Il Consiglio Superiore della Magistratura dalla parte delle donne: iniziative e proposte concrete contro femminicidi e violenza sulle donne
Il Consiglio Superiore della Magistratura dalla parte delle donne: iniziative e proposte concrete per contrastare i femminicidi e la violenza sulle donne
Il femminicidio e la violenza contro le donne è materia anche del CSM. Nei giorni scorsi, nella Sala Conferenze di Palazzo dei Marescialli, sede del CSM, si è tenuto un incontro tra il Consiglio Superiore della Magistratura e i principali rappresentanti delle reti nazionali dei centri antiviolenza, in vista delle future iniziative.
Un appuntamento importante visto che la gravità del fenomeno chiama in causa tutte le istituzioni.
All’incontro hanno partecipato il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, il Presidente della Settima Commissione Claudio Galoppi, la Vice Presidente della Sesta Commissione Paola Balducci e il Vice Presidente della Settima Commissione Renato Balduzzi e diversi rappresentanti delle Associazioni tra cui Telefono Rosa, UDI, DIRE, Maschile plurale, AIVV, l’Associazione italiana Vittime di Violenza e il Centro di Ascolto Uomini Maltrattati.
“Siamo già al lavoro per fornire una risposta concreta ai profili critici segnalati dalle associazioni antiviolenza – ha dichiarato Paola Balducci – Le norme in parte già esistono, ma vengono spesso disapplicate. Bisogna incidere sui profili organizzativi degli Uffici per fare in modo che la risposta giudiziaria in favore delle persone offese sia tempestiva. Serve una maggiore effettività del sistema penale anche sul piano della tutela dei diritti della persona offesa”.
“Non basta puntare sulla repressione” ha evidenziato la Consigliera Balducci, “occorre investire di più sul versante dell’informazione e della prevenzione; se del caso, indicando al Legislatore delle possibili soluzioni che nascano dal confronto con il mondo associativo. E’ poi fondamentale puntare sulla formazione dei magistrati; parlo di una formazione a 360 gradi che, ovviamente, non può essere soltanto normativa o giurisprudenziale, dal momento che c’è bisogno di una rinnovata sensibilità nelle modalità di approccio alle problematiche sollevate dalle persone offese, che non vanno mai lasciate sole o abbandonate dopo la denuncia”.
La Settima Commissione del Csm, competente per l’organizzazione “ha già avviato,una ricognizione degli uffici giudicanti e requirenti per il prossimo triennio, 2017-2019, per verificare l’adeguatezza dei moduli organizzativi adottati rispetto all’obiettivo prefissato di trattazione in via prioritaria, come già previsto nella circolare sulle Tabelle approvata lo scorso gennaio dal Plenum. All’esito dell’esame di questi dati la Settima Commissione – ha sottolineato il Presidente Galoppi – elaborerà delle linee guida che recepiscano e promuovano le best practice per la tempestività dei processi e la qualità della risposta giudiziaria, affinché i procedimenti a tutela delle vittime di violenza di genere siano particolarmente celeri”.
Il Vice Presidente Legnini, nel corso dell’incontro ha annunciato che a settembre, “si terrà un importante momento di confronto in CSM, coinvolgendo oltre alla magistratura, l’avvocatura e la Scuola Superiore della Magistratura” con l’obbiettivo di “promuovere la condivisione di una sensibilità comune sul tema della violenza di genere, anche grazie alla formazione comune“.
Con questa iniziativa, ha sottolineato Legnini “il Consiglio intende raccogliere la grande attenzione del Presidente Sergio Mattarella e stimolare il confronto sia con il Parlamento, grazie anche alla sensibilità della Presidente della Camera Laura Boldrini, con eventuali modifiche normative, sia con il Governo e il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il sottosegretario Maria Elena Boschi che sta lavorando al piano nazionale Antiviolenza“.
Articolo scritto da Redazione PinkItalia