Rosanna Scopelliti: la leadership nel destino
Leader naturale, intuitiva e risoluta Rosanna Scopelliti ha tutti i numeri (a cominciare dai 32 anni dell’età) e molte chances di diventare l’anti Renzi.
Più e meglio del Matteo-mattatore ha classe naturale e dialettica suadente. Parla guardando le gente negli occhi. Esprime concetti innovativi e convincenti. Non firma cambiali politiche e non fa promesse. Costruisce sugli ideali, garantiti da sguardi sinceri e sorrisi malinconici.
Un filo di malinconia identica a quella dello sguardo del padre Magistrato, Antonino Scopelliti, Sostituto Procuratore Generale della Cassazione, assassinato dalla n’ndragheta in Calabria la sera del 9 agosto del 1991.
Un delitto su commissione, ordinato dalla mafia siciliana per impedire che il Procuratore “tutto d’un pezzo” chiedesse alla Suprema Corte la ratifica degli ergastoli per i padrini e sicari di cosa nostra condannati nel primo storico maxi processo di Palermo.
Un omicidio spietato e inutile, perché le sentenze vennero ugualmente confermate. Cresciuta a pane, legalità e memoria paterna, ma caparbia di suo, Rosanna Scopelliti assume già da adolescente un ruolo inedito in Calabria: capovolge in positivo le situazioni compromesse, anche quelle impossibili.
Un destino che “collauda” prima l’impegno antimafia e successivamente quello politico.
Oltre a presiedere la Fondazione “Antonino Scopelliti”, costituita in memoria del padre, nel 2005 è co-fondatrice del movimento antimafia “Ammazzateci Tutti”, la più grande organizzazione antimafia giovanile italiana, della quale ha guidato il coordinamento nazionale sino al gennaio 2013, quando decide di candidarsi alle elezioni politiche.
Candidatura che ribalta il contesto politico calabrese, allora dominato dall’omonimo, ma non parente, Giuseppe Scopelliti, ex Presidente della Regione.
Eletta alla Camera abbandona il partito di Berlusconi, che l’aveva inserita in lista, e aderisce al Nuovo Centrodestra. Poi entra ancora in scena il destino e resta l’unica Scopelliti della politica calabrese perché l’omonimo presidente della Regione è costretto a dimettersi in seguito alla condanna per un’inchiesta sul bilancio del Comune di Reggio Calabria.
Il destino di capovolgere in positivo le situazioni difficili sembra attendere Rosanna Scopelliti anche allo snodo della nomina del nuovo Ministro delle Regioni.
Nomina per la quale Renzi preferirebbe una donna. E le candidate dell’Ncd sono due ed entrambi calabresi: la parlamentare di lungo corso Dorina Bianchi e la giovane Scopelliti, che combacerebbe al millimetro col “dolce stil novo” di lotta e di governo introdotto a Palazzo Chigi da Renzi.
A dopo le regionali l’ardua sentenza…
Articolo scritto da Redazione PinkItalia