Separati in casa. Una realtà frequente e dolorosa
Separati in casa. Una realtà frequente e dolorosa
Le separazioni delle coppie in Italia sono un fenomeno in crescita.
Da una rilevazione Istat emerge chiaramente l’impennata del numero delle separazioni e, contestualmente, la diminuzione del numero dei divorzi. Le separazioni , infatti, sono state 88.797 e i divorzi 53.806. Molte di queste coppie si trovano in gravi difficoltà economiche.
Il periodo di crisi economica che stiamo vivendo, infatti, rende già estremamente faticoso riuscire ad affrontare tutte le spese quando si è insieme: affitto, utenze, spese legate al sostentamento e all’istruzione dei figli, beni di prima necessità, visite mediche etc.
Questa situazione precaria viene criticizzata quando i partner non vanno d’accordo e non desiderano più stare insieme. Oltre alle spese legali della separazione, la coppia si trova a dover fronteggiare una serie di spese aggiuntive di non lieve entità. L’affitto, ad esempio, di una seconda casa del partner che va via, o comunque altre utenze e spese aggiuntive da sostenere.
Per questo motivo molto spesso accade che le coppie decidano di diventare separati in casa.
Vale a dire, continuare a vivere sotto lo stesso tetto, usufruire degli stessi spazi, ma essere emotivamente separati. Questa separazione implica che ciascun partner è libero di vivere la propria affettività e sessualità liberamente al di fuori. Si è liberi, quindi, di uscire, di crearsi nuove amicizie e di iniziare nuove relazioni sentimentali – occasionali o più stabili.
Come è facilmente intuibile, vivere situazioni simili, in alcuni casi, può essere estremamente penoso e, al dolore di una separazione, si va ad aggiungere altra sofferenza. Si tratta di una situazione estremamente stressante e lo stress deriva soprattutto dal fatto che queste coppie, in realtà, non hanno scelto liberamente una simile situazione.
Il bisogno e la necessità economica hanno scelto per loro. Di conseguenza, al vissuto di dolore si aggiunge un senso di impotenza che fa emergere sentimenti depressivi, a volte molto forti. Probabilmente queste persone avrebbero bisogno di iniziare un percorso psicoterapeutico che però può richiedere spese che non sempre si riesce a sostenere.
Eppure suggerisco a tutti di cercare a fondo.
Sono molti i professionisti che, in questo particolare periodo, cercano di andare incontro alle persone, stabilendo costi più accessibili. Sono tante le associazioni sul territorio romano che creano progetti ad hoc per persone con reddito basso. Anche il Servizio Sanitario, attraverso Consultori presenti in molti municipi, mette a disposizione professionisti remunerati attraverso il pagamento del solo ticket.
Bisogna cercare. E chi cerca, alla fine trova!
Dott.ssa Antonella D’Oriano
Psicologa, psicoterapeuta
Articolo scritto da Antonella Doriano