Tiger Blues: storia di un’amicizia profonda e speciale
“Io sono te, tu sei me”. È la storia di un’amicizia profonda e particolare, quella che viene narrata in questa favola moderna scritta da Jimi B. Jones e intitolata Tiger Blues.
Un’amicizia che va ben oltre i classici rapporti di fedeltà e amore che ci sono tra umano e animale: Jim Beam, la tigre, e Axl, il ragazzo suo addestratore, riescono a instaurare un dialogo di reciproca comprensione, fatto di sguardi ma anche di parole, diventando due parti della stessa anima.
È una storia profonda, che fa capire come il rispetto per gli animali possa portare a una riconoscenza infinita e alla creazione di una relazione così intima e particolare che, forse, nemmeno con un altro essere umano si riesce a creare. E un rapporto del genere è stato possibile proprio perché anche i protagonisti stessi sono speciali: Axl, nella sua giovane età, si prende cura in maniera quasi maniacale del suo “gattaccio”, non facendogli mancare niente e trattandolo come un re; Jim Beam, invece, nella sua indole di animale selvatico cresciuto in cattività, è speciale a tal punto da voler superare qualsiasi limite, sia fisico che intellettuale, spingendosi persino a imparare a scrivere, pur di riuscire a comunicare con il ragazzo.
Un legame, questo, che, agli occhi della tigre, viene improvvisamente tradito: Jim Beam, infatti, colpito da una profonda noia causata dalla monotonia delle sue giornate, inizia a compiere dei gesti che non aveva mai fatto prima. Viene quindi deciso che il suo posto non era più a Cottonfarm, il luogo nel quale viveva fin da piccolo insieme alla mamma e ai fratelli, ma dall’altra parte dell’oceano. E la destinazione del suo viaggio, a detta di Axl, doveva essere l’Africa, luogo nel quale, finalmente, la tigre avrebbe potuto essere libera e vivere nell’habitat che, per natura, gli spetta. In realtà questa era una menzogna, della quale, però, era stato vittima lo stesso Axl, al quale il padre, proprietario di Cottonfarm, aveva mentito.
Dopo un viaggio lungo e stremante, Jim Beam si ritrova catapultato in un luogo che è ben diverso da quello che si aspettava: l’attesa gioiosa che gli aveva fatto superare quella traversata estenuante era stata ben presto disillusa, scaraventandolo in un luogo, definito Santuario delle tigri, che di sacro non ha nulla. È costretto a vivere in una gabbia stretta, dove lo spazio vitale è davvero misero, e a soffrire la fame, tutte cose che fanno montare in lui una grande rabbia che poi, per la disperazione, si tramuta in una tristezza così profonda che lo porta a non sentire più nessun desiderio di vivere. E anche in questo caso, l’amicizia si rivela essere l’ancora di salvezza: non quella di Axl, lontano migliaia di chilometri da lui, ma quello di Sally Love, la tigre appartenente al proprietario di Nu Mai Tai, questo famigerato Santuario delle tigri. Anche lei costretta a un’esistenza terribile, perché ogni volta che partorisce le vengono sottratti i cuccioli.
Ed è proprio lei che, con le sue parole, dà la forza a Jim Beam di continuare, di andare avanti e di riscattarsi da quella vita terribile al quale è costretto. E da qui inizia quella che può essere definita la seconda vita di Jim Beam: la forza e la determinazione che dai tempi delle esibizioni a Cottonfarm gli appartenevano, si fanno sentire ancor più dirompenti, e il desiderio di libertà e di vendetta verso chiunque l’avesse fatto soffrire lo spingono a fare del suo meglio pur di riuscire, nel più breve tempo possibile, a fuggire da quel luogo terribile. E di nuovo, per farlo, accorre in suo aiuto l’amicizia. Questa volta quella di Axl. Durante un telegiornale, infatti, il ragazzo viene a conoscenza di Nu Mai Tai, delle condizioni pessime in cui vengono fatte vivere le tigri, e della presenza del suo amico in questo inferno. Decide quindi di partire per andare a restituire la libertà al suo amico. Con uno stratagemma, entra in questo monastero e riesce a raggiungere la gabbia di quella che, un tempo, era stata la sua tigre. Basta uno sguardo tra i due per far capire a Jim Beam che Axl stava soffrendo quanto lui e che era ignaro anch’egli della sorte che gli sarebbe toccata una volta compiuta la traversata dell’oceano.
Ed è così che il ragazzo riesce finalmente a liberare la tigre. E la lascia libera di andarsene per la sua strada, nella natura. È un’amicizia così forte che va ben oltre le distanze e l’allontanamento, che mette al primo posto l’altro e il suo benessere, piuttosto che se stessi e i propri sentimenti.
È un’amicizia così potente che fa dei due una cosa sola e che, nonostante la lontananza, fa conservare, nell’uno e nell’altro, una parte dell’amico. E fa dire, all’uno e all’altro, “io sono te, tu sei me”.
Una narrazione scritta dal punto di vista della tigre; semplice, lineare, adatta a tutti. Perché ognuno di noi, in fondo, ha avuto la fortuna di vivere un’amicizia del genere.
INFO:
Titolo: Tiger Blues
Autore: Jimi B. Jones
Genere: Narrativa contemporanea
Casa editrice: Watson Edizioni
Collana: Luci
Pagine: 166
Prezzo: 15,00 €
Contatti
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Articolo scritto da Redazione PinkItalia