Spiedini di carne: come cuocerli al meglio
Gli amanti delle grigliate e della carne in generale lo sanno che tra le proposte più versatili della macelleria non possono mancare mai gli spiedini.
In un piatto di grigliata mista, ma anche semplicemente in un vassoio “monotematico”, gli spiedini spiccano sempre grazie alla giocosità con cui riescono a farsi mangiare e far gustare diversi tagli di carne, sapientemente abbinati tra loro e intervallati da verdure e spezie, così da fare un viaggio tra le bontà tipiche di ogni territorio, in modo pratico e gustoso.
Proporre una portata a base di spiedini, vuol dire approcciarsi alla tavola in maniera giovane, fresca, anche un po’ bizzarra, spogliandosi di tutte le regole del bon ton che irrigidiscono spesso i commensali e li vogliono costretti a usare forchetta e coltello, proponendo un’alternativa pulita e allo stesso tempo pratica, grazie alla possibilità di mangiare con le mani, senza però sporcarsi col grasso della carne.
Gli spiedini possono essere composti in diversi modi e, in questo senso, gli abruzzesi sembrano aver fatto scuola con i loro arrosticini a base di carne di pecora.
Ma in commercio si possono trovare anche spiedini di pollo freschi, di maiale, salsiccia e pancetta, di manzo, secondo la fantasia e le disponibilità del macellaio di fiducia.
Ma come si possono cuocere gli spiedini per esaltare al meglio il loro sapore?
La griglia è l’unico strumento da utilizzare?
Scopriamo altri metodi per cuocere questa succulenta prelibatezza.
Trucchi essenziali validi per tutte le cotture
Esistono tre regole basilari che ogni cultore dello spiedino dovrebbe conoscere prima di cimentarsi nella sua personale ricetta.
La marinatura è la prima. Il segreto per donare il massimo sapore a una cottura di carne, inclusi gli spiedini, è proprio la marinatura. Generalmente dovrebbe prevedere tre elementi essenziali, tra cui uno grasso, olio o burro, uno acido, limone, aceto, vino o birra e spezie in quantità, in base alla disponibilità della dispensa.
L’ideale è tenere a bagno gli spiedini nella marinatura almeno per un paio d’ore, ma, se si va di fretta, anche 30 minuti bastano, purché venga conservata anche per spennellarli durante la cottura sulla piastra o sulla griglia o aggiunta in teglia, per le cotture al forno.
Altra regola essenziale è l’uso del coperchio. È vero che toglie croccantezza alla carne, ma è essenziale per una cottura profonda e per mantenete umida la carne. Specie se lo spiedino è a base di carni bianche, come pollame o suino, è essenziale che cuocia bene fino al cuore. Ciò che conta è togliere il coperchio negli ultimi minuti di cottura per rosolare bene la carne e far evaporare l’umidità in eccesso.
Infine è importante prendersi cura anche dello stecchino, bagnandolo prima della cottura, in modo che non si bruci.
Come cuocere gli spiedini
Il modo più diffuso per cuocere gli spiedini è senza dubbio alla griglia, per esaltarli al massimo e dar loro quel sapore rustico che solo una cottura al carbone può conferire.
Ma questa non è l’unica maniera.
Gli spiedini si possono cuocere anche al forno, con olio extravergine o il sughetto preparato per la marinatura. Basta tenerli per circa 30 minuti a 180° gradi, ricoperti con carta stagnola fino a 5 minuti prima di spegnere il forno.
Un’altra opzione è quella di cuocerli in padella, con un filo di olio EVO, un piccolo spicchio d’aglio e un rametto di rosmarino, tenendo il coperchio per circa 15-20 minuti, a fiamma media, e terminando la cottura senza coperchio.
Per le cotture alla griglia, invece, basterà girarli spesso con l’aiuto di una pinza e spennellarli con la loro marinatura, in modo da mantenerli umidi e succosi.
Articolo scritto da Redazione PinkItalia