Le lady del vino: donne protagoniste dell’enologia italiana
Le lady del vino: donne protagoniste dell’enologia italiana
Dalla Sicilia al Veneto, dall’Abruzzo alla Basilicata: imprenditrici protagoniste nell’eccellenza gastronomica italiana
Le ‘lady’ del vino: sono le donne le protagoniste dell’enologia italiana. Hanno fiuto per gli affari, talento e competenza. In pochi anni sono riuscite a conquistare settori di mercato in tutto il mondo.
Producono etichette di qualità, selezionate, curate nei minimi particolari. Sono, in definitiva, un’eccellenza del made in Italy declinata al femminile. Le “lady del vino” hanno un nome e cognome, donne che, partendo da aziende di famiglia o iniziando da zero, si sono incamminate sulla via di Bacco e hanno costruito un piccolo impero nel panorama dell’enologia italiana.
Elena Fucci, ad esempio, ha deciso di investire tutte le sue energie nell’omonima azienda agricola in Basilicata. Ma non ha scelto di produrre decine di grandi vini, piuttosto si è concentrata su un’unica etichetta: “Titolo”. Un vino rosso che per l’80 per cento esporta all’estero, in particolare in Canada e nell’Est nell’Asia e con cui conta di arrivare a una produzione di trentamila bottiglie l’anno.
Si è invece convertita sulla strada di Bacco Gaetana Jacono, ex farmacista conosciuta nell’ambiente come la “sophisticated lady” del vino, nonché abile stratega del marketing. Appeso all’attaccapanni il camice da farmacista, Jacono ha preso in mano l’azienda di famiglia “Valle Acate”, in Sicilia, dove si producono etichette da sei generazioni. Dal 1993, con caparbietà e spirito imprenditoriale, utilizza i cento ettari della sua azienda per produrre sette tipi di vino: il Zagra-grillo, il Bidis chardonnay, il Frappato, il Cerasuolo di Vittoria Classico Docg, il Moro Nero d’Avola, Rusciano-Syrah e il cru Tanè. Vini che hanno raggiunto i mercati stanieri col 65% della produzione. “Attraverso una bottiglia di vino si lancia un messaggio- precisa Jacono- con il Cerasuolo, ad esempio, parlo di storia antica, di cultura, lancio un messaggio di una buona Sicilia, imprenditoriale”. Un successo in rosa sugellato, nel 2014, quando Gaetana Jacono è stata nominata Ambassador di “We women for Expo”, network di donne di tutto il mondo che agiscono insieme sui temi dell’alimentazione, per migliore il diritto al cibo.
Ha votato la sua vita all’enologia anche Federica Morricone, laureata in giurisprudenza che ha voluto trasformare la sua passione per il vino in impresa. “Sono partita da zero, non ho avuto un nonno o un padre ad insegnarmi i segreti di un mestiere come quello della produttrice, ma ho imparato a rubare i segreti dei migliori” racconta Morricone, oggi a capo dell’azienda Villa Medoro in Abruzzo (Atri, provincia di Teramo).
È un modello per l’imprenditoria femminile anche l’azienda di Angela Velenosi, che quando aveva appena 20 anni ha deciso di produrre vini di qualità in terra marchigiana. La sua azienda “Villa Angela” non solo ora esporta le bottiglie in Europa, Asia, Oceania, e Sud America, ma produce oltre due milioni e mezzo di bottiglie con un fatturato di circa nove milioni di euro.
Parla invece siciliano il progetto, ormai realtà, di Francesca Planeta, 40enne che ha creato l’omonima azienda che si estende su 371 ettari di vigneti (a Sambuca, Menfi, Vittoria, Nota e sull’Etna). Eccellenze enologiche distribuite in 70 Paesi del mondo.
Ha conquistato un primato Camilla Lunelli, che in oltre cento anni di storia delle Cantine Ferrari, è la prima donna a occupare una posizione di vertice nell’azienda. Dopo essere stata scelta dall’Onu per la supervisione di un programma di reinserimento socio-economico degli ex ribelli in Niger, nel 2003 ha lavorato in Uganda con un’organizzazione non governativa e dall 2004 si occupa delle comunicazione del gruppo Ferrari.
A crescere fianco a fianco dei vigneti è stata anche Nadia Zenato, che con l’omonima azienda di famiglia ha ottenuto un riconoscimento del marchio a livello mondiale. Delegata per la Regione Veneto dell’associazione nazionale “Le Donne del vino”, Zenato è fermamente convinta dell’importanza di un approccio femminile al vino. “Noi donne- sostiene- abbiamo una spiccata capacità di analisi sensoriale e gustativa ed una speciale sensibilità. Il vino lo trattiamo come un figlio”.
La Cantina Valpolicella, eccellenza del made in Italy, porta la firma di un’altra grande lady. È Marilisa Allegrini, signora della Valpolicella, proprietaria di un “feudo” del vino che ha conquistato riconoscimenti in ogni parte del mondo.
“Non abbiamo mai fatto vini per ottenere buone recensioni, ma per esprimere quanto di meglio le nostre terre sanno regalare” sottolinea Chiara Abbona, alla guida dell’azienda di famiglia che da primi del Novecento, a Dogliani, in provincia di Cuneo, produce i più rinomati vini delle Langhe.
Perché il vino firmato dalle lady italiane è un eccellenza nel mondo.
Fonte Repubblica by Laura Mari
Articolo scritto da Redazione PinkItalia