Smart working e bambini piccoli: consigli per non impazzire
Da un anno a questa parte, tantissime donne e mamme hanno iniziato un nuovo capitolo della loro vita: lo smart working. C’è chi aveva già l’abitudine di lavorare da casa e chi, invece, ha cominciato da zero nei primi mesi del 2020.
Se questo cambiamento ha rappresentato in generale una svolta non sempre facile da gestire, le mamme lavoratrici con bambini piccole si sono trovate, da un giorno con l’altro, ad affrontare difficoltà impensabili.
Proprio per loro, la nostra redazione ha selezionato alcuni consigli per arrivare a fine giornata senza impazzire.
Dividi gli spazi lavorativi da quelli dedicati alla vita familiare
Questo consiglio vale ovviamente per chi ha bambini piccoli ma comunque autonomi. Creare una divisione chiara tra gli spazi lavorativi e gli ambienti dedicati alla vita privata. Come ben si sa, il canale visuale è fondamentale per aiutare i bambini ad apprendere nuovi schemi. Il fatto che la mamma quando è a casa debba dedicarsi di più al lavoro è uno di questi. Ovviamente non bisogna demordere se ci si accorge che, dopo un giorno o due, la situazione non è ancora chiara. Per fare propria una nuova abitudine ci vogliono infatti circa tre settimane.
Valuta il baby wearing
Eccoci a parlare di un consiglio per le neo mamme che devono gestire uno dei momenti più emozionanti della vita di una donna e, nel contempo, affrontare lo smart working. Il baby wearing è un’ottima alternativa per conciliare le due cose. Ovviamente bisogna scegliere i supporti giusti: esiste il marsupio ergonomico per neonato, ma anche diverse alternative riguardanti le fasce.
Se si opta per quest’ultima soluzione, è bene specificare che bisogna considerare vari criteri da considerare. I principali sono il peso e l’età. Da non dimenticare è anche la capacità del bambino di controllare diverse parti del corpo, come per esempio l’inclinazione del capo.
Programma delle pause
Come sopra specificato, per il bambino può non essere facile abituarsi al fatto che la mamma lavori da casa. Alla luce di ciò – parliamo ovviamente della situazione di bambini già grandicelli – è opportuno programmare delle pause.
Cosa fare se il piccolo si lamenta prima che arrivi il momento della pausa? In questo frangente, entra in gioco il sopra citato potere della visualizzazione. Per renderlo davvero efficace, la cosa migliore da fare è dotarsi di un orologio non digitale, mostrando al bimbo le lancette e spiegandogli chiaramente che, quando arriveranno a un determinato punto, la mamma smetterà di lavorare e potrà giocare.
Organizza una postazione anche per i bimbi
I bambini imparano per imitazione. Vivere l’esperienza del genitore che lavora in smart working può rappresentare per loro una straordinaria occasione per esercitare la creatività. Preparando una postazione di lavoro mini anche per loro, li si può aiutare ad applicarsi meglio nei compiti ma anche in qualsiasi altra attività, dal disegno alla realizzazione di lavoretti.
Un’ulteriore alternativa prevede il fatto di coinvolgere il piccolo in attività legate alla propria mansione lavorativa. Qualche idea? L’utilizzo della bucatrice, ma anche l’esecuzione di timbri, per non parlare dei ritagli. Tra le altre soluzioni in questione è possibile citare la scrittura di brevi appunti su fogli, ma anche la cancellazione, con l’aiuto della gomma di scritte redatte con la matita.
Non demonizzare la tecnologia
La tecnologia, parliamoci chiaro, è una grandissima amica delle mamme che lavorano. Tenendo conto di una gestione oculata dei tempi, non è certo male far passare del tempo ai bambini davanti al loro cartone preferito. Chiaramente questo tempo potrà essere compensato con delle ore passate a fare movimento fisico all’aria aperta.
Articolo scritto da Redazione PinkItalia