La Vedova Bianca

Che cos’è la varietà White Widow

White Widow è una delle varietà di marijuana più conosciute. La “Vedova Bianca” è stata creata nella prima metà degli anni Novanta da Shantibaba, breeder genetista australiano che all’epoca era impiegato presso la Greenhouse Seeds. La varietà riscontrò un notevole successo sin dal suo lancio sul mercato, al punto da ottenere nel 1995 il primo posto nella High Times Cannabis Cup. Ma quali sono le caratteristiche che rendono unica la White Widow? Prima di tutto, non si può fare a meno di mettere in evidenza la notevole quantità di resina che si trova sopra le cime. Ne deriva una potenza molto più elevata rispetto al normale, visto che la concentrazione di THC può arrivare oltre il 20%.

Le origini della varietà

Entrando più nel dettaglio, la white widow consiste in un incrocio ibrido tra un padre Landrace, cioè una sativa del Kerala, regione dell’India meridionale, e una femmina di Landrace, varietà sativa pura originaria del Brasile. Shantibaba era andato direttamente in India allo scopo di entrare in contatto con i coltivatori della landrace, e ciò gli consentì di ammirarla nel suo ambiente naturale, affinché potesse essere creata una selezione degli esemplari migliori in base ai parametri auspicati. L’effetto cerebrale che viene generato dalla White Widow è molto intenso in virtù della sua elevata influenza sativa.

Come è fatta

È un piacere unico assaporare i fiori di White Widow, che si fa apprezzare per i suoi aromi molto netti e al tempo stesso ben equilibrati. Tale varietà denota un sapore tipico floreale e dolce, caratterizzato da tocchi speziati e fruttati. Un altro aspetto positivo ha a che fare con la produzione, che è nettamente maggiore rispetto alla media grazie a cime grandi e con numerosi tricomi. Già il primo assaggio permette di rilevare i sapori balsamici e freschi del pino, ma si ravvisano anche le sfumature più delicate e lievi degli agrumi. Per quanto la White Widow rappresenti un ibrido armonico tra sativa e indica, si sente subito nella variante sativa, con effetti cerebrali istantanei e molto forti.

La variante indica

Nel caso della variante indica, invece, il patrimonio genetico di White Widow innesca un effetto che viene percepito solo in un momento successivo, il che da un lato è sinonimo di relax e dall’altro lato contribuisce a rendere l’utilizzo più gradevole. In linea di massima, si può affermare che la White Widow sia una varietà consigliata a coloro che amano riflettere, ma anche alle persone che hanno la necessità di essere motivate. Per quanto riguarda i consumatori che scelgono la marijuana per le sue proprietà curative, la White Widow riscuote apprezzamento in virtù della sua notevole efficacia per il trattamento della depressione, del dolore, dello stress e dell’ansia.

Le banche semi

Visto il successo che la White Widow ha ottenuto, sono stati tanti i breeders che hanno cominciato a vendere le proprie selezioni o versioni di White Widow, che non a caso attualmente è presente in tante banche semi. Ecco, allora, i semi femminizzati e autofiorenti di Vision Seeds, di Dinafem e di Dutch Passion, ma vale la pena di menzionare anche Greenhouse Seeds e Royal Queen Seeds. Insomma, il mercato mette a disposizione una notevole libertà di scelta.

La White Widow autofiorente

Accanto alla varietà femminizzata fotodipendente, esiste anche la versione autofiorente di White Widow. Si tratta di una pianta che può essere coltivata con grande facilità e che si caratterizza per una struttura ben ramificata e decisamente robusta, in grado di produrre un numero elevato di cime di grandi dimensioni rivestite da una resina bianca speciale e facilmente riconoscibile. White Widow auto ha dimensioni compatte, e per questo è consigliata a chi desidera una varietà discreta da collocare in giardino o sul balcone.

Tutti i pregi di White Widow auto

Questa pianta di cannabis cresce in tempi rapidi, e a partire dal momento della germinazione è sufficiente aspettare 80 giorni per vedere i risultati auspicati. Il clima prediletto è soleggiato e caldo, come quello dell’area mediterranea, mentre nel caso in cui si opti per la coltivazione indoor è raccomandato un ciclo con 20 ore di luce inframezzate da 4 ore di oscurità. La genetica XXL garantisce una resa notevole sia indoor che outdoor, sempre a condizione che l’umidità venga tenuta sotto controllo per impedire la comparsa di muffe o funghi dannosi per le cime.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia