L’amore ai tempi del web

a cura di Maggie S. Lorelli

L'amore ai tempi del web

Innamorarsi in rete è sempre più frequente. Ma come cambiano le dinamiche seduttive ai tempi del web?

Nella ricerca di un partner ideale, la tecnologia ci viene in aiuto rappresentando un medium cautelativo che mette al riparo dall’insicurezza fisica, dal disagio dell’espressione affettiva e dallo schiaffo in faccia del rifiuto. Ma a ben vedere, il rischio emotivo è tanto maggiore quanto più alta è la componente proiettiva delle aspettative, che tendono ad amplificarsi davanti a un display.

I vantaggi del dating online sono molteplici, e vanno dalla flessibilità comunicativa alla massima libertà espressiva, dalla tutela della privacy alla pluralità relazionale. Chiunque, anche chi è affetto da timidezza cronica, può iscriversi a un social network o a un sito di incontri per mettersi in contatto con una variegata umanità e avere la possibilità di sondare le affinità, complici sofisticati algoritmi che scoccano dardi più mirati di Cupido.

Del resto, “ogni relazione che nasce grazie a interessi e valori condivisi ha più possibilità di durare rispetto a quelle che si basano sulla semplice alchimia, che è la prima a svanire nel corso di un rapporto”, conferma la psicologa inglese Paula Hall.

L'amore ai tempi del web

La comunicazione virtuale, in cui la parola scritta e le immagini prevalgono sul fattore corporeo, sembrerebbe infatti rovesciare la credenza comune che l’amore sia innanzitutto una questione di chimica. Senza voler negare le ragioni del corpo in materia di seduzione, l’apparato non verbale (contatto visivo, postura, espressioni del viso, tono della voce, sorriso e, soprattutto, fattore olfattivo), non rappresenta più la variabile primaria nell’innescare la scintilla dell’innamoramento.

In particolare, sarebbero due gli elementi in grado di suscitare l’amore 2.0. Galeotta, in primis, la chat. L’intimità emotiva e la complicità che si creano con lo scambio verbale, grazie all’icasticità della parola scritta e alla focalizzazione esclusiva sull’interlocutore, sarebbero elementi talmente stimolanti da far scattare l’infatuazione.

Un secondo elemento di forte attrazione è la gradualità dello svelarsi all’altro, alimentando sapientemente il desiderio, che si nutre di mistero, e dosando la propria presenza, che stimola l’eccitazione dell’attesa. Ma non basta esserci, bisogna apparire al meglio. E’ opportuno, per essere competitivi nel mercato globale del flirt online, mettere in atto una dissimulazione seduttiva, sfoderando il proprio Io ideale.

Sono pratiche comuni, per cercare di apparire più attraenti, ritoccare la propria immagine attraverso i software di editing, infarcire il discorso di stilnovismi da wikizionario o ammantare il proprio pensiero di un’aura filosofale. Ma al di là delle espressioni superficiali, la realtà virtuale, liberando l’immaginazione e sopprimendo le insicurezze e le paure, favorisce il dischiudersi delle stanze più segrete dell’animo, permettendo a ognuno di offrire un’immagine di sé più vera del vero. Punto di arrivo del corteggiamento online rimane il primo appuntamento, in cui ci si mostra nella propria totalità.L'amore ai tempi del web

Fatta eccezione per l’alta percentuale non censita di coppie che scoppiano al primo incontro, vedendo infrangersi la bolla dell’illusione digitale nell’impatto con la realtà, l’incontro online può trasformarsi in una relazione duratura?

Gli studi del settore ci informano che una relazione nata nella quotidianità concreta ha meno probabilità di funzionare nel tempo rispetto a una nata nella e-life.

Secondo Michael Rosenfeld e Reuben Thomas (“Searching for a mate: The rise of the Internet as a social intermediary”, American Sociological Review, 1012), negli ultimi due decenni la conoscenza online è diventata per gli americani la seconda modalità più diffusa per intraprendere una relazione amorosa. Quella più comune, corrispondente a un matrimonio su tre, rimane ancora la presentazione di amici comuni. E la stessa tendenza è riscontrabile in molti altri Paesi del mondo che viaggiano su banda larga.

Secondo uno studio del 2013 (“Marital satisfaction and breakups differ across on-line and off-line meeting venues”, Cacioppo, Gonzaga, Ogburn, VanderWeele, National Academy of Sciences), poiché un terzo dei matrimoni moderni inizia online, mettendo in contatto persone appartenenti a etnie e background culturali diversi, questa tendenza finirà per rivoluzionare la demografia delle nostre comunità, favorendo il numero di matrimoni interraziali (assestatisi intorno al 17% nel 2015, con un significativo incremento subito dopo la creazione di Tinder, la popolare app di incontri online).

Le piattaforme di incontri e i social network potrebbero dunque determinare nel tempo un significativo aumento dell’integrazione razziale delle società moderne, con positive implicazioni culturali e economiche, anche in termini di incremento del capitale umano relativo a una progenie mista.

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Ancora secondo Cacioppo et al. (2013) e Rosenfeld (2017), i legami nati online sarebbero più duraturi e più felici di quelli di genesi tradizionale. Gli incontri virtuali sfocerebbero, secondo questi studi basati su un campione di circa 20mila americani sposatisi tra il 2005 e il 2012, sempre più spesso nel matrimonio, aumentando negli Stati Uniti il tasso di unioni consacrate del 33% (Andriana Bellou, “Journal of Population Economics, 2015), registrando il 25% di probabilità in più di durare nel tempo e un tasso minore di divorzi rispetto alle unioni generatesi per vie tradizionali.

Anche in Italia ci si innamora sempre più spesso online.

Da un sondaggio effettuato dall’istituto di ricerche di mercato TNS per conto di Meetic, uno dei principali siti di incontri presenti sul web, un italiano su quattro di età compresa tra i 25 e i 65 anni dichiara di aver intrapreso una relazione sentimentale grazie a un sito di incontri, e il trend è in crescita esponenziale. Inoltre anche nel nostro Paese gli incontri online danno luogo a matrimoni felici, come attesta uno studio pubblicato sul portale Eloquentis, rivolto a donne sposate da circa 6 mesi, effettuato da Marco Adragna, life coach e Country Champion dell’Università di Oxford per l’Italia.

  • Le coppie che si dichiarano più felici si sono conosciute su Internet (21,4%).
  • Fra loro, le coppie in assoluto più soddisfatte (5%) si sono sposate 10 o 11 mesi dopo il primo incontro.
  • Soltanto il 6% dei matrimoni è iniziato con una serata in una discoteca o in una sala da ballo.

Il peggior modo per incontrarsi sarebbe invece quello scaturito da presentazioni organizzate da parenti o amici (7%). Tra gli incontri sul web, la maggior parte è avvenuta su Facebook (8,4%), prevalentemente attraverso la partecipazione a gruppi relativi a un interesse specifico. Nessuno dei siti di dating più famosi come Badoo e Lovoo è risultato prevalente nel favorire unioni stabili.

L'amore ai tempi del web

Possiamo concludere che in amore, come in molti altri aspetti della vita sociale, non c’è più alcuna distinzione tra virtuale e reale, e il colpo di fulmine telematico non è più un tabù, ma gode di uno status ontologico in grado di suscitare emozioni vere, da cui scaturiscono sentimenti profondi e relazioni felici e durature.

In una società liquida, spaventata dalla potenza deflagrante dell’amore, il web funge da catalizzatore di desideri, amplificatore di risonanze emotive, ponte transizionale tra innamoramento e amore.

 

Maggie S. Lorelli, dopo la laurea in Lettere all’Università degli Studi di Torino, si laurea in Pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Torino e in Didattica della Musica al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Assieme ad una esperienza decennale alla Feltrinelli, ha collaborato come autrice con Radio Tre Rai e Radio Vaticana e condotto programmi musicali. Ha svolto un tirocinio come giornalista presso l’agenzia di stampa Adnkronos,  scrive per varie riviste musicali specializzate, ha al suo attivo numerosi racconti e “Automi”, il suo romanzo d’esordio. Attualmente è docente di Pianoforte al Liceo musicale.

 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia