Alimenti bruciagrassi, esistono cibi che fanno dimagrire?

dimagrire mangiando

In estate scatta la corsa all’amuleto brucia-grassi da mettere in tavola. Ma a volte una spolverata di zenzero o di peperoncino non basta se nel piatto si mixano gli ingredienti sbagliati.

Esistono davvero cibi che fanno dimagrire mangiando?

«L’idea dell’alimento brucia-grassi è out. La questione è ben più complessa – dichiara la nutrizionista Sara Farnetti, specialista in medicina interna ed esperta in malattie del metabolismo – Nell’immaginario collettivo pensiamo a qualcosa che faccia eliminare l’accumulo di grassi su addome e fianchi. Ma la pretesa che abbiamo nei confronti di un singolo alimento è già di per sé sui generis».

Oggi, continua l’esperta di nutrizione funzionale, «sappiamo dalle evidenze scientifiche che esistono sistemi nutrizionali vincenti, sinergie di alimenti che possono aiutarci. Perché alla base dell’accumulo di grassi ci sono ormoni che danno segnali precisi. Per esempio, è l’eccesso di insulina che fa depositare grasso sulla pancia, un grasso più pericoloso, quello viscerale.

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Per i fianchi salgono sul banco degli imputati gli ormoni sessuali femminili, gli estrogeni, e per la parte superiore del corpo il cortisolo».

Un alimento, ribadisce Farnetti, «da solo non fa niente. Tuttavia esistono dei cibi che possiamo utilizzare, in quanto particolarmente adatti al processo di accelerazione metabolica rispetto ad alimenti che invece ci frenano.

Tutto ciò che rallenta i processi digestivi, che non facilita il lavoro degli organi, sicuramente rallenta il metabolismo.

Non aiuta per esempio mangiare tanti formaggi, cucinare la carne con il burro, fare l’omelette e poi imbottirla di formaggio e prosciutto. Queste combinazioni rallentano il lavoro del fegato» e non danno certo una sferzata al metabolismo.

A sorpresa anche «mangiare cibi troppo poco cucinati, come la carne ai ferri, la verdura lessa e scondita» non mette il turbo: anzi «porta anche in questo caso a un rallentamento della funzione del fegato che non ci serve».

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Dunque no al troppo semplice, troppo bollito, troppo scondito.

La missione è: «Attivare gli organi, dal fegato alla tiroide, con gli alimenti – suggerisce Farnetti – Preferendo il pesce al formaggio, si muoverà di più proprio quella piccola ghiandola» a forma di farfalla che tanto bene può fare al metabolismo.

«La tiroide, infatti, è un organo che ci attiva».

Come dare gli input giusti? Qui entrano in gioco alcune categorie di alimenti che per i processi che innescano vengono spesso additati come brucia-grassi.

ECCO UN ELENCO:

  • ERBE AROMATICHE

Sul piatto non devono mai mancare le spezie. E non solo perché rendono la vita più “piccante”. «Per condire i cibi vanno preferite le erbe aromatiche. Il loro segreto? Hanno un’azione termogenica documentata: producono calore, attivano processi vasodilatanti, stimolano i processi digestivi. Il fegato lavora meglio, libera la bile, non c’è ristagno di cibo. Dunque aggiungere il pepe, o il peperoncino a un piatto è una buona strategia».

Sul peperoncino c’è una ricca bibliografia: osannato come l”oro rosso” dagli estimatori, sfruttato da aztechi, maya e inca per le sue proprietà medicinali, »diversi studi documentano come sia in grado di accelerare il consumo calorico, se usato con costanza. Al di là della frequenza, aggiungerlo ai propri piatti fa bene e fa percepire come ben condito anche un semplice spaghetto«.

  • ZENZERO

Fra le spezie amiche della linea ce n’è una con gli occhi a mandorla. È l’ubiquitario zenzero – spiega Farnetti – che oggi è tanto di moda. Una pianta che si è fatta strada prepotentemente anche in Italia, complice il fascino esotico del suo sapore. Per lo zenzero valgono tutte le proprietà descritte per le erbe aromatiche. Lo zenzero è un attivatore molto importante e si può usare un pò dappertutto, grattato dentro una tisana o su un piatto di pasta ma anche per insaporire un’insalata, e così via.

Ma, per parafrasare la nota colonna sonora che ha reso indimenticabile il film ‘Mary Poppins’, basta un poco di zenzero e il grasso va giù? No, se si mangia in versione “cristallizzata”, cioè candito e zuccherato. Un alimento non è uguale al mix di alimenti, se usati male, ricorda Farnetti.

  •  ALIMENTI E PRODOTTI A BASE DI CAFFEINA

«Ci sono alimenti che vengono utilizzati per bruciare di più a base di caffeina, facilitante dell’azione dell’ormone tiroideo. Soprattutto bevande ma non solo. Caffè, te verde che è anche antiossidante, pillole a base di green coffee, lampone. Il metabolismo così è un pò più veloce. È il principio anche di alcune pillole dimagranti, provocano un pò di tachicardia, hanno l’effetto di aumentare il tono nervoso e, appunto, di accelerare un pò il metabolismo», spiega Farnetti.

  • CACAO AMARO

Nella lista dei cibi amici finisce anche il cioccolato. Anche in questo caso se ben utilizzato. «Derivato dal cacao molto amaro, senza aggiunta di zucchero, può essere parte di una strategia di riduzione del peso. Il cioccolato in questa versione è grasso, ma non ingrassa. È l’azione sinergica con altri alimenti che può danneggiare». Il cioccolato migliora il metabolismo in generale. Usare alimenti termogenici che stimolano i sistemi metabolici «funziona, se non vado a dare fastidio agli ormoni che mi hanno provocato l’accumulo di grassi. Ecco perché il cioccolato deve essere consumato amaro: lo zucchero stimola l’insulina».

  • ALIMENTI AD AZIONE DIURETICA

Vengono scambiati per brucia-grassi. «Sono gli alimenti che aumentano un pò la diuresi e quindi agiscono sulla ritenzione idrica: ananas, finocchio, cipolla non hanno un’azione di attivazione metabolica ma aiutano a eliminare i liquidi e danno una mano ai reni». Anche la frutta se consumata con moderazione, in determinati momenti della giornata e senza aggiunta di zucchero ha questo potere. «La frutta può diventare un boomerang perché contiene già zuccheri», avverte Farnetti che suggerisce attenzione anche alle centrifughe estive dimagranti, «falsi brucia-grassi». Come ingrediente «va bene il sedano che è un potente attivatore ed è pieno di fibre, una spolverata di zenzero, ma se si aggiunge carota, arancia, mela siamo di nuovo al punto di partenza».

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E poi ci sono cibi che non aiutano proprio: spesso ritenuti magri, «gli affettati come il prosciutto crudo o la bresaola, ma anche il tonno in scatola funzionano all’inizio di una dieta perché hanno meno calorie, ma non attivano il metabolismo», spiega l’esperta. La morale è che l’unione fa la forza. Seguendo questa logica una giornata “brucia-grassi” potrebbe prevedere questi pasti:

«A colazione 100 grammi di frutta e 20 di cioccolato amaro, ma anche una fetta di pane con il pomodoro e una tisana di tè verde con lo zenzero – elenca Farnetti – pranzo veloce con due uova al tegamino, zucchine alla julienne in carpaccio, bruschetta, pesca bianca, o in alternativa un’insalata di pesce accompagnata da melanzane al funghetto o pinzimonio misto, e per finire frutti di bosco o fragole. A cena uno spaghetto semplice, condito con peperoncino o con le vongole, niente pane né frutta, ma verdura di stagione come la melanzana alla griglia o il radicchio ai ferri»

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Articolo scritto da Redazione PinkItalia