Cosa mangiare in menopausa?

La menopausa è un momento della vita della donna nel corso del quale, a causa del calo della sintesi di ormoni estrogeni, è particolarmente importante fare attenzione a quello che si mangia, così da assecondare in maniera salutare i cambiamenti fisici.

Tra questi, è possibile citare l’aumento degli accumuli di grasso a livello addominale, particolarmente pericoloso per la salute cardiovascolare. L’eccesso di grasso addominale è da attenzione e prevenire anche per il suo mettere a rischio d’insorgenza di problematiche come la sindrome metabolica e il diabete.

Un altro cambiamento che fa la sua comparsa in menopausa è la perdita di massa ossea, che implica osteoporosi e, di riflesso, un maggior rischio di avere a che fare con fratture.

L’alimentazione ha un ruolo chiave nella gestione degli effetti di questi cambiamenti. Un altro aspetto essenziale da ricordare riguarda il fatto che, in menopausa, l’efficienza della ghiandola tiroidea è messa a dura prova.

La dieta per ipotiroidismo e menopausa comprende diversi alimenti che permettono di dare un supporto all’attività della suddetta ghiandola. Giusto per citarne uno, ricordiamo il salmone e il pesce azzurro, noti per la loro ricchezza in iodio, un minerale prezioso per la tiroide.

La ghiandola, infatti, lo impiega per la sintesi dei suoi ormoni.

Quali sono gli altri consigli alimentari che è importante seguire per stare bene in menopausa? Scopriamoli nelle prossime righe.

Cosa portare in tavola in menopausa

Tra le regole alimentari che è importante seguire in menopausa, ricordiamo il fatto di procedere alla sostituzione dei cereali raffinati con quelli integrali. Questi ultimi, essendo ricchi di fibre, aiutano a modulare la sintesi dell’insulina e a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue, con la prevenzione della sindrome metabolica come ovvia conseguenza.

Un doveroso cenno va dedicato anche alle fonti di fitoestrogeni – tra cui la soia e il tofu – così come ai legumi e ai fagioli.

In menopausa, è importante assumere ogni giorno yogurt (senza zuccheri aggiunti, off course). Questo alimento ha due vantaggi. Da un lato, è una preziosa fonte di calcio, minerale notoriamente necessario per il benessere delle ossa. Dall’altro, aiuta a mantenere in equilibrio la flora intestinale, aspetto cruciale per la salute a tutte le età.

Proteine? La parola d’ordine è varietà

Una parentesi a parte quando si parla di consigli su cosa mangiare in menopausa deve essere dedicata alle proteine.

Se possibile, è il caso di variare la tipologia di questi nutrienti, passando dalla carne bianca, al pesce azzurro, che è anche fonte di grassi buoni omega-3, noti per la loro efficacia antiossidante e antinfiammatoria, ai legumi e alle uova.

Cruciale è ridurre l’apporto di carne rossa, ricca di grassi saturi, e di formaggi stagionati e salumi.

In questo caso, le problematiche derivano da due fattori. Da un lato, si ha a che fare con un’eccessiva quantità di sale, aspetto non certo favorevole alla pressione arteriosa.

Dall’altro, invece, viene ridotto l’assorbimento del calcio, minerale che, come ben si sa, è nodale per il benessere delle ossa e per la prevenzione delle fratture.

Il ruolo dell’attività fisica

La dieta in menopausa serve a poco se non si fa un’adeguata attenzione all’attività fisica. In menopausa è obbligatorio introdurla nella propria quotidianità. Lo si può fare in maniera molto semplice, scegliendo, per esempio, di sostituire la macchina con la bicicletta.

In generale, l’optimum è il focus su attività di tipo aerobico, a basso impatto. Spazio quindi a camminata veloce, ottima anche per combattere la cellulite, nuoto, pilates. L’ideale è allenarsi 2 – 3 volte alla settimana, senza dimenticare l’ottimizzazione del tono muscolare e lo stretching, aspetti che permettono di prevenire infortuni e traumi che, in terza età, possono rivelarsi fastidiosi da gestire.

Concludiamo ricordando il ruolo dei supplementi, da assumere solo previo consiglio del medico curante per supportare il corpo in circostanze particolarmente difficili (questo è il caso, per esempio, dello stress, che può comportare un deficit di vitamine del gruppo B).

Articolo scritto da Redazione PinkItalia