Sesso occasionale: scelta o fuga?

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Il sesso occasionale sta diventando un’abitudine sempre più di moda.

Si esce una sera, si conosce qualcuno di interessante e si finisce a letto insieme.

Questo è vero sia per i single che per le persone in coppia che si abbandonano a brevi scappatelle.

Nell’immaginario comune, chi vive frequentemente di incontri occasionali è una persona desiderabile, attraente, capace di sedurre rapidamente la sua “preda”. Una persona, per dirla breve, vincente.

Tale immaginario può essere addirittura rinforzato dall’idea che spesso si ha delle coppie stabili come di persone noiose e senza risorse.

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E’ davvero così?
Senz’altro esistono single amabili e seducenti così come esisteranno, certamente, persone in coppia che hanno smesso di coltivare nella propria vita interessi personali.
Accade però che quella dell’incontro occasionale sia tutt’altro che una scelta libera, ma piuttosto una fuga da se stessi e dalle proprie difficoltà emotive. Molto spesso, infatti, chi vive la propria sessualità saltando da una persona ad un’altra senza fermarsi mai, soffre di profondi conflitti.

L’incontro con l’altra persona, infatti, e non solo con il suo sesso, mette di fronte a paure che possono prendere vari significati.

Ci si può sentire ansiosi e spaventati da un legame che potrebbe durare troppo a lungo, ci si potrebbe sentire soffocati dall’altro perdendo la certezza di poter esprimere la propria individualità anche in un rapporto di coppia.

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Ma non solo, ci si può sentire inadeguati a stare in contatto stretto con le emozioni, proprie e dell’altro oppure si potrebbe aver paura di non reggere una vita a due. Possono essere tante altre ancora le possibili spiegazioni.

Se a spingere una persona verso il sesso occasionale è un vissuto di difficoltà, forse allora non si tratta di una scelta libera bensì di una fuga.

Se così fosse – gli incontri fugaci, dopo brevi sensazioni eccitanti – lasciano una grande frustrazione, sicchè bisogna ricorrere a nuovi incontri per non sentire ancora il vuoto.

Un po’ come accade per le droghe,  il sesso diventa l’anestetizzante al dolore.

Sappiamo bene, però, quanto un anestetico non sia la vera cura dei mali. Quindi, se ci si sente particolarmente a disagio di fronte alla possibilità di instaurare una relazione “umana” con l’altra persona, o se la modalità di relazionarsi con il sesso è sempre e solo la stessa, allora si può aprire una riflessione su di sé e decidere, magari, di guardare con onestà dentro se stessi affinché ogni scelta, qualunque essa sia, diventi davvero libera e non più una fuga.

Dott.ssa Antonella D’Oriano
Psicologa, psicoterapeuta

Articolo scritto da Redazione PinkItalia