Strategie di trading: le bande di bollinger tra gli indicatori più gettonati tra le donne

Il trading online è un approccio operativo particolarmente apprezzato nel mondo degli investimenti, in quanto permette di cogliere opportunità sui mercati, su qualsiasi orizzonte temporale, a prescindere dal fatto che la tendenza di fondo sia al rialzo o al ribasso. Negli ultimi anni poi il numero di risparmiatori che ha deciso di destinare una parte delle proprio patrimonio al trading è in forte crescita e una grossa componente è riconducibile all’universo femminile: secondo le statistiche, rilasciate periodicamente dagli intermediari, sono sempre più le donne che negoziano in borsa e anche con buoni risultati. Il motivo di un simile trend è da ricercare probabilmente nella semplicità con cui oggi si può iniziare ad investire, pur non avendo a disposizione ingenti risorse finanziarie.

Aderendo ai servizi dei broker online, ad esempio, si ha l’opportunità di utilizzare tool con le medesime funzionalità implementate dai software professionaliinterfaccia grafica, short selling, leva finanziaria, stop loss, solo per citarne alcune-, senza essere gravati da costi commissionali ricorrenti. Inoltre con un piccolo capitale di partenza ci si può interfacciare con le principali piazze internazionali, servendosi banalmente di un personal computer o di un dispositivo mobile connesso ad internet.

Naturalmente le piattaforme per negoziare in borsa rilasciate dai broker online sono corredate di tutti gli indicatori e oscillatori essenziali per effettuare le analisi grafiche degli asset trattati; anzi i tool più avanzati, oltre a garantire un’estrema personalizzazione di tali strumenti operativi, permettono addirittura di compilare indicatori proprietari. Tra tutti i dispositivi proposti dai vari intermediari le bande di bollinger risultano essere i preferiti dalle donne per effettuare valutazioni di carattere tecnico, verosimilmente per la quantità di informazioni che si possono estrapolare dall’osservazione della loro struttura.

Come calcolare le bande di bollinger

Le bande di bollinger prendono il nome dall’ideatore -e noto trader- John Bollinger e sono costruite partendo dal calcolo di una media mobile a 20 periodi -settaggio modello, che può essere variato in base alle proprie esigenze- e di una deviazione standard: nella fattispecie, alla moving average viene aggiunto il valore della DS moltiplicato per un fattore (di solito 2), per plottare la banda superiore; si adotta lo stesso procedimento per ottenere la banda inferiore, con la sola differenza che il prodotto è sottratto alla media mobile. La formula che determina le bande di bollinger può apparire complessa, tuttavia interpretare le configurazioni dell’indicatore, per operare di conseguenza, è abbastanza semplice.

Come già anticipato, le bande di bollinger permettono di ottenere diverse informazioni sulla struttura di prezzo -in uno specifico time frame– dell’asset a cui vengono applicate: ad esempio, osservando l’inclinazione e il verso della media centrale, si può stabilire la direzione del trend e la sua forza, mentre esaminando le bande si ricavano preziose indicazioni sulla volatilità del sottostante.

Bande di bollinger e pattern operativi

Le BB -acronimo utilizzato dai trader- individuano il canale di oscillazione delle quotazioni di uno strumento finanziario; quando la media mobile è piatta ci si trova in una fase no trend e le bande tendenzialmente convergono: tale configurazione sottende una compressione di volatilità. Con la rottura del range, causato da un incremento della deviazione standard, le bande si aprono in divergenza, per poi riposizionarsi parallelamente alla media nel momento in cui si sviluppa una tendenza al rialzo o al ribasso.

È chiaro che da queste strutture si possano ricavare molteplici pattern in base ai quali eseguire operazioni di acquisto o di vendita. In situazioni non direzionali le BB vengono utilizzate come riferimento per aprire posizioni contrarian: short dalla banda superiore con target primario la media e secondario la banda opposta oppure long con un trade speculare rispetto a quello appena descritto. In fasi trend, invece, si possono sfruttare i pullback sulla moving average, per allinearsi al movimento di fondo; mentre il break della compressione può essere utilizzato per entrare al rialzo o al ribasso dal lato della rottura.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia