Nino Perrone in mostra a Roma con “Aniconismo Iconico”

La mostra “Aniconismo Iconico” di Nino Perrone si compone di 12 tele ad olio e 10 serigrafie tutte ritoccate a mano dall’autore e viene ospitata a Roma nella galleria Vittoria di Tiziana Todi.

Il tema della mostra – afferma l’artista – è un esplicito riferimento al testo dello storico dell’arte e critico Giorgio Di Genova, che inaugurerà la mostra, e alla sua interpretazione dello stretto legame fra la natura e la mia produzione artistica. Le opere che verranno esposte, infatti, sono tutte caratterizzate da un tratteggio cromatico che si manifesta come traduzione pittorica di alcuni aspetti della natura che, nel mio sentire, generano vibrazioni emotive, forze energetiche e visioni di luce e colore.”

Nell’arte del maestro che “dipinge la vivace anima del mondo”. (cit. del critico Stefania Pieralice) nascono composizioni intense che rimangono impresse nella memoria di chi avrà la fortuna di visitare questa importante mostra personale dove – come descrive il critico Daniele Radini Tedeschi – “L’osservatore non rimane un mero ammiratore ma diventa parte integrante del quadro.

Noi di Pink Italia abbiamo intervistato per Voi l’artista e scoperto che:

Come e quando è nata in Lei la passione per la pittura? Da ragazzino ho frequentato la bottega di uno scultore come aiutante per poter mettere da parte i primi risparmi; così, pian piano, ho iniziato a conoscere il mondo  dell’arte, dal quale non mi sono più discostato, frequentando successivamente uno studio di pittura e approfondendo la conoscenza dell’arte figurativa con studi appropriati.

Il 14 ottobre ha inaugurato a Roma alla galleria Vittoria la sua personale “Aniconismo Iconico” … ci spiega il significato di questo titolo e cosa lega le opere scelte per questa expo? Il titolo è una esplicita citazione al testo critico del prof. Giorgio Di Genova che, in riferimento alla mia produzione artistica, così si è espresso cogliendo lo stretto legame tra la natura e la rappresentazione della stessa nelle mie opere. Il testo del Prof. Di Genova è contenuto nel catalogo che accompagna la mostra. La natura e la sua rappresentazione attraverso segni, luce e colori è il filone interpretativo che mi ha guidato nella scelta delle opere da esporre.

Se potesse scegliere, in quale museo italiano o straniero di Arte Contemporanea le piacerebbe esporre e perché? Il mio interesse è poter trasmettere le mie emozioni a chi osserva le mie opere, indipendentemente dal contesto. Sono un assiduo frequentatore di musei perché in questi luoghi ho la possibilità di osservare e vivere empiricamente le opere dei grandi artisti; se in futuro dovessero esporre le mie opere in qualche museo nazionale o internazionale, sarei semplicemente contento di sapere che il mio lavoro è di interesse per il grande pubblico.


C’è un artista in particolare del passato o contemporaneo in particolare  che ammira e al quale si ispira? Certamente Vincent Van Gogh che, pur attraversando momenti difficilissimi, ha sempre saputo cogliere il bello della vita che sembra esplodere con forza, energia e vitalità dai suoi colori.

Cosa consiglierebbe oggi ai giovani che si accostano alla pittura?Consiglio sicuramente di frequentare suole artistiche e Accademie per acquisire le tecniche di base ma di approfondire poi il proprio percorso formativo attraverso la frequentazione di botteghe o studi di artisti e, parallelamente, dei grandi musei che espongono opere dei più importanti artisti del passato. Consiglierei loro di vivere di arte, non solo in riferimento alla propria passione ma cercando di cogliere il bello che tutte le forme d’espressione possono regalare; nel mio percorso artistico, per esempio, la musica ha svolto un ruolo fondamentale, talvolta ispiratore, altre volte rasserenante e confortante, ma sempre presente.

Articolo scritto da soniarondini