Desiderio sessuale maschile: l’altra faccia della medaglia

calo desiderio sessuale maschile

Negli anni le ricerche sessuologiche si sono incentrate principalmente sullo studio del calo del desiderio femminile rispetto a quello maschile.

Il motivo è che la donna sembra essere più “complessa” per cui il piacere passa attraverso tutta una serie di fattori, personali, relazionali, culturali che entrano, più o meno fortemente, nella percezione del desiderio sessuale.

L’uomo, invece, è stato sempre considerato più “semplice”, libero dai condizionamenti ambientali e – per questo – sempre pronto all’incontro sessuale.

calo desiderio sessuale maschile

Certamente il sesso di genere crea una differenza nella percezione della sessualità, ma forse la ricerca stessa si è persa negli anni in questo aspetto maschile prettamente “meccanicista”.

L’elevata frequenza dei disturbi da calo del desiderio tra gli uomini ha, in qualche modo, riportato un focus su questo universo che forse così ‘semplice’ non è.
Recenti studi, infatti, hanno rilevato come siano proprio gli uomini tra i 30 e i 40 anni a soffrire maggiormente di disturbi del desiderio sessuale.

Questo tipo di disagio renderebbe questi giovani uomini meno interessanti agli incontri sessuali rispetto agli uomini di 70 anni e più.

Ciò vuol dire che una spiegazione semplicistica non può bastare a risolvere il funzionamento di una sessualità che vive e soffre di stress emotivi esattamente come accade per le donne.

Quella dai 30 ai 40, infatti, è una fascia di età estremamente delicata per gli uomini.

calo desiderio sessuale maschile 1

E’ questa la fase in cui solitamente costruiscono la loro vita, la loro professione – ardua impresa in questo periodo di grande precarietà economica – la loro “nuova” famiglia con partner e prole. E’ un periodo, quindi, di grande responsabilità, di aspettative e di paure.

Cause stressogene, quindi, sarebbero responsabili di gran parte del disagio che un uomo porta con sé sotto le lenzuola al di là di quello che la società – partner compresa – possa pensare.
E’ importante riconoscere agli uomini il diritto di sentirsi oppressi, affaticati, impauriti liberandoli dal mito di dovercela fare sempre e comunque

Ed è altrettanto importante che essi stessi riescano, poi, a trovarsi uno spazio in cui esprimere le loro preoccupazioni perché questo gesto di cura per sé certamente aiuterà a rientrare in contatto anche con la partner in un rapporto più intimo oltre che più sincero.

Dott.ssa Antonella D’Oriano
Psicologa, psicoterapeuta

 

 

Articolo scritto da Antonella Doriano