Cancro ovaio, cura efficace con farmaci betabloccanti

Cancro ovaio, cura efficace con farmaci betabloccanti1

Farmaci per il cuore potenzialmente efficaci contro un tumore all’ovaio.

Pubblicati on-line su ‘Cancer‘, rivista peer-reviewed della American Cancer Society, i risultati di uno studio del Md Anderson Cancer Center in Texas indicano che le pazienti potrebbero trarre beneficio dall’aggiunta di medicinali beta-bloccanti al loro regime di trattamento. È sempre più evidente – scrivono gli esperti – che gli ormoni dello stress possono stimolare crescita e diffusione del cancro. I beta-bloccanti, farmaci comunemente usati per trattare l’ipertensione e altre malattie legate al cuore, influenzano la risposta allo stress del corpo e possono pertanto agire sulla progressione del cancro.

Cancro ovaio, cura efficace con farmaci betabloccanti

Per studiare la possibilità dei beta-bloccanti di prolungare la sopravvivenza dei malati di cancro, un team guidato da Anil Sood ha analizzato retrospettivamente i dati dal 2000 al 2010 delle cartelle cliniche di 1.425 donne trattate in diversi centri medici per il cancro ovarico. I ricercatori hanno notato che 193 di queste donne stavano prendendo beta-bloccanti, noti come agenti selettivi dei recettori adrenergici beta1, e 76 stavano ricevendo beta antagonisti selettivi.

Cancro ovaio, cura efficace con farmaci betabloccanti

«Abbiamo scoperto che le pazienti che assumono beta-bloccanti non selettivi erano quelle che avevano il maggior beneficio rispetto a coloro che non ne assumevano o assumevano un farmaco beta-1 selettivo», ha detto Sood.

Il tempo di sopravvivenza mediana è stata di 47,8 mesi per le pazienti trattate con qualsiasi farmaco beta bloccante contro i 42 delle non trattate con medicinali per il cuore. Tra quelle in cura con beta-bloccanti, il tempo di sopravvivenza medio è stato di 94,9 mesi per quelle trattate con molecole non selettive rispetto ai 38 mesi di quelle trattate con agenti selettivi.

Cancro ovaio, cura efficace con farmaci betabloccanti

 

«Studi precedenti avevano ottenuto dati contrastanti riguardo l’uso di beta-bloccanti ed esiti nei pazienti oncologici. In parte questo è avvenuto in quanto non era stato considerato il tipo di farmaco impiegato. A nostra conoscenza, questo studio è il primo a esaminare specifici tipi di beta-bloccanti». In un editoriale di accompagnamento, Kristen Mazzo del Bethesda Naval Hospital e Christina Annunziata del National Cancer Institute, osservano che nonostante l’esiguo numero di pazienti che stavano assumendo beta-bloccanti non selettivi in ​​questo studio, i ricercatori hanno scoperto un vantaggio di sopravvivenza significativa che merita ulteriori analisi.

«Questo studio pone le basi per indagini future nel riproporre farmaci cardiovascolari come terapie contro il cancro», assicurano.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia