Conosci la storia dei cocktail?

Un tuffo nella storia dei cocktail, dalla nascita al mixologist più famoso

In riva al mare, in un bar di un centro storico oppure direttamente nella propria abitazione, il cocktail si è oramai diffuso senza precedenti. Variegati colori, mix di sapori, da quelli pungenti a quelli dolci, un turbinio di gusti che pervade le papille e inebria il palato.

Sicuramente qualcuno si sarà chiesto da dove sia nata quest’idea di inventare una bevanda simile. Rispondiamo con questo articolo. Però, prima di procedere, è bene sapere che per rimanere sempre in continuo aggiornamento è bene visitare www.subito.news/cucina/. Iniziamo.

Cocktail, la storia

La nascita del cocktail affonda le radici in tempi passati, bisogna fare un tuffo e arrivare al 1786, anno in cui viene inventato il Vermouth, un vino liquoroso. Il padre di questa invenzione è italiano, nato nel capoluogo piemontese, stiamo parlando di Antonio Benedetto Carpano.

Egli era un distillatore ed erborista che, dalla miscela del vino moscato con erbe aromatiche e spezie, diede vita alla formula utilizzata dalla categoria merceologica del Vermouth. La diffusione di quest’ultimo raggiunge in poco tempo diversi caffè europei, a tal punto da diventare una vera e propria moda che aveva come protagonista proprio la consumazione di questo vino durante il momento dell’aperitivo.

La buona riuscita di questa innovazione diede il via alla nascita dei primi miscelati. In seguito, nel 1806, sul settimanale “Balance & Columbian Repository” è apparsa per la prima volta la denominazione dei miscelati che conosciamo noi oggi, ovvero “cocktail”.

Il termine “cocktail”

La parola “cocktail” viene definita come bevanda stimolante che è composta da liquori di diverso tipo, con l’aggiunta di zucchero, acqua e amari. Inoltre, i “liquori” di cui si parla indicano generalmente i distillati ottenuti dal vino, dall’uva oppure dalla frutta, come ad esempio il Brandy, la Grappa oppure l’Acquavite, il Cognac e, ovviamente, il Vermouth.

Cocktail, la prima diffusione

È bene precisare, inoltre, che la vera fortuna dei cocktail arriva a causa dell’ondata di un insetto che intaccava la vite ovvero la fillossera che, difatti, ha inflitto un duro colpo alla produzione vinicola. A questo punto, essendo i vini più utilizzati poco prodotti a causa del parassita, si iniziarono a sostituire con i Gin, Vodka e Rum. Questi vennero miscelati con succhi di frutta, spezie e bitter. E da quel momento si può affermare che la nascita della grande “arte della miscelazione” è ufficialmente iniziata.

The Professor, il mixologist più famoso

Il mixologist è colui che si occupa, rispetto al bartender, dell’alchimia fra i componenti e lo fa in modo capillare, quasi scientifico. Quello più famoso e maggiormente apprezzato nella storia è Jerry Thomas, chiamato anche The Professor.

Egli era un vero e proprio perfezionista dei sapori; infatti, pubblicò “Bar-Tenders Guide (How to mix drinks)” nel 1862. Questo è stato definito il primo volume nella storia dedicato proprio alla miscelazione. Grazie alla divulgazione di questa guida, si riuscì a contribuire al meglio alla diffusione del sapere che ruotava attorno a questa nuova materia.

Questo è solo l’inizio della circolazione di questa vera e propria arte che interessa la preparazione di queste bevande accattivanti nell’aspetto ma anche deliziose e variegate nel corpo.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia