia

  • La tua simpatia a chi va?

Io l’ho dichiarato più volte, va a Matteo Renzi, anche se trova non poche difficoltà a rimettere in piedi questa nazione, io non votavo da dieci anni ed ho rivotato per lui, per un giovane agguerrito con l’ambizione di fare.

  • A quale dei ruoli che hai interpretato sei più legata?

La prova di attrice più importante e sentita è stata quella in “Come tu mi vuoi” di Pirandello, diretta da Armando Pugliese. Quello fu uno spettacolo clamoroso cui sono molto legata ed è stata una grande prova d’attrice.

  • Come mai dopo dodici anni torni sul palcoscenico?

Ho lasciato posto alla famiglia e finchè il teatro richiede delle tournèe io devo rinunciarci. Scelgo da oggi in poi solo degli spettacoli che debuttano sulla piazza romana o nelle zone limitrofe.

  • Ti rammarichi di qualche ruolo rifiutato?

No, anche se mi dispiace di non aver fatto “Revenge” con Kevin Costner e Anthony Queen, ma c’erano dei buoni motivi perché rifiutai, poiché la Colombia Pictures mi voleva in esclusiva per cinque anni e in quel lasso di tempo non dovevo più lavorare in Italia, rimanere in America, non potendo mettere bocca sulle sceneggiature e sul ruolo che mi proponevano.

Mi è sembrata una cosa inaccettabile, mi è dispiaciuto, ma nel complesso non ho nessun rimpianto poiché essendo una donna libera non volevo essere condizionata nelle scelte artistiche. La mia vita professionale è contraddistinta dalla libertà, facendo sempre slalom tra un ruolo e un altro, cambiando continuamente registro recitativo e cercando di non ripetermi mai.

Elena Sofia Ricci a PinkItalia

  • Il gioco del palcoscenico lo attui anche nella vita?

Io non sono così brava a recitare nella vita come sul palcoscenico. Gioco in pubblico quando c’è un tappeto rosso da attraversare e allora lì faccio la diva a tutti gli effetti, in casa non ci riesco sono il più naturale possibile.  In famiglia quando sto bene e sono serena faccio la cretina stagionata. A mia figlia Maria le piace molto quando faccio la stupidina e faccio le imitazioni,  invece quando canto mi detesta, forse perché sono stonata. Mio padre diceva sempre che l’attore per definizione è cretino ed io ho fatto in modo di non deluderlo…

  • Emma o Maria chi potrebbe seguire di più le orme materne?

Emma è iscritta al Dams ed è abbastanza determinata, fin da piccola mangiava pane e cinema. Come madre sono molto rigida nei riguardi del suo inserimento nel mondo dello spettacolo, se non ha fatto prima della gavetta. Sono contraria a tutti quei genitori che fin da piccoli fanno fare gli attori ai figli, a parte che non facciano delle comparse. Ogni età ha il diritto di essere vissuta naturalmente e senza condizionamenti. Emma deve studiare ancora, sta prendendo il diploma di pianoforte, si è iscritta ad un corso di fotografia e io le ricordo sempre che ha dei genitori ingombrantissimi e che sarà sottoposta al triplo delle critiche avendo in famiglia due artisti conosciuti. Maria, invece studia danza ed è portata per questa disciplina, probabilmente ha il dna di mia sorella, la bravissima danzatrice Elisa Barucchieri.

  • Cosa non dovrebbe mai mancare ad una figlia per ritenersi tale

L’amore e il rispetto per la propria originalità. Le madri hanno a volte il difetto di far diventare i propri figli a loro immagine e somiglianza per soddisfare il proprio ego.

 

By Paola Aspri

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Articolo scritto da Redazione PinkItalia