Cancro al seno, arrivano le Breast Unit, centri qualità per le donne
Cancro al seno, arrivano le Breast Unit, centri qualità per le donne
Una rete di centri di eccellenza dedicati alla cura del tumore al seno, con specialisti e operatori in grado di fornire supporto umano e psicologico a chi si ammala. Luoghi dove la qualità delle cure sia al primo posto e le persone siano formate per accogliere e accompagnare le donne.
È un obiettivo da realizzare entro il 2016 in Italia, per garantire a tutte le pazienti l’accesso a un’offerta sanitaria elevata, in linea con le linee guida internazionali, a favore di una migliore qualità di vita e sopravvivenza. Oggi nella Penisola esistono già un centinaio di Breast Unit, centri multidisciplinari di senologia dove le donne sono “prese per mano” e accompagnate nel lungo percorso verso la guarigione.
Per uniformare l’offerta in tutte le regioni, parte la campagna Diritti al centro. La qualità della cura dà più tempo alla vita. L’iniziativa è promossa da Europa Donna Italia, associazione che da sempre si batte per la promozione di questo modello, con il contributo non condizionato di Roche.
«L’approccio multidisciplinare e gli elevati standard di assistenza e cura della Breast Unit non solo garantiscono maggiori probabilità di sopravvivenza, ma anche una migliore qualità di vita lungo tutto il percorso della malattia, con il supporto specifico delle associazioni di volontariato», spiega Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. È stato anche lanciato l’hasthtag #vogliamoqualitadicura, per avvicinare le donne al problema sui social network. La campagna punta a informare la popolazione sul cancro al seno, sull’importanza di screening e diagnosi precoci, ma anche a formare chi, all’interno del mondo del volontariato, affianca il personale sanitario nella cura delle donne.
«Uno dei requisiti delle Breast Unit è proprio la presenza di un’associazione. Per le pazienti, ma anche per lavorare sul territorio e interagire con gli altri stakeholder», aggiunge D’Antona. Tutte competenze che vanno acquisite. Per questo saranno attivati già da dicembre corsi di formazione strutturati su più livelli, affinché anche il volontario, al pari dello specialista, sia preparato ad affrontare il quotidiano.
Il cancro al seno è un big killer al femminile che uccide 500 mila donne all’anno nel mondo, anche se grazie a prevenzione, diagnosi precoce e terapie mirate la sopravvivenza arriva a superare il 90%.
In Italia una donna su 8 si ammala nell’arco della vita.
«Alcuni studi – evidenzia Corrado Tinterri, chirurgo senologo e direttore della Breast Unit Humanitas Cancer Center di Rozzano – dimostrano che le donne trattate in centri specifici hanno una sopravvivenza a 5 anni maggiore di quasi il 20% rispetto a chi è stata curata in strutture generiche».
«Attraverso la ricerca – commenta Maurizio de Cicco, amministratore delegato e presidente di Roche Italia – Roche è stata in grado di mettere a disposizione delle pazienti terapie che hanno saputo modificare la storia della malattia, riuscendo in molti casi a mettere vicino alla parola tumore la parola cura. Qualcosa di impensabile solo 15 anni fa. Per non rendere vano questo difficoltoso traguardo raggiunto accedendo magari a strutture non completamente idonee, crediamo che le pazienti debbano pretendere la qualità in tutto il loro percorso terapeutico indipendentemente dall’età, dal livello sociale o dal luogo in cui vivano. E questa campagna che ci ha proposto Europa Donna ha proprio questo obiettivo».
FONTE:
SENONETWORK, EUROPADONNA.IT
Articolo scritto da Redazione PinkItalia