Sesso: Prima volta senza protezione per 40% teenager
Troppa confusione e ancora molti falsi miti circondano il sesso, almeno per quanto riguarda le giovanissime italiane.
«Il risultato è che il 30% delle ragazze ritiene che il coito interrotto sia un efficace sistema contraccettivo, e 4 adolescenti su 10 affrontano la prima esperienza senza alcuna protezione».
Parola di Paolo Scollo, presidente nazionale Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), che tratteggia un quadro con poche luci e molte ombre.
Il risultato di questo approccio “senza rete” «è che nel 2012 abbiamo avuto 105 mila aborti, e il 40% delle gravidanze totali in Italia era indesiderato. Siamo impegnati da anni in progetti di educazione sessuale per i giovani, ma serve un maggiore impegno anche da parte delle istituzioni, italiane ed europee, per promuovere un cambiamento culturale che favorisca la sessualità consapevole fra le donne, specie le più giovani».
Disponibile ora anche in Italia un nuovo contraccettivo intrauterino ‘smart’, con dimensioni ridotte e un rilascio a livello locale del minimo dosaggio possibile di ormoni. Si chiama Jaydess* e, proprio grazie alle sue piccole dimensioni, è adatto anche alle donne più giovani e distratte: dopo essere stato inserito dal ginecologo con una semplice procedura, assicura un’altissima protezione fino a tre anni. Mantiene inalterata la funzionalità ovarica» e agisce bloccando la strada agli spermatozoi. Una volta rimosso, il ritorno alla fertilità è immediato.
In una ricerca condotta su 17 Paesi, Italia inclusa, su 8.837 donne: emergono le ancora numerose lacune delle italiane sui temi della contraccezione – interviene Emilio Arisi, presidente della Società italiana della contraccezione (Smic) – Solo il 16% dice di sentirsi ben informato su tutti i metodi a disposizione, e il 70% delle ‘under 30’ è costantemente preoccupato di dimenticare il contraccettivo che sta usando. Non è un caso, quindi, che il 19% abbia riferito di aver affrontato una gravidanza indesiderata.
Inoltre – prosegue Arisi – l’87% delle italiane ha detto che prenderebbe in considerazione un sistema ‘fit e forget’ (metti e dimentica).
Questi dati devono farci riflettere: è compito del ginecologo informare la donna su tutte le possibilità disponibili, tenendo conto delle condizioni generali di salute, ma anche delle esigenze personali di ogni paziente».
Non sembra una cosa semplice, però, «dal momento che una su 5 confida di non aver mai parlato al proprio medico di contraccezione». «In tutto il mondo, ancora oggi, una gravidanza su 5 termina in un aborto – conclude Scollo – e le giovani sono più esposte ai rischi di comportamenti sessuali pericolosi. Oltretutto in Italia l’educazione sessuale non è una materia scolastica obbligatoria. Come Sigo abbiamo promosso “Scegli Tu”, progetto nazionale di educazione a una sessualità responsabile. Ma questi numeri ci dicono che occorre fare di più».
Articolo scritto da Redazione PinkItalia
