Aumento del seno, 5 cose da sapere sulla mastoplastica
Aumento del seno, 5 cose da sapere sulla mastoplastica additiva
“Dottore, vorrei il seno più grande come quell’attrice o showgirl“. Capitano spesso pazienti che entrano nello studio del chirurgo plastico con la foto del personaggio famoso a cui vorrebbero assomigliare, soprattutto quando si tratta di rimodellare il seno: “Il décolleté è una parte del corpo che sembra forse più semplice emulare, anche se non è così: ognuno ha delle caratteristiche uniche che devono essere considerate e rispettate”. A dirlo è Pierfrancesco Bove, chirurgo plastico.
In un anno, nel mondo, le donne si sono sottoposte a 17 milioni di procedure di medicina e chirurgia estetica: tra quelle chirurgiche, la più praticata è stata quella dell’aumento di seno. Anche in Italia l’aumento del seno è l’intervento più richiesto dalle donne tra i 20 e i 40 anni. Ci sono però alcuni punti da mettere in chiaro per far sì che quello che spesso è il sogno di una vita, diventi realtà senza sorprese.
5 cose da sapere sulla mastoplastica additiva
1- primo punto è spiegare ai pazienti che voler assomigliare a questo o a quel personaggio famoso, non è l’approccio corretto: “Bisogna sempre rispettare l’armonia e la proporzione del corpo o del viso, senza strafare. È giusto rispettare l’unicità di ciascuno e assecondare le caratteristiche fisiche del paziente, non cercare di riprodurre quelle di qualcun altro o le esigenze di moda del mondo” dicono gli specialisti.
2- Per la scelta della protesi bisogna considerare sia i desideri della paziente, sia le sue misure corporee, per evitare effetti innaturali. Un corpo molto magro con un seno molto prorompente molto difficilmente è un dono di madre natura e quasi sicuramente è un ‘fake’. Tra l’altro bisogna considerare che a lungo andare un peso eccessivo potrebbe causare problemi alla spina dorsale. Anche per questo, prima dell’intervento i chirurghi simulano una ‘preview’ del risultato definitivo facendo indossare delle apposite coppe mammarie alla paziente, al di sotto di uno specifico reggiseno: non sempre quello che sulla carta piace, fa lo stesso effetto se provato di persona: “La paziente indossa degli appositi reggiseni o delle canottiere in cui si inseriscono dei simulatori mammari così da dare l’effetto dopo l’operazione. Ascoltare la paziente, le sue esigenze e aspettative è importante, ma non bisogna mai dimenticare l’equilibrio e l’armonia. Un bravo chirurgo deve anche sapere dire di no a richieste eccessive” aggiunge Pierfrancesco Bove.
3- Va ricordato che non si avranno vent’anni per sempre: “Alle pazienti più giovani, dico di pensare tra 40 anni come sarà cambiato il proprio corpo. Un seno da pin up oggi, potrebbe dare più di un problema domani. Le più sensibili a questo argomento sono le mamme che, a due o tre anni dalla nascita di un bambino, decidono di intervenire sul décolleté. Per questo, in linea generale, evitiamo protesi troppo grandi che alla lunga potrebbero dare problemi” afferma Bove.
4- La scelta del tipo di protesi è determinante: “Oggi in commercio ne esistono molte marche, tra cui è difficile orientarsi. Quello che la paziente può fare è chiedere se la marca della protesi che il chirurgo propone garantisce a vita oppure in caso di contrattura capsulare, uno degli inconvenienti più frequenti, l’impianto mammario può avere problemi: questi sono sinonimo di serietà dell’azienda, che è talmente sicura della qualità dei propri prodotti da farsene carico a tempo indeterminato”.
5- Per una buona riuscita bisogna sapere che dopo l’intervento sarà necessario avere alcune accortezze per ridurre i rischi post intervento. Minori sono i tempi di intervento minori saranno i tempi di recupero: se infatti la paziente assume basse dose di farmaci anestesiologici, li riuscirà a smaltire in poco tempo.
fonte adnkronos
Articolo scritto da Redazione PinkItalia