Pamela Villoresi a PinkItalia: “Forza donne!”

pamela villoresi intervista pinkitalia

Pamela Villoresi  deve il suo successo a Giorgio Strehler di cui fu una delle sue attrici predilette, che la chiamò all’inizio della carriera per “Il Campiello” al Piccolo Teatro di Milano. Tanti registi cinematografici l’hanno diretta in film d’autore come Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Paolo e Vittorio Taviani, per poi approdare alla commedia dai risvolti tragici come “Il giocattolo” a fianco di Nino Manfredi.

Fino all’ultimo piccolo e incisivo ruolo di Viola in “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, che l’ha vista rientrare in un cast da film Oscar.

Volitiva, curiosa, energica, un’attrice a tutto tondo, capace anche di candidarsi in politica e di non riprovarci per disillusione. E’ stata in scena al Teatro dell’Angelo con “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams, per la regia di Giuseppe Argirò.

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  • E’ la prima volta che interpreti un testo di Tennessee Williams cosa ti piace e ti attrae di questo autore?

L’avevo letto da ragazza ed ero impazzita, poi non ho più ripreso in mano i suoi libri, oggi a distanza di anni mi trovo a interpretare un suo gioiello teatrale. Lui è un genio della scrittura e ringrazio Giuseppe Argirò per avermi rimesso in contatto con questo drammaturgo. Williams era un omosessuale che negò la sua condizione al padre, abbandonò la sorella che finì in un manicomio dove fu lobotomizzata. In tutte le sue opere è sempre presente una donna che si chiude nel suo mondo, un riferimento preciso alla sorella, quasi un tributo a una persona per cui sentiva un senso di colpa per averla abbandonata. La cosa che mi affascina di questo autore è la modernità, i suoi racconti sono uno specchio dell’oggi.

  • Partendo da Williams che era omosessuale, cosa pensi delle unioni civili?

Penso che sia assurdo che lo Stato pretenda le tasse dai cittadini omosessuali dal momento che non gli riconosce i diritti.

  • Sei una madre portata a capire incondizionatamente o a volte a giudicare?

Tutte e due le cose. Sono madre di tre figli e cerco di dirgli anche delle cose scomode che possono non far piacere, ma che aiutano a crescere. Quando mia figlia Eva era adolescente, ha vissuto un momento turbolento, in concomitanza con la malattia del padre e quando mi ha confessato che le piacevano le donne, sono stata contenta perché non era una drogata. L’ho accompagnata nell’accettazione di questa cosa senza giudicarla.

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  • Tua figlia Eva oggi convive con la sua compagna

Si lei fa parte di quelle cosiddette famiglie arcobaleno, in cui c’è una figlia Mina, avuta dalla sua compagna che ora ha sette mesi. La cosa assurda è che questa bambina può sparire da un momento all’altro dalla nostra vita, perché noi per lo Stato non siamo nessuno, sia io come nonna sia mia figlia.

  • Quanto è cambiata la donna in questi anni e quanto deve lavorare ancora su se stessa?

La donna è cambiata, ma è la società che deve mutare nei suoi confronti. La donna è libera abbastanza, ma non ha la stessa parità degli uomini nei posti di potere. Poi nel clero dove ci sono più donne che uomini la situazione peggiora. Inoltre, sono sempre i sacerdoti sull’altare a parlare di contraccezione, senza sapere cos’è la vita quotidiana. Ci vorrebbero donne a predicare sull’altare, non solo uomini.

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  • Cosa consigli alle donne di oggi?

Di non isolarsi, di non sminuirsi e di non cedere alla tentazione di arrovellarsi mentalmente. Dobbiamo guardare avanti e pensare di non essere le più sfortunate del pianeta. Anche se c’è crisi e l’uguaglianza con l’uomo è difficile da raggiungere, forza donne, perché siamo in un angolo di mondo ancora abbastanza fortunato.

  • Che rapporto hai con la fede?

Ho frequentato diverse discipline religiose, ho fatto meditazione buddista, mi sono rapportata

ad insegnanti laici. Inoltre mi piace la spiritualità nel suo insieme, vedere le religioni come delle squadre di calcio  cui ognuno può appartenere. Ci sono dei periodi in cui un percorso religioso ti è più consono rispetto ad un altro, l’importante è migliorare anche nei confronti di se stessi. Se in un periodo la messa mi annoia, preferisco fare meditazione buddista, in quanto mi fa concentrare su me stessa. Tutte queste letture portano a un unico comune denominatore e  penso che gli illuminati della storia lo sapessero.

  • Teatro, cinema e televisione, c’è qualcosa di cui faresti a meno?

Fino a qualche tempo fa avrei incoronato il teatro, ma Paolo Sorrentino mi ha fatto ritornare la voglia di fare cinema in un ruolo di una donna incapace di dare risposte alla vita. Però anche la televisione ultimamente mi ha dato soddisfazione. Venerdì 13 novembre sono stata protagonista del decimo episodio di “Non uccidere”, per la regia di Giuseppe Gagliardi,  su Rai 3 interpretando una ipermanager che perde la figlia. Quindi per rispondere alla domanda, dopo aprile prenderò un periodo di congedo di due o tre anni dal teatro per fare cinema e televisione.

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  • La tua stima a chi va?

A Roberto Herlitzka, Galatea Ranzi, Iaia Forte, Toni Servillo, quest’ultimo il re mida dello spettacolo, perché tutto quello che tocca diventa oro.  La mia stima, però, va più alle donne, perché molti artisti uomini della mia generazione sono arrotolati a se stessi, e mi verrebbe voglia di dirgli di scarsarsi dall’ego per vedere il personaggio. Le donne in scena sono più mutevoli, riescono ad entrare in qualsiasi ruolo in maniera camaleontica.

  • Sei ancora attratta dalla politica?

Mi ha deluso, tranne che per il periodo in cui sono stata consigliere comunale a Prato con i DS dove riuscì a creare l’unico corso di laurea di primo livello per i lavori organizzativi e promozionali dello spettacolo. Non c’è spazio per la cultura nella politica e siccome io mi sono fatta prendere in giro abbastanza, preferisco prenderne le distanze.

  • Cosa pensi di Matteo Renzi?

Io penso che non ci siano alternative valide a Renzi, quindi spero che funzioni bene, anche se in questo Paese chiunque abbia voglia di fare è fermato sul nascere. C’è una tale deriva morale e disonestà che tutto va a rotoli. Il Ministero non ha erogato alle Compagnie Teatrali i contributi del 2015, noi non siamo pagati da un anno e non si può andare avanti così. La legge sui teatri nazionali è un delirio, perché distrugge le Compagnie di giro. Se posso faccio marcia indietro in attesa di tempi migliori.

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  • Qual è il tuo colore preferito?

Nel passato mi sono vestita di bianco, ma dopo la morte di mio marito e un periodo di lutto, mi piace indossare i colori, mischiarli.

By Paola Aspri

www.spettacolandotv.com

Articolo scritto da Redazione PinkItalia