Francia, tipo di protesi al seno ritirate per rischio cancro: linfoma anaplastico
Francia, tipo di protesi al seno ritirate per rischio cancro: linfoma anaplastico
L’agenzia sanitaria francese per la sicurezza dei prodotti medici (Ansm) ha deciso, “come misura precauzionale”, di ritirare dal mercato un tipo di impianto di protesi mammarie macrotesturizzate e degli impianti mammari con superficie ricoperta da poliuritene, per il rischio connesso con l’insorgenza di una rara forma tumorale, il linfoma anaplastico.
Lo rende noto l’Ansm sul proprio sito. L’agenzia non raccomanda però l’espianto preventivo per le donne portatrici di tali protesi. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha richiesto un parere urgente al Consiglio superiore di sanità in merito alle “Protesi mammarie a superficie testurizzata e linfoma anaplastico a grandi cellule”, anche “alla luce della decisione delle autorità francesi di ritirare dal mercato tali protesi”, collegata al rischio di sviluppare una rara forma tumorale, il linfoma anaplastico.
Il parere è richiesto per avviare eventuali iniziative nei confronti dei fabbricanti coinvolti nella produzione dei dispositivi a rischio. La misura decisa dall’Ansm prevede il divieto di immissione di tali protesi sul mercato, il divieto di distribuzione ed utilizzo ed il ritiro delle protesi presenti.
La misura avrà effetto a partire dal 5 aprile.
Nel 2017 il numero di donne portatrici di questo tipo di impianti mammari in Francia è stimato in 400mila. Dal 2011, afferma l’agenzia, 59 casi di ALCL associati a tali impianti mammari sono stati dichiarati in Francia. L’Ansm rinnova inoltre la raccomandazione di utilizzare preferibilmente impianti mammari di tipo liscio in chirurgia estetica o ricostruttiva.
La misura precauzionale, spiega l’agenzia, è stata decisa per “ridurre l’esposizione delle donne al rischio di Linfoma Anaplastico a Grandi Cellule (ALCL), che resta un rischio raro ma grave”.
Tenendo però conto della “rarità di tale rischio – precisa l’Ansm – l’agenzia non raccomanda l’espianto preventivo per le donne portatrici di tali impianti”. L’Ansm ha anche attivato un numero verde e le donne portatrici di questi impianti sono invitate a consultare il medico in caso di dubbi o problemi.
fonte ansa
Articolo scritto da ginevratrucchi