Ape sociale donne: come ottenere l’anticipo pensionistico
Ape sociale donne: come ottenere l’anticipo pensionistico
La legge finanziaria 2018 consente alle lavoratrici di ottenere l’Ape sociale con uno sconto nei contributi richiesti pari a 6 mesi per ogni figlio, sino a un massimo di 2 anni complessivi: questo accesso agevolato alla misura è stato ribattezzato Ape rosa.
Come funziona l’Ape sociale
L’Ape sociale, o Ape social, è un anticipo pensionistico, cioè un assegno che ha la funzione di sostenere il reddito del lavoratore sino alla maturazione dei requisiti della pensione.
L’Ape sociale può essere richiesto a partire dai 63 anni di età, se l’interessato possiede almeno 30 anni o 36 anni di contributi (a seconda delle categorie di appartenenza), e viene erogato sino all’età in cui il lavoratore matura la pensione di vecchiaia (dal 2018 uguale per tutti, uomini e donne al compimento di 66 anni e 7 mesi).
L’assegno è calcolato allo stesso modo della pensione, quindi, a seconda dell’anzianità del beneficiario, con il calcolo retributivo (sino al 31 dicembre 2011), contributivo o misto: si considerano comunque i soli contributi presenti nelle gestioni Inps, mentre i contributi presenti nelle casse dei liberi professionisti sono fuori dalla misura.
L’Ape sociale non può, in ogni caso, superare i 1.500 euro mensili ed è incompatibile con i sussidi di disoccupazione e con qualsiasi pensione diretta (di vecchiaia, di anzianità o anticipata).
Chi ha diritto all’Ape sociale
Possono ottenere l’Ape sociale con almeno 30 anni di contributi i lavoratori che appartengono a una delle seguenti categorie:
lavoratori che risultano disoccupati a seguito di licenziamento, anche collettivo, o di dimissioni per giusta causa, o per effetto di risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria; perché gli appartenenti a questa categoria possano beneficiare dell’Ape sociale, al momento è necessario che abbiano terminato da almeno tre mesi di percepire la prestazione di disoccupazione e che non si siano rioccupati;
caregiver, cioè lavoratori che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ai sensi della Legge 104;
invalidi, cioè lavoratori che possiedono un’invalidità uguale o superiore al 74%.
Sono invece necessari 36 anni di contributi per un’ulteriore categoria beneficiaria dell’Ape sociale, gli addetti ai lavori faticosi e pesanti: non si tratta degli addetti ai lavori usuranti, ma si tratta di coloro che hanno prestato per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni un’attività lavorativa particolarmente difficoltosa o rischiosa.
Ape rosa per le donne
Come anticipato, la manovra ha previsto dei requisiti contributivi più leggeri per accedere all’Ape sociale a favore delle lavoratrici con figli.
Le lavoratrici potranno beneficiare di uno sconto sui contributi richiesti pari a 6 mesi per ogni figlio, sino a un massimo di 2 anni, sia che appartengano alle prime 3 categorie di beneficiarie dell’Ape sociale (caregiver, invalide o disoccupate), sia che appartengono alla categoria delle addette a lavori faticosi e rischiosi.
Le appartenenti alla prima categoria con almeno 4 figli potranno dunque ottenere l’anticipo pensionistico con 28 anni di contributi anziché 30,
Le addette a lavori faticosi e pesanti con lo stesso numero di figli potranno ottenere l’anticipo con 34 anni di contributi anziché 36.
Articolo scritto da Redazione PinkItalia