Condizionatore, come sanificarlo: le operazioni da effettuare e la frequenza
Ormai la bella stagione è alle porte e sempre più persone decidono di mettere in funzione il proprio condizionatore, oppure di installarne uno. Tuttavia, non tutti sanno che quando si tratta di riaccendere un dispositivo dopo diverso tempo sarebbe meglio provvedere alla sanificazione, sia dell’unità interna che di quella esterna. Infatti, in questo modo, si può assicurare un funzionamento ottimale, riducendo gli sprechi energetici, ma non solo. Le operazioni di sanificazione permettono di rendere l’aria dell’ambiente più salubre, riducendo il rilascio degli agenti inquinanti. In poche parole, in questo modo è possibile evitare eventuali disagi dovuti all’inutilizzo del climatizzatore.
Le operazioni di sanificazione
Sanificare un impianto di climatizzazione vuol dire principalmente mettere in atto tre operazioni, che possono essere effettuate anche in contemporanea. Prima di iniziare, però, è fondamentale staccare la corrente, per effettuare le operazioni in sicurezza.
- Pulizia dei filtri: per sanificare in maniera accurata i filtri, è necessario smontarli. In questo caso, non sono necessari prodotti per sanificare condizionatori, ma è possibile usare sapone neutro oppure alcool etilico. Tuttavia, alcuni modelli di condizionatore non consentono di rimuoverli in autonomia, ed è pertanto necessario richiedere l’intervento di un tecnico.
- Pulizia degli erogatori: prima di rimontare i filtri una volta asciutti, è necessario aprire l’unità che contiene la batteria di scambio ed utilizzare un prodotto per sanificare i condizionatori. In questo caso è fondamentale scegliere il giusto detergente al fine di non danneggiare le parti del dispositivo. Per rimuovere i residui è necessario utilizzare un panno morbido e asciutto. Dopo aver rimontato i filtri, è poi necessario attendere almeno un quarto d’ora per accendere il condizionatore.
- Pulizia del motore: anche il motore esterno deve essere sanificato per un utilizzo corretto del condizionatore. La prima cosa da fare è rimuovere eventuali ramoscelli e foglie incastrate, per poi agire sulla polvere. In questo caso, potrebbe essere sufficiente un panno umido.
La frequenza della sanificazione
Dopo aver illustrato come sanificare condizionatore, bisogna anche comprendere con quanta frequenza attuare tali operazioni. In molti, infatti, credono erroneamente che basti pulire qualche volta il proprio climatizzatore per sanificarlo. Ebbene, non è proprio così. In genere, è meglio farlo almeno due volte all’anno, ovvero quando si cessa di utilizzare il climatizzatore e prima di accenderlo per la nuova stagione estiva. Occorre precisare, inoltre, che se si utilizza il climatizzatore solo ed esclusivamente nella stagione estiva è sempre consigliabile procedere alla pulizia dei filtri a maggio e a settembre, ovvero all’inizio e alla fine del periodo più caldo.
Viceversa, se si utilizza il climatizzatore sia nel periodo estivo che in quello invernale, (come nella maggior parte dei casi) è consigliabile pulirlo con maggiore frequenza, magari ogni tre mesi. Questo non solo per una maggiore salubrità dell’ambiente ma anche per garantire una migliore efficienza del climatizzatore. La sanificazione, infatti, come sopra anticipato, ha lo scopo di purificare l’aria, ridurre i batteri, le polveri, l’impurità e gli agenti inquinanti che spesso, con il passare dei mesi, si accumulano e proliferano nei filtri dei climatizzatori.
Articolo scritto da Redazione PinkItalia