Tiziana Cosso Olivetti: anche nelle difficoltà vedere sempre il bicchiere mezzo pieno
Tiziana Cosso Olivetti: la passione per la moda, il bello e il lifestyle la accompagna da sempre, insieme alla musica ed ai viaggi: pianista e cantante lirica, scrive per passione e gira gran parte del mondo, dall’America all’Asia, dal Giappone al Medio Oriente, dalla Polinesia al Canada, dalle Maldive a quasi tutta l’Europa.
Nel 2009 crea un blog spinta dall’esigenza non di divenire una delle tante fashion blogger quanto di scrivere un diario personale online che riguardi la parte bella della vita, tutto ciò che piace e che resta nel cuore sia questo un abito o un viaggio, un profumo, una frase o una location da sogno.
Una donna poliedrica, amante del bello e del saper vivere che si distingue dalla massa presente nel web in maniera raffinata e di buon gusto con ironia e leggerezza.
In pieno lock down realizza due progetti di valorizzazione delle realtà italiane e ora sta addirittura lanciandone un terzo. Scopriamo di più sulla nostra Pink Power del mese.
Tiziana, quali sono le tappe del tuo percorso umano e professionale di cui vai maggiormente fiera?
Certamente sono diverse e nessuna meno importante dell’altra.
La mia carriera di musicista è stata fondamentale per il mio percorso umano: sin da ragazza, avere la possibilità di viaggiare in tutto il globo cantando è stata una esperienza meravigliosa che mi ha insegnato ad essere cittadina del mondo con molta semplicità, ha aperto la mente plasmandola e mi ha abituato a non sentirmi mai “incatenata” a un luogo: ho vissuto in Piemonte, la mia terra, poi a Milano, a Lugano, un giorno ero in tour in Giappone, un altro in Azerbaijan, un giorno ero alle Canarie e un altro in Libano.
Anche per piacere personale ho viaggiato moltissimo, ho vissuto momenti meravigliosi negli Stati Uniti, in Polinesia Francese, alle Maldive, in Canada e in tantissimi altri posti. Viaggiare è la miglior palestra di vita: ogni viaggio è un arricchimento.
Professionalmente divido le tappe: cantare assieme a Claudio Abbado e Riccardo Chailly, due tra i direttori d’orchestra più celebri in assoluto, è stato un sogno trasformato in realtà.
Vedere il mio blog, iniziato come un divertissement, divenire un magazine vero e proprio è stato un passo importante come lavorare per brand che in passato ho sempre amato da semplice fruitrice. Non per ultimo c’è la collaborazione con il settimanale Grazia di cui sono diventata da poco contributors nella versione cartacea: una gioia immensa.
Ricordi il momento in cui il sogno di affermarsi stava divenendo realtà?
Certamente il primo contratto firmato e il primo viaggio importante per Della Classe sono stati due momenti in cui ho capito che quello che era un passatempo piacevole era diventato un lavoro vero e proprio.
Quali sono le caratteristiche che deve avere una donna che come te è al vertice di una realtà editoriale?
Premetto che Della Classe non è una testata giornalistica, ma un magazine indipendente per scelta ben precisa, proprio per garantirmi la più totale libertà di scrittura, pensiero e lavoro.
Imprescindibile è l’onestà verso me stessa e verso gli altri, che siano lettori o clienti potenziali. Io scrivo con grande entusiasmo di ciò che mi entusiasma davvero e la conseguenza a ciò è il sapere dire “No” a progetti che non sono nelle giuste corde, emotive prima e editoriali poi.
Certamente avere spirito critico del proprio lavoro, l’essere un po’ visionarie e creative e, soprattutto, il sapere gestire il proprio tempo senza sprecare energia sono qualità che aiutano molto.
Quale è/sono il tuo progetto/progetti ai quali stai lavorando?
Nel precedente lockdown ho fatto partire un progetto su due binari rivolto al sostegno delle realtà italiane: #DellaClasseForMadeInItaly rivolto alle aziende italiane e #DellaClasseItalyBestPlaces rivolto al nostro turismo.
Ne sono particolarmente orgogliosa poiché oltre ad essere il primo progetto editoriale di un magazine indipendente, è stato apprezzato da innumerevoli realtà: moltissime aziende e strutture ricettive mi hanno scritto in questi mesi e quindi ho deciso che queste rubriche continueranno come appuntamenti fissi.
Proprio su questa scia, e dopo avere ricevuto diverse richieste in proprosito, è in arrivo il terzo binario del progetto che sarà rivolto invece al turismo estero.
Ci sono poi diversi progetti in corso e in divenire su cui sto lavorando come Digital Creator sulla mia piattaforma Instagram, tiziana_cosso.
Quale è il tuo modello di donna alla quale ti ispiri? Con chi vorresti un giorno collaborare?
Non mi ispiro a nessuno, se non al modello di una donna che sussurra e non urla, si compiace ma non ostenta, una donna che è indipendente e libera.
Nel mondo blogger c’è una sovraesposizione di modelli di bassa categoria, una gara a chi si agghinda di più dove si vede con chiarezza coloro che hanno aperto un blog per sgomitare e accedere a una realtà che prima era loro preclusa.
Non saprei invece con chi vorrei collaborare: ogni progetto che mi entusiasma è un regalo inaspettato.
Pensi che nel 2020 ci sia ancora disparità di genere nel mondo del lavoro?
Si, certo: la disparità c’è ancora. Una donna deve fare molto di più di un uomo per avere credibilità e per far ben capire che se raggiunge una posizione di potere non è per un tacco alto o per avere fatto favori di qualsiasi natura. Credo che siamo sulla buona strada, ma c’è ancora molto da fare.
Una cosa che noto nel mio lavoro quando mi trovo in viaggio da sola – cosa che per altro adoro – sono gli sguardi di alcune persone (non tutte naturalmente) che mi vedono cenare al ristorante. Troppo spesso capto sguardi severi e infastiditi delle donne e maliziosi e ammiccanti degli uomini.
Lo trovo un esempio emblematico: una donna al ristorante da sola non è ancora “invisibile”. Eppure un uomo che cena da solo non sortisce alcun effetto.
Quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere in futuro?
Ad essere sincera devo ammettere che tutto ciò che ho raggiunto sino ad ora mi permette di essere davvero soddisfatta di ciò che faccio. Di certo io non mi fermo mai, non mi annoio mai: un successo è stimolo per quello successivo, un’idea è detonatrice di quella successiva.
Il momento che stiamo attraversando non è dei migliori, ma io spero che prima o poi tutto torni nella normalità, il mio bicchiere è sempre mezzo pieno.
Ci sono dei progetti in giro per il mondo che ho strutturato e sto perfezionando e sono li, pronti per diventare realtà.
Articolo scritto da Redazione PinkItalia