Sessi e tecnologia, un silenzioso cambiamento

Sessi e tecnologia, un silenzioso cambiamentoCome tutti sappiamo, nel mondo esistono ancora innumerevoli episodi di discriminazione legati al sesso, tanto nel lavoro quanto fuori da esso. Se c’è però un campo dove le cose possono iniziare a migliorare, questo è di certo quello della tecnologia. Fino a poco tempo fa, i prodotti tecnologici erano pensati per un pubblico unicamente femminile o maschile, lo dimostrava in primis il marketing che sponsorizzava pubblicità di lavastoviglie con donne felici d’aver compiuto il loro dovere e uomini con l’ultimo modello di telefono cellulare, forti e sicuri nei loro abiti scuri corredati di ventiquattrore.

Eppure nel panorama dell’innovazione tecnologica le donne sono sempre state presenti, seppur i loro nomi o meriti sono passati in sordina la stragrande maggioranza delle volte, delineando un mondo in cui a queste non è permesso accedere, se non sgomitando e facendosi largo tra secchiate di testosterone. Basti pensare a tutte le battute che ogni guidatrice si deve sorbire quasi ogni giorno. Eppure ci sono sempre state donne a muoversi tra le quattro ruote, come Sophie Opel che nel 1985 era a capo della relativa casa, o Dorothy Levitt che nel 1906 stabiliva il record di velocità del tempo, 146,25 km orari con una Napier a sei cilindri.

Le cose stanno pian piano cambiando, anche se devono essere le donne le vere promotrici di questo cambiamento, nessuna deve aver timore di essere considerata scomoda o peggio “esaltata” solo perché pretende di avere il suo meritato spazio, che sia in un Paddock, in una conferenza di Web Marketing o sul divano a giocare a qualche videogioco.

Tra innovazioni importanti e scoperte tecnologiche che continuano a susseguirsi passando più o meno in sordina, è proprio il mondo del gaming che si erge a “livella della parità dei sessi. Il numero di maschi e femmine che giocano è oramai lo stesso, complice anche l’avvento degli smartphone e di conseguenza dei giochi in app che prima o poi coinvolgono tutti.

Seppure molti giocatori della vecchia guardia continuino a pensare che i joystick siano fatti solo per le mani maschili, è stato ampiamente dimostrato che le giocatrici sono non solo tante ma anche capaci di destreggiarsi sia in uno sparatutto che in un gioco d’avventura. Quello che più spesso continuava a portare donne e uomini a fruire di diversi tipi di game, era piuttosto la pubblicità che non coinvolgeva il sesso femminile, creando nicchie dalle quali le donzelle erano escluse.

Ora che il divario è stato almeno in parte colmato, ci si accorge che a determinare una vera e propria scissione tra i generi di gioco non sono più i criteri di genere quanto l’età di giocatrici e giocatori, infatti più si va tra i giovani e più si nota una piacevole omogeneità delle parti, con una preferenza generale verso i giochi online, che vedono spesso sfide con altri player.

Una volta capito che tutti amano giocare, si possono vedere delle differenze nel tipo di utilizzo che si fa degli strumenti a disposizione. Si è notato infatti che mentre gli uomini preferiscono una partita a giochi classici come Call of Duty o FIFA, in cui bisogna prendersi tempo e dedicar loro attenzione, le donne optano per lo più per giochi più veloci e portatili come quelli da app, ai quali si può comodamente accedere da cellulare, come simulatori o simili. Fanno eccezione alcune tipologie come quelle di sport o come i classici giochi che simulano i casinò, dove l’utenza maschile la fa ancora da padrona.

Quello che è certo è che se i giochi sono una rampa di lancio per abbattere le barriere di genere, c’è ancora strada da fare sul fronte più ampio del mondo tecnologico, lavorando non solo per entrarvi a far parte, ma anche affinché i nomi delle tante donne importanti nella storia della tecnologia vengano resi noti e riconosciuti, tanto quanto quelli maschili.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia