Maledetta primavera! Umore nero a causa del tempo instabile
La stagione molto instabile di questi giorni sta regalando agli italiani virus di mezza stagione, con febbricola, mal di testa e naso in fiamme. Ma anche umore nero, ansia e irascibilità.
Sono gli effetti sulla salute della primavera pazza, con una continua altalena tra freddo e caldo, sole e pioggia, che incombe anche su questo atteso weekend lungo.
Un’incertezza che, spiegano gli esperti, minaccia il respiro e rischia anche di dare alla testa. Conclusa la fase dell’influenza vera e propria, e le classiche code di fine stagione, quest’anno «il fastidio continua.
E per gli allergici ‘new entry’, quelli che ancora non sanno di avere sviluppato un’ipersensibilità, la possibile sovrapposizione con forme respiratorie virali complica la diagnosi. Naso chiuso e che cola, mal di testa, qualche linea di febbre sono i sintomi più diffusi.
Trasversali nella popolazione, a colpire sia adulti che bambini.
Quanto il meteo fa le bizze, però, ne risente anche la psiche, ricorda Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano e past president della Società italiana di psichiatria.
«Stanchezza diffusa, problemi di concentrazione, umore nero, ansia e irritabilità», elenca, sono i tipici campanelli d’allarme del mal di primavera, una sindrome che può colpire «circa 2 milioni di italiani. Persone che, in generale, risentono dei cambi di stagione».
E che meno delle altre gradiscono questo passaggio improvviso dall’estate anticipata a temperature autunnali.
«I disturbi di stagione – evidenzia lo psichiatra – sono legati alla modificazione della quantità di luce, che induce cambiamenti a livello cerebrale».
Com’è noto, «i passaggi più pesanti da superare sono quelli dall’autunno all’inverno e dall’inverno alla primavera».
Ma anche nel pieno di una stagione già sbocciata, come in questo ponte tra maggio e giugno, i più sensibili possono sperimentare fastidi più normali fra marzo e aprile.
«Si tratta di disturbi affettivi che, in realtà, ci mostrano come siamo in collegamento con i ritmi della natura più di quanto non crediamo», sottolinea Mencacci. E quando il cielo non sa che colore prendere, a patire di più è «quel 10% della popolazione afflitto da disturbi dell’umore, circa 5-6 milioni di persone – conclude l’esperto – di cui il 40% soffre in modo particolare proprio i passaggi stagionali, con manifestazioni che vengono considerate un peggioramento».
Articolo scritto da Redazione PinkItalia