Inserimento asilo nido, 5 trucchi per affrontarlo al meglio

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Al via l’apertura degli asili nido in tutta Italia. Atteso e temuto da molti genitori, il periodo dell’inserimento è particolarmente importante, perchè influenza il modo in cui il bambino si relazionerà con la scuola negli anni a venire.

«Dal primo approccio con il nido si determina, in parte, anche il rapporto positivo o negativo che avrà con la materna, le elementari e alle medie. È un momento cruciale che può provocare fobie, se non gestito bene».

Inserimento asilo nido, 5 trucchi per affrontarlo al meglio

Lo spiega Silvia Amendola, psicologa dell’età evolutiva dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma che consiglia anche cinque trucchi per affrontarlo al meglio.

  • In primo luogo, le mamme non dovrebbero comunicare ansia, ma questo è quasi impossibile. Meglio quindi l’inserimento alternato con il papà, perchè per loro è più facile lasciare i piccoli e anche per i figli è più facile salutare il papà che non la mamma. Il carico emotivo diminuisce.
  • In secondo luogo, dire al bambino chi lo verrà a prendere e magari anche in che momento della giornata, se dopo la merenda o il sonnellino. È un modo che i bimbi hanno per controllare una situazione che, di fatto, non possono controllare.
  • È utile, inoltre, fargli portare un pupazzo o una macchinetta da casa, sarà un punto di riferimento che aiuta la continuità casa-scuola. In questo senso, anche far frequentare amichetti dell’asilo aiuta a unire i due contesti.
  • Raccontare al piccolo cosa si sta per fare e creare una serie di gesti abituali va bene, ma non bisogna passare ore a convincerlo di quanto sarà bello andare al nido. Parlare è importante, ma oggi si parla anche troppo.
  • Importante è, infine, comunicare spesso con le maestre e imparare a fidarsi. Se non ci si fida, meglio cambiare scuola perchè il bimbo percepisce e subisce molto il conflitto genitori-insegnanti.

Inserimento asilo nido, 5 trucchi per affrontarlo al meglio

A rendere così delicato questo momento il fatto che si tratta della prima vera separazione tra genitori e figli e spesso a risentirne sono più le mamme che i piccoli.

«È facile si crei una sorta di senso di colpa – spiega l’esperta – perchè non è scuola dell’obbligo e in genere lo si sceglie perchè non si sa dove lasciare il piccolo. Questo è un carico emotivo già difficile da gestire». A questo si può aggiungere «una sorta di riprovazione sociale da parte di famigliari che non condividono la scelta e magari si offrono di tenere il piccolo mentre i genitori lavorano. Questo problema alla materna è meno forte perchè è consuetudine mandare i bimbi a scuola a tre anni».

Inserimento asilo nido, 5 trucchi per affrontarlo al meglio

Per molti esperti invece l’asilo nido viene considerato un aiuto per lo sviluppo psicologico.

«I bambini con disturbi alimentari spesso risolvono i loro problemi con la mensa, un rito collettivo che facilita l’adozione di comportamenti corretti. Quelli che hanno difficoltà a rispettare gli orari riescono a migliorare la scansione del ritmo sonno-veglia. Il nido, infine, ridimensiona il senso di onnipotenza che un bimbo che cresce con un adulto alle sue dirette dipendenze può sviluppare. E – conclude Amendola – ne migliora le capacità di espressione, perchè è costretto a faticare di più per farsi sentire».

 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia