Flavia Pennetta, dopo il trionfo, l’amore e una vita normale

Flavia Pennetta Ora voglio una vita normale

New York ai piedi di Flavia Pennetta.

E non solo per la foto ufficiale, che la ritrae con la coppa più bella della sua carriera su uno dei punti più suggestivi di Manhattan: la terrazza del «Top of the Rock», sul grattacielo più alto del complesso del Rockfeller Center.

Lì, davanti a una vista mozzafiato e «appoggiata» alla sagoma dell’Empire State Building, si gode il trofeo degli Us Open che mai avrebbe immaginato di vincere.

Raggiante, travolta ancora da un’emozione anch’essa da togliere il fiato.

Con l’America che scopre una nuova ‘star’, distante anni luce per come appare e per modo di essere da Serena Williams.

Immagine di un’Italia che piace, fresca, pulita, non sofisticata, ma caparbia e determinata come le donne del sud sanno esserlo.

Flavia Pennetta Ora voglio una vita normale

Un’immagine che la accomuna a quella di Roberta Vinci, autrice di un’impresa che ancora – a distanza di giorni dalla vittoria sulla numero uno del mondo – lascia increduli gli americani.

Come ha colpito il pubblico quell’abbraccio commosso tra le due avversarie-amiche al termine del match della loro vita, dove vincitrice e vinta si sono fuse in una sola emozione.

Flavia Pennetta Ora voglio una vita normale

Sul «Top of the Rock» – dove Flavia sfoggia una mise sexy, con un vestitino- minigonna che ricorda i colori azzurri – c’è anche tempo anche per uno scatto ancor più speciale: quello con Fabio Fognini, l’uomo col quale – ha dichiarato Pennetta nel turbinio di interviste di queste ore – vuole crearsi un futuro.

Perchè il suo sogno, ora, è quello di provare ad essere col suo fidanzato «una coppia normale».

Flavia Pennetta Ora voglio una vita normale

E magari mettere su famiglia. Perchè la storia di Flavia va oltre il tennis. È la storia di un’atleta che arrivata al suo apice è fortemente tentata dal mollare tutto, per vivere una vita normale. Anche se papà Oronzo giura che sull’ide di un ritiro le farà cambiare idea.

Intanto Fabio, prima di partire da New York, twitta: «Grazie Nina. Il regalo più bello che potessi farti! Grazie per essermi vicina e per spronarmi quando le cose non vanno come dovrebbero. Uscire così da Campioni è il sogno di qualsiasi atleta. Ma per me sei e rimarrai sempre la n.1».

Se non una dichiarazione d’amore cos’altro?

Flavia Pennetta Ora voglio una vita normale

Ma ci sarà tempo per riflettere sul futuro. Adesso è il momento di godersi il successo. Non solo sotto la luce dei riflettori, ma anche – appunto – «da persona normale»: noleggiando una bici al Central Park, attardandosi nell’ora del brunch in qualche locale di Manhattan e andando a fare shopping sulla Quinta Strada per comprare qualche regalo a familiari ed amici. E magari facendo un salto da Victoria Secret che – ha confessato – è uno dei suoi negozi preferiti.

Del resto finora, tra interviste e appuntamenti con gli sponsor, a partire da Adidas, non c’è stato tempo per distrarsi. Solo una cena ristretta col suo team dopo la finale, qualche bicchiere di vino per festeggiare, e poi subito a dormire per l’enorme stanchezza. Ma una stanchezza da cui è più che mai dolce farsi trasportare, che somiglia molto all’appagamento, alla felicità. Il tempo dirà se – come ha spiegato – davvero quel sacro fuoco che finora le ha permesso di affrontare ogni torneo come fosse una finale dello Slam si sia davvero affievolito. O addirittura spento.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia