Smalto semipermanente pericoloso? Il parere dei dermatologi
Smalto semipermanente pericoloso? Il parere dei dermatologi
Non più di un’applicazione al mese per lo smalto semi-permanente, quello che si applica sulle unghie di mani e piedi e si asciuga con lampade a raggi ultravioletti.
Uno studio del ‘Jama Dermatology’ evidenzia i possibili, seppur molto limitati, rischi di tumore e invecchiamento della pelle delle mani causati dallo smalto semi-permanenete.
Il consiglio arriva da Leonardo Celleno, dermatologo del Centro ricerche cosmetologiche dell’Università Cattolica di Roma, che ricorda: «L’allarme maggiore risiede nel fatto che questi trattamenti richiedono l’uso di lampade a raggi Uva che possono in teoria danneggiare il Dna delle cellule e in questo studio gli autori hanno giustamente approfondito proprio il funzionamento delle apparecchiature e delle irradazioni emesse».
Il consiglio che danno gli autori della Georgia Regents University di Augusta, di proteggere la pelle delle mani con creme solari o appositi guanti quando si effettua questa manicure speciale, «è una norma di buon senso – conferma lo specialista – perchè la luce dovrebbe agire solo sullo smalto per indurirlo» e farlo durare almeno due settimane, «mentre la pelle delle mani dovrebbe essere protetta».
Il rischio più concreto è invece quello di ritrovarsi con unghie più fragili e che si sfaldano: «Molto spesso – prosegue Celleno – le sostanze che si utilizzano per rimuovere lo smalto semipermanente o le unghie finte al gel, sono solventi che possono anche intaccare la lamina ungueale, rendendola più debole e poi rischiando che l’unghia ricresca più fragile per mesi».
Per ovviare al problema usare «olii vegetali o prodotti appositi disponibili in commercio».
In conclusione, «le lampade ultraviolette, qualunque sia lo scopo d’utilizzo, quindi abbronzatura della pelle o manicure duratura, emettono radiazioni energetiche dotate di una potenza considerevole, che agiscono specificamente su cellule cutanee danneggiando molte sostanze che queste contengono, primo fra tutti il Dna del nucleo».
Il consiglio, per lo smalto semipermanente, è dunque «di non applicarlo più di una volta al mese».
Articolo scritto da Redazione PinkItalia