S.O.S. FERRO

Carenza di ferro, cause e rimedi

L’anemia da carenza di ferro, marziale o sideropenica, dal latino sìderos cioè ferro e penìa ovvero povertà, è il tipo più comune e diffuso di anemia.
Si tratta di una condizione per cui i livelli insufficienti di ferro nell’organismo possono compromettere il trasporto di ossigeno nel sangue, provocando stanchezza e difficoltà di respirazione.

È bene sapere che l’assorbimento del ferro, a livello intestinale, varia in relazione al fabbisogno corporeo, tant’è vero che se l’apporto di questo minerale aumenta la mucosa dell’intestino lo assorbe in maggiori percentuali e viceversa, ma solo il 10-35% del ferro presente negli alimenti animali ed il 2-10% di quello contenuto nei vegetali viene effettivamente assorbito.

Quotidianamente, le perdite di ferro sono quantificabili in circa 0,8-1,5 mg al giorno, ma esiste una certa variabilità individuale, soprattutto nel sesso femminile.

La presenza di vitamina C, acido citrico, zuccheri ed amminoacidi, facilitano l’assorbimento del ferro, che viene invece ostacolato da thè e caffè.
Anche nelle verdure e negli alimenti integrali sono presenti sostanze in grado di limitare l’assorbimento del ferro, normalmente in quantità irrilevante per il funzionamento del metabolismo, ma una dieta povera di carne e pesce può contribuire in modo particolarmente rilevante.

L’eliminazione del ferro avviene prevalentemente con la bile, le feci, le piccole emorragie intestinali, la desquamazione della pelle e l’urina.

Le perdite ematiche durante le mestruazioni sono difficili da quantificare, ma una media ragionevole è compresa tra i 30 ed i 60 ml al mese, ma alcune donne possono perderne molto meno o molto più, senza sconfinare nell’anormalità.

Che cos’è l’anemia da carenza di ferro?

Il ferro è un minerale fondamentale per alcune funzioni biologiche, tra cui la formazione dell’emoglobina. Quando il ferro è carente, a causa di uno scarso apporto con l’alimentazione, problemi nell’assorbimento e perdite ematiche, la produzione di emoglobina è insufficiente e, di conseguenza, si determina una scarsa circolazione di ossigeno attraverso l’organismo. Può Interessare tutte le fasce di età, ma in prevalenza i bambini, gli adolescenti, le donne in età fertile, in gravidanza e durante l’allattamento.

Quali sono le cause dell’anemia da carenza di ferro?

L’emoglobina è una proteina presente nei globuli rossi che si lega all’ossigeno e lo trasporta attraverso il sangue per alimentare i muscoli, i tessuti e  gli organi.

La carenza di ferro incide sulla produzione dell’emoglobina e può essere causata da diversi fattori:

  • Emorragie e sanguinamenti. La perdita di sangue, anche interna e non visibile, può ridurre in modo significativo i livelli di ferro nel sangue ed è frequente nelle donne in età fertile durante le mestruazioni.
    Il sanguinamento può essere occulto, lento e cronico, come quando si verifica all’interno del corpo, in corrispondenza di un’ernia iatale, di un polipo del colon-retto, di un’ulcera peptica o a causa di un tumore.
  • Scarso apporto nell’alimentazione. L’anemia può essere causata da una dieta in cui l’apporto di ferro è drasticamente ridotto. È una condizione piuttosto rara, perché un’alimentazione sana e varia consente di ricevere il giusto contenuto di ferro, ma può essere collegata a disturbi alimentari o diete troppo drastiche.
  • Scarso assorbimento del ferro. Alcuni difetti del metabolismo non consentono di assorbire a sufficienza il ferro introdotto con l’alimentazione, come ad esempio, in persone affette da malattie intestinali croniche (colite ulcerosa e morbo di Crohn) o celiache, nelle quali è compromessa la capacità di assorbire il ferro dai cibi, a causa del danneggiamento dei villi intestinali, di disturbi ai diverticoli, tumori del colon e dello stomaco.
  • Gravidanza e allattamento. Sono fasi della vita femminile particolarmente critiche per le riserve di ferro, perché necessitano di un fabbisogno maggiore per favorire lo sviluppo del feto.
  • Interventi chirurgici. Gli interventi che prevedono l’asportazione o il bypass di alcune parti dell’intestino possono ridurre la capacità di assorbimento del ferro.

Quali sono i sintomi dell’anemia da carenza di ferro?

I sintomi di un’anemia da carenza di ferro possono cambiare nel corso del tempo. Inizialmente possono presentarsi in modo lieve, perché l’organismo si approvvigiona dai depositi di ferro presenti sotto forma di ferritina. 

Quando la carenza continua, i sintomi si possono intensificare e manifestare con un estremo affaticamento e debolezza, detto astenia, pallore, irritabilità, insonnia, difficoltà respiratorie come il fiato corto, dolore toracico, vertigini e capogiri, mani e piedi freddi, unghie fragili, perdita di capelli, accelerazione del battito cardiaco, bruciore alla gola, inappetenza e formicolio alle gambe.

Come prevenire l’anemia da carenza di ferro?

La prevenzione è molto importante per prevenire questo tipo di anemia. È fondamentale un’alimentazione varia, che includa alimenti ricchi di ferro come carne rossa, carne di maiale, verdure a foglia verde, frutta secca (sono molte le proprietà delle arachidi ) , pollo, frutti di mare e fagioli, a cui si possono affiancare cibi con alto contenuto di vitamina C che ne migliorano l’assorbimento. I bambini, le donne in gravidanza e nella fase dell’allattamento devono porre particolare attenzione alla dieta, in modo che sia sempre ricca di ferro.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia