Infarto, nuovo test veloce valuta sintomi in 1 ora

Infarto, nuovo test veloce valuta sintomi in 1 ora

Minuti preziosi quelli necessari a gestire un paziente che arriva in pronto soccorso con un sospetto di infarto. Per questo, gli studiosi del University Heart Centre di Amburgo (Germania) hanno messo a punto un test veloce e sicuro per valutare e trattare i sintomi dell’infarto entro 1 ora.

Infarto, nuovo test veloce valuta sintomi in 1 ora

La novità è stata presentata al congresso della European Society of Cardiology (Esc) in corso a Londra. Lo studio, intitolato Biomarkers in Cardiovascular Acute Care, suggerisce infatti che questo nuovo algoritmo, che utilizza raffinati parametri per valutare i pazienti che giungono in ospedale, è in grado di ridurre la mortalità e i tempi di triage a un’ora, rispetto all’approccio standard di tre ore.

«C’è un urgente bisogno di velocizzare il processo decisionale per questa popolazione di pazienti, che è in crescita», ha detto il ricercatore principale dello studio, Dirk Westermann.

Infarto, nuovo test veloce valuta sintomi in 1 ora

«L’utilizzo di questo algoritmo nelle persone con sospetto infarto del miocardio – assicura – può essere applicato alla pratica clinica senza perdere sicurezza diagnostica».

Le attuali linee guida raccomandano in queste persone l’analisi della troponina cardiaca (indicatore del livello di necrosi dei miociti, la morte delle cellule del muscolo cardiaco) direttamente al momento del ricovero e poi 3 ore più tardi, per stabilire se serve un ricovero o meno.

Infarto, nuovo test veloce valuta sintomi in 1 ora

Ciò significa che i pazienti devono rimanere in ospedale per almeno 3 ore prima di ricevere una diagnosi ed eventualmente essere trattati, utilizzando fra l’altro risorse che sono sempre più scarse. Ebbene, il nuovo esame è in grado di dare risultati più rapidamente e di valutare efficacemente la troponina in modo da effettuare una corretta e veloce diagnosi. L’algoritmo è stato studiato su 1.045 pazienti (età media 65 anni) ed è stato poi convalidato in due coorti indipendenti che includevano 4.009 pazienti.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia