Perchè ho sposato la persona sbagliata?
Perchè ho sposato la persona sbagliata?
Come ho fatto? Perchè ho sposato la persona sbagliata?
Questa è la domanda più ricorrente quando ci si ritrova in una crisi matrimoniale e si decide di rompere un rapporto che magari dura da anni.
Insomma “perché ci siamo sposate male”?
Quando un rapporto di coppia entra in crisi, quando decidiamo di separarci, quasi sempre si torna con la mente indietro, alla ricerca di ricordi da analizzare nel tentativo di comprendere come abbiamo potuto scegliere e decidere di sposare la persona sbagliata senza accorgercene.
Cerchiamo una ragione, una spiegazione. Come abbiamo potuto non capire, non vedere tutto ciò che adesso appare chiaro, lampante, evidente: quella non era la persona giusta per noi!!
Come mai non abbiamo capito da subito che non avrebbe funzionato? Perché non abbiamo visto i segnali chiari?
In realtà ci sono centinaia di migliaia di risposte possibili a queste domande. Dipende dalla storia di ognuna di noi.
Ma la prima constatazione da fare, e vale per tutte, è la seguente: Cosa non abbiamo voluto vedere?
E’ li che dobbiamo tornare. Perché nel tempo che trascorre noi cambiamo e con noi le nostre esigenze.
Il desiderio di autonomia prima, la voglia di maternità dopo, il desiderio di tempo per noi successivo, etc. etc. etc.
Insomma, i nostri 20 anni sono diversi dai nostri 30, dai 40 e dai 50 e così le nostre esigenze, i nostri desideri, i nostri progetti e i nostri sogni.
A 30 anni in molte donne scatta il desiderio di una relazione stabile, di un rapporto che duri e che magari porti ad una convivenza, ad un matrimonio a dei figli. Ecco, spesso questo desiderio è animato dalla paura di rimanere sole. Dal terrore di arrivare velocemente ai 40 e di risultare in ritardo su tutto.
Così, a volte, questo “falso” desiderio, indotto anche dai modelli sociali, può spingerci a sbagliare.
Sbagliare persona, già perché quando ci si innamora di un’idea, di un quadretto ideale può capitare di “tagliare corto” sulla persona che farà parte proprio di quel “quadretto”.
Ma la verità celata a noi stesse viene sempre a galla e reclama attenzione!
Così, quando si parte con il piede sbagliato, passato qualche tempo, a chi prima a chi dopo, magari successivamente all’aver costruito una famiglia con figli, la nostra coscienza bussa alla nostra porta per chiederci: “come hai potuto”?
Quante delle nostre amiche si lamentano di ritrovarsi con una sorta di estraneo in casa, per il quale provano ormai solo astio e che mal sopportano.
A questo punto c’è chi nell’infelicità della vita di coppia riesce a rimanerci, accroccando situazioni esterne appaganti, e chi, invece, con dolore rompe quello che ormai è diventato un “teatrino relazionale di coppia” che nulla ha a che fare con una famiglia felice fra alti e bassi.
A questo punto il quesito da porsi è: “quando è iniziato il declino? Quando ci siamo accorte che non funzionava? Quando l’infelicità è diventata chiara e insopportabile?”
Insomma, la risposta vincente ad una crisi profonda di coppia e a domande che pesano come macigni è sempre la stessa: il coraggio di dirsi la verità, tutta la verità, niente altro che la verità.
La verità nei confronti di noi stesse, la verità nei confronti dell’altro.
E poi una capacità: la capacità di assolversi!
Perché le persone cambiano, il tempo, le esperienze di vita ci fanno cambiare prospettiva. Invece di vivere nella rabbia, nel rancore, nell’astio chiedendoci come sarebbe stato se, se ,se e se…..l ’unica cosa da fare è quella di trovare il coraggio, il coraggio di dirsi tutta la verità su cui poter provare a ricostruire in modo diverso un rapporto rotto o la verità per iniziarne uno nuovo!
Articolo scritto da Redazione PinkItalia